Opera: il meteo

domenica 29 luglio 2007

COMUNICATO STAMPA: LA GIUSTIZIA SOMMARIA DELL’ASSESSORA PROVINCIALE FRANCESCA CORSO.

Opera, 29 luglio 2007.
Scopro con amarezza alcune dichiarazioni dell’Assessora Provinciale Francesca Corso, Assessora alla Protezione civile, alla Tutela dei consumatori, al Bilancio sociale, ai Diritti dei Cittadini, al nomadismo e diritti di asilo, all’Integrazione sociale per le persone in carcere o ristrette nelle libertà ed ai Diritti dei bambini e delle bambine, una donna di estrema sinistra con a cuore, evidentemente, i problemi e gli interessi dei milanesi del capoluogo e della sua provincia, di quei milanesi che l’hanno votata proprio per salvaguardarne i diritti. Scopro, in un comunicato stampa che tratta il problema dei bambini rumeni vittime dei propri genitori criminali e della generalizzazione che talune persone fanno del fenomeno dell’accattonaggio minorile al cui racket, l’Assessora Provinciale, dichiara guerra al fine di salvare i bambini vittime innocenti dei loro adulti genitori peraltro già espulsi dall’Italia ma rientrati con il passaggio della Romania nell’Unione Europea. L’Assessora Corso con Opera ha già avuto molto a che fare, interpretando anche una parte nel documentario Opera Gagia il film che narra le gesta degli operesi del Presidio per la legalità a Opera, e non ha certo dato l’impressione di essersi meritata il voto dei milanesi ma, anzi, ha vinto la palma della cacciatrice di voti dai neocomunitari che con l’ingresso nell’Unione Europea acquisiscono anche il diritto al voto nelle elezioni Amministrative. La Signora Corso, rimproverando quei cittadini che “sbagliano vedendo delinquenti dappertutto”, cita l’attesa dell’esito del procedimento aperto presso la magistratura di Milano, per il quale il Capogruppo operese Ettore Fusco della Lega Nord sarebbe indagato per istigazione a delinquere a proposito dell’incendio al campo rom di Opera, quasi fosse una conferma delle sue considerazioni sulla gravità delle posizioni di chi crede di “risolvere il problema fomentando odio e discriminazione”. La Corso ha già emesso la sua sentenza di colpevolezza per Ettore Fusco considerato, esclusivamente da lei, un fomentatore di odio e discriminazione. Noi di Opera Sicura abbiamo l’impressione che a fomentare odio siano proprio questi individui di estrema sinistra, come la Francesca Corso, che non perdono occasione per indirizzare stoccate avvelenate nei confronti di quelle persone, non omologate al potere diplomatico, che fanno politica per scopi meramente umanitari e di amore per la propria terra. Siamo d’accordo con la Corso che occorra restituire ai minori una fanciullezza rubata e smontare pezzo a pezzo le organizzazioni criminali ma non riusciamo a capire cosa c’entri il rinvio a giudizio di nove persone oneste, tra cui il Capogruppo del Carroccio al Comune di Opera, con quanto la Provincia stia facendo con il Governo della Romania per i bambini soli, spesso ammalati, e per la realizzazione di una magistratura minorile con detenzione separata tra adulti e minori. La chiave di lettura è una sola, per l’Assessora Corso il Consigliere operese Fusco è una persona che fomenta odio e discriminazione e la sentenza che ancora deve arrivare, come lo stesso processo del resto, è già stata emessa da lei. Una sentenza di colpevolezza senza appello. Siamo stanchi di essere massacrati dalla stampa e dai politici di sinistra per quelle questioni su cui il popolo ci appoggia. Chi fomenta odio e discriminazione è proprio l’Assessora Corso e chi, come lei, dal 21 dicembre 2006 parla dei presidianti di Opera e di Ettore Fusco come se fossero dei delinquenti. Si pronunciano contro il Popolo, contro i principi della gente, e prima o poi dovranno rendere conto, agli stessi, della politica messa in atto per favorire la criminalità e l’illegalità anziché aiutare i nostri anziani ed i giovani in cerca di occupazione e valori.

venerdì 27 luglio 2007

COMUNICATO STAMPA: NOMADI TRA CASCINA MIRASOLE E CASCINA FOLLA

Opera, 27 luglio 2007
Anche oggi alcuni Cittadini di Opera Sicura segnalano la presenza di un nuovo accampamento abusivo sulla strada che collega Opera a Rozzano tra le località operesi di Mirasole e la frazione Cascina Folla. Se la scelta di rinviare a giudizio Ettore Fusco serviva anche a bloccare il continuo lavoro svolto dallo stesso, al fine di tutelare la legalità sul territorio operese, questa non ha sortito l’effetto sperato in quanto i cittadini sfiduciati dalle istituzioni continuano a chiamare a qualsiasi ora proprio il Consigliere della Lega Nord anziché il 112 oppure la Polizia Locale del Sindaco Alessandro Ramazzotti che nega sempre qualsiasi presenza abusiva sul territorio. Naturalmente le chiamate vengono girate immediatamente al 112 ed ai carabinieri di Opera che provvedono ad intervenire prima che il Sindaco possa accusarci di procurato allarme una volta effettuato lo sgombero. Opera Sicura, già in mobilitazione generale per contrastare la notizia dell’arrivo dell’inceneritore alle porte del nostro paese, si recherà sul posto dove sorge il nuovo accampamento abusivo se gli occupanti illegali non saranno immediatamente allontanati. Naturalmente ogni azione del Comitato Cittadino sarà preventivamente autorizzata dalla Questura di Milano a cui vengono chiesti regolari permessi. Concludiamo con un appello alle istituzioni più vicine ai cittadini operesi. Non lasciate che un Comitato venga colpito dalla magistratura per avere la sola colpa di battersi per quello che il popolo esprime come volontà prioritaria, la sicurezza. Una priorità che oggi si manifesta in una resistenza alla decisione di insediare un termovalorizzatore (nient’altro che un moderno inceneritore) al confine tra Milano e Opera e che se necessario, ma noi siamo di parere diametralmente opposto, lo devono decidere le amministrazioni della zona ed i loro cittadini che ne pagheranno le conseguenze.

giovedì 26 luglio 2007

COMUNICATO STAMPA: INCENERITORE A OPERA, CHI FA PROPAGANDA E CHI STA CON LA GENTE.

Opera, 26 luglio 2007
Siamo lieti di sapere che i sindaci di tre comuni del sud milanese si vogliono attivare per dire no al termovalorizzatore di Opera. Siamo anche lieti di sapere che si recheranno a Palazzo Marino per raccogliere le firme proprio nella piazza antistante il Municipio meneghino ed ancora di più ci allieta sapere che inviteranno i consiglieri milanesi di maggioranza a sottoscrivere un documento che respinge l’ipotesi dell’impianto. Ci domandiamo però dove sono stati questi sindaci sino ad oggi e perché non hanno firmato la petizione che i cittadini di Opera, guidati dal Comitato Opera Sicura e dalla Lega Nord, hanno cominciato domenica 22 luglio vedendosi persino apostrofare, dal vicesindaco operese Tonino Liguori, considerazioni poco opportune senza neppure fermarsi nelle vicinanze di uno dei nostri banchetti. Altri amministratori dei tre comuni, ovviamente, non se ne sono visti. Secondo noi traballano le poltrone e si fa solo propaganda fine a se stessa. Ramazzotti ha la consapevolezza di essere diventato un Sindaco detestato dai suoi cittadini e corre ai ripari cercando alleati altrove. Purtroppo la sua poca intelligenza politica lo porta a fingere una contrarietà all’inceneritore che si manifesta in tutte le sue lacune proprio per i termini in cui la esprime. Fingere di non capire se la Lega Nord raccoglie firme contro o a favore dell’inceneritore è stata una gaffe madornale che ha portato solo confusione tra la gente ma questo è proprio quello cui ambiva il primo cittadino operese. Coprire e strappare i volantini che pubblicizzano la petizione è un’altra dimostrazione che anche i Verdi, probabilmente, preferiscono bramare qualche Consiglio d’Amministrazione, visto che sia ad Opera che a Rozzano due verdi operesi ricoprono la poltrona dell’Assessore all’Ambiente, piuttosto che lottare con i cittadini per il rispetto di un proprio diritto costituzionale, quello alla salute, di cui il Sindaco dovrebbe essere il garante territoriale. Ma forse Ramazzotti non lo sa.

domenica 22 luglio 2007

COMUNICATO STAMPA: FIRME CONTRO L'INCENERITORE

Opera, 22 luglio 2007. Cinquecento persone nel corso della mattinata hanno sottoscritto la petizione di Opera Sicura per dire NO all'INCENERITORE. Sono giunte persone da Locate, da Noverasco e da Quintosole, oltre ai numerosissimi operesi, che in questi giorni hanno scoperto che vogliono costruire un inceneritore proprio nel Comune che già ospita un carcere, un'azienda di smaltimento rifiuti tossici e dove di recente avevano provato ad insediare un campo nomadi. Oggi abbiamo dato il via ad una protesta popolare di cittadini che non accettano le imposizioni e, ancora una volta lasciati soli dall'Amministrazione, lotteremo per ottenere quello che ogni cittadino deve avere dalle istituzioni: IL RISPETTO. Non esistono argomenti tali da farci accettare termovalorizzatori a Opera ed il Sindaco Ramazzotti con la sua pattuglia di politicanti sta terminando nel peggiore dei modi il mandato amministrativo. Una Giunta che governa delegittimata dalla volontà popolare che si manifesta nelle piazze e che, anche oggi, non ha mancato di dimostrare quanto sono divenuti impopolari i politici di sinistra. I Verdi hanno coperto gli avvisi che informavano i cittadini della dimostrazione di stamane con un loro inutile, quanto volgare, volantino dove si proclamano contrari, a parole, all'inceneritore ed inveiscono contro chi CONCRETAMENTE fa qualcosa per sensibilizzare la gente e per ascoltarne le volontà raccogliendone anche il parere sotto forma di petizione. La Lega Nord con il Consigliere Ettore Fusco ed i suoi militanti insieme al Comitato Opera Sicura ha dimostrato anche oggi chi è dalla parte del popolo, favorendo manifestazioni popolari, e chi invece pensa alle cadreghe ed agli interessi legati all'amministrare. Se il Sindaco ed i suoi uomini fossero stati contrari all'inceneritore sarebbero giunti primi a sottoscrivere la petizione, avviata stamane, invece non solo hanno coperto i nostri avvisi affissi in paese, non si sono fatti vedere al nostro gazebo né per firmare né per portare la propria solidarietà ai cittadini. Solo il Vicesindaco Liguori si è avvicinato in quanto chiamato da un paio di cittadini ma, indispettito ed innervosito dal pensiero di alcuni operesi, è tornato mestamente sui suoi passi. Le poltrone traballano e gli amministratori sono nervosi. Questo inceneritore è la goccia che sta facendo traboccare il vaso. Purtroppo l'atteggiamento di chi dice di essere contrario ma poi ostacola chi lo è veramente ha chiarito le idee a chi ancora non aveva capito. Comune di Milano, Regione e Provincia sono evidentemente in accordo con il Comune di Opera che fa la sua parte fingendo contrarietà ma che poi, nei fatti, tiene mansueti i cittadini. Aveva provato anche con il campo rom a Natale ma qualcosa gli andò storto in quell'occasione, quando gli operesi decisero di prendere il toro per le corna, come qualcosa gli andrà male anche adesso che i cittadini di Opera Sicura hanno dichiarato guerra a chiunque si dimostri nei fatti favorevole all'inceneritore. Sono sei anni che la Giunta Ramazzotti dichiara di non sapere dell'inceneritore; sei anni senza ascoltare, per poi fare pesare nelle sedi opportune, la volontà degli operesi. Presto cambierà il vento e gli operesi torneranno soggetti di diritti, sacrosanti, e non più solo amministrati da spremere ed usare come pattumiera di Milano e provincia. L'INCENERITORE A OPERA NON SI FARA'!

venerdì 20 luglio 2007

COMUNICATO STAMPA: LA LEGA NORD CON OPERA SICURA CONTRO L'INCENERITORE

Opera, 20 luglio 2007. Il Sindaco operese Alessandro Ramazzotti dichiara in un comunicato stampa "La Lega è a favore o contro il termovalorizzatore che Milano vorrebbe realizzare alle porte di Opera? È l'interrogativo che si sono posti gli amministratori locali, dopo aver appreso la notizia che la Lega Nord intende organizzare, domenica 22 luglio alle 10.30, una raccolta di firme davanti al palazzo comunale operese. “Secondo la loro comunicazione – spiega il sindaco, Alessandro Ramazzotti – dovrebbero essere contro. Ma non si capisce se contro l'Amministrazione di Opera, che non vuole l'inceneritore e lo ha detto chiaramente alla Giunta di centrodestra milanese o contro quella di Milano. Nel secondo caso, credo che l'azione degli esponenti leghisti locali sia veramente contraddittoria. Dovrebbero rivolgersi ai loro compagni di partito milanesi affinché prendano posizione contro il progetto da loro stessi sostenuto. Altrimenti si fa tanto rumore per nulla”. La posizione del Consigliere Comunale Ettore Fusco della Lega Nord, che con il Comitato Cittadino Opera Sicura organizza la dimostrazione di domenica 22, è talmente ovvia ed inequivocabile in ogni comunicato stampa ed in qualsiasi volantino diffuso che ci sorprendono le parole del Sindaco. L'unica soluzione che possiamo trovare a queste sue parole è un colpo di sole visto che ci risulta si trovi in Sardegna ed in questi giorni il caldo non ha risparmiato neppure la bellissima isola dove ci risulta stia trascorrendo le sue meritate vacanze. La Lega Nord, qualora servisse a schiarirgli le idee, è fermamente contro qualsiasi ipotesi di inceneritore o termovalorizzatore nelle vicinanze del nostro comune e poco importa quel che Regione, Provincia o Comune di Milano intendano fare. Nella vicenda campo nomadi, che ha segnato il destino di Ramazzotti a fine carriera, abbiamo già dimostrato di non temere le istituzioni quando si tratta di fare gli interessi degli operesi. Siamo pronti ad un'altra battaglia, con o senza l'aiuto dell'Amministrazione che, se leggesse i nostri comunicati, speriamo sia al nostro fianco domenica quando raccoglieremo le firme dei cittadini.

mercoledì 18 luglio 2007

COMUNICATO STAMPA: INCENERITORE NO GRAZIE

DOMENICA 22 LUGLIO ORE 10.30 DIMOSTRAZIONE DAVANTI AL COMUNE DI OPERA.
Opera, 18 luglio 2007. Il Gruppo Consiliare della Lega Nord operese si schiera con fermezza contro l’ipostesi di un inceneritore nel paese che ospita già un carcere ed ha appena ottenuto la cessazione delle lavorazioni di un’azienda che stoccava e smaltiva rifiuti tossici e l’allontanamento di un campo nomadi. Già nel 2004, all’ennesima indicazione di Opera quale sede dell’inceneritore e dopo anni di silenzio della Giunta Ramazzotti, la Lega Nord pubblicò un volantino dove minacciava di organizzare squadre di resistenza alla volontà delle istituzioni e dove sottolineava il silenzio del Comune di Opera che si nascondeva dietro una presunta non conoscenza dei fatti. Da allora sono passati altri tre anni ed oggi la notizia dell’inceneritore ad Opera si è fatta ancora più consistente tanto da essere data anche da alcuni telegiornali. Ma gli operesi non ci stanno e Opera Sicura, il comitato nato dopo l’esperienza del Presidio di Opera a tutela della legalità e della vivibilità cittadina, organizza una dimostrazione in piazza, domenica 22 luglio alle ore 10.30, per raccogliere le firme necessarie a dire no all’inceneritore.
Quella degli inceneritori non è una soluzione, siamo fermamente contrari per varie ragioni, innanzitutto producono diossina e la nostra è un’area agricola oltre che densamente popolata. La ripercussione dei depositi degli agenti inquinanti negli allevamenti di bestiame, nelle nostre risaie o nei campi di granturco sarà deleteria per l’economia della zona e per i consumatori di ogni parte d’Italia. Un nuovo inceneritore nella provincia di Milano servirà solo ad arricchire le aziende che lo gestiranno incenerendo rifiuti provenienti da altre parti del paese visto che a Milano non serve un nuovo stabilimento. Grazie ai rifiuti di governatori come Bassolino, che non supera l’emergenza rifiuti nella sua regione Campania, noi respireremo diossina per dare la possibilità a qualche politico di sedere in consigli d’amministrazione dai compensi dorati. Non esiste alcuna ragione che induca a pensare che questa di Opera sia una buona soluzione. Neppure la viabilità è in condizione di accogliere la struttura. I camions provenienti da Milano andrebbero ad intasare la già congestionata Via Ripamonti, quelli provenienti dal Sud Milano graverebbero sull’altrettanto intasata Valtidone mentre per la tangenziale siamo già al collasso e questo sarebbe il colpo di grazia. Domenica in piazza diciamo no all’inceneritore e si alla vita. La nostra vita, quella degli operesi che non hanno alcuna intenzione di sacrificarsi all’altare del dio denaro. Siamo certi che l’Amministrazione sia con noi, al fianco dei cittadini, in questa battaglia che domenica vedrà l’avvio di una petizione in cui speriamo di vedere, tra i primi firmatari, il Sindaco Alessandro Ramazzotti e la sua Giunta. Udite le prime dichiarazioni ufficiali, del Vicesindaco Liguori, siamo fiduciosi in tal senso.

mercoledì 11 luglio 2007

COMUNICATO STAMPA: NO INCENERITORE A OPERA

Opera, 11 luglio 2007
Opera Sicura dice NO ad un inceneritore vicino al proprio centro abitato. E’ nuovamente tornata alla ribalta la notizia che le istituzioni locali abbiano selezionato il nostro territorio, in prossimità del carcere, quale area idonea a ricevere una struttura che noi operesi non vogliamo e siamo pronti a lottare, affinché non giunga dalle nostre parti, con la stessa tenacia e pervicacia che ha permesso l’allotanamento del campo rom autorizzato e voluto proprio dal nostro Sindaco Ramazzotti in Via Marcora. Gli operesi sono stanchi di essere utilizzati come tappeto di Milano, tappeto sotto cui la metropoli cerca di nascondere tutti i rifiuti che spazza via. Opera Sicura, la Lega Nord e tutti i cittadini che aderirono al comitato nato tre anni fa quando l’Amministrazione Ramazzotti fece finta di non sapere nulla dell’inceneritore daranno battaglia e si preannuncia una guerra più difficile di quella per la legalità vinta dal Presidio di Opera nei mesi invernali. Con un inceneritore gli interessi in palio sono ben altri rispetto ai quattro soldi che qualche caritatevole ente avrebbe guadagnato dal campo nomadi nell’area circense e, quindi, sappiamo che la lotta che ci aspetta contro le istituzioni, questa volta, sarà ardua ed impari. Ma Opera c’è. (Nella foto il volantino del novembre 2004. Clicca sopra per ingrandirlo)

martedì 10 luglio 2007

COMUNICATO STAMPA: BANDIERE DI MILANO IN PIAZZA PER LA LEGALITA'

Opera, 10 luglio 2007
Erano una decina, su circa quattrocento milanesi, gli operesi in rappresentanza del Presidio di Opera alla fiaccolata organizzata dal comitato cittadino Treccani degli Alfieri e dalla Lega Nord che hanno sfilato nella zona tra Piazza Agrippa e Piazzale Abbiategrasso per ribadire la richiesta di essere ascoltati dalle istituzioni. La zona sud di Milano versa in condizioni pietose per la presenza di accampamenti abusivi di rom e la sicurezza nelle strade non è più garantita. Donne stuprate, borseggiate, auto rubate, furti negli appartamenti sono solo alcuni degli eventi oramai all'ordine del giorno delle periferie della città. Il Sindaco Moratti deve ascoltare il grido d'aiuto dei milanesi e sgomberare subito tutti i campi nomadi presenti sul territorio comunale. Non è vita questa. Per uscire i cittadini devono attendere l'organizzazione di una manifestazione o di un presidio dei cittadini altrimenti si ha paura di giorno, figuriamoci la sera. Nel sud Milano, quella di Via Treccani degli alfieri, non era l'unica manifestazione. A Chiaravalle prosegue il presidio davanti all'Abbazia tutte le sere. Ieri era previsto l'arrivo della Moratti ma, forse per la notizia che ci sarebbe stato un comitato cittadino "di benvenuto", il Sindaco di Milano ha preferito disertare l'appuntamento. Opera Sicura, con i cittadini del presidio, ha partecipato anche a quel sit in di milanesi esasperati. Il problema dei rom è di tutti, non sono pochi kilometri di distanza dalla propria abitazione che permettono una vita tranquilla. Il Presidente della Provincia Penati, Il Sindaco Moratti e le istituzioni nazionali, partendo da Prefettura e Questura hanno l'obbligo morale di sgomberare tutti i campi milanesi evitando che, ovviamente, questi si riversino nell'hinterland della metropoli. Ad Opera abbiamo già avuto esperienza di un campo e non vogliamo doverne subire altri di soprusi da parte delle istituzioni. Tanto più che il Sindaco operese Alessandro Ramazzotti e la sua Giunta non sono affatto pentiti dell'esperienza negativa cui hanno costretto i cittadini con il campo di Via Marcora ed il presidio fisso di due mesi davanti alla tendopoli che, dopo un incendio e diverse manifestazioni senza mai mollare il presidio, è tornata alla sua destinazione iniziale di area circense. Opera Sicura è con i milanesi nell'impari lotta alle istituzioni ed ai campi nomadi abusivi.

venerdì 6 luglio 2007

MILANO: FIACCOLATA A FAVORE DELLA LEGALITA'

VIA TRECCANI DEGLI ALFIERI, 16 (P.LE ABBIATEGRASSO)
LUNEDI' 9 LUGLIO ALLE ORE 21.
MANIFESTAZIONE PROPOSITIVA
CONTRO LA CRIMINALITA'
E L'ABUSIVISMO
NEL SUD MILANO

COMUNICATO STAMPA: CENSURATO IL FILM SUL PRESIDIO DI OPERA

Opera, 6 luglio 2007 Nella sua prima proiezione cittadina, il film sul presidio contrario al campo nomadi di Opera, è stato in molte parti censurato ed agli operesi accorsi al cinema è stato presentato un documento incompleto. La sala gremita, una trentina di estrema sinistra tra militanti di rifondazione comunista ed i volontari della Festa dei Popoli e duecentocinquanta cittadini in gran parte presidianti. Dal pubblico si sono levati applausi per alcuni interventi del Consigliere Ettore Fusco e fischi per il Sindaco Alessandro Ramazzotti ed il suo Assessore Riccardo Borghi. La ricostruzione dei fatti a distanza è risultata accettabile ma non veritiera in alcuni passaggi, soprattutto per quanto riguarda le parole degli amministratori del centrosinistra che narrano di fatti mai avvenuti e danno interpretazioni discutibili provocando l’ira del pubblico. Prima fra tutte, nonostante passino le immagini del 21 dicembre dove ogni operese presente si riconosce nelle foto montate dal regista come se fossero immagini su cui si sovrappone l’audio originale del concitato Consiglio Comunale di quella sera, il Sindaco Ramazzotti appare sullo schermo ripetendo ancora una volta la sua allucinazione delle teste rasate e dei saluti romani in sala consiliare. “Forse la testa più rasata era proprio la mia - afferma il Capogruppo della Lega Fusco - ma di sicuro la scritta Lombardia a caratteri cubitali sulla felpa ed il fazzoletto verde al collo non si sposano con i saluti romani. Credo di averlo confuso il povero Sindaco, ma del resto era molto nervoso quella sera. Incredibile però che queste cose le abbia ripetute due mesi dopo pur rivedendo le foto”. La mannaia della censura ha colpito alcune fasi del documentario che “a questo punto, se già prima era discutibile, neppure si può più definire un documento storico visto che alla seconda proiezione viene già alterato e falsato ulteriormente” ribadisce Fusco. A mancare, secondo chi ha visto la prima, sarebbero alcuni commenti dei volontari “quelli pagati dal comune” qualcuno precisa, giusto per ribadire che non erano poi troppo volontari, dove tra l’altro lamentavano la quasi assenza di operesi nella manifestazione organizzata dai centri sociali e da rifondazione comunista contro il presidio. “Manca la parte - secondo il presidiante del Carroccio - dove spiego il perché ci fosse astio nei confronti dei volontari che venivano al campo ed altre ancora. Un documentario che gli organizzatori della serata operese, la Festa dei Popoli, hanno falsato per tentare di limitare i danni della magra figura che hanno fatto loro e l’amministrazione comunale”. Aspettiamo ulteriori risvolti e soprattutto una presa di posizione degli autori che avrebbero dovuto eventualmente autorizzare i tagli alla pellicola. “Dopo l’estate proporremo una visione integrale di Opera Gagia - conclude Fusco - cui faremo seguire quel dibattito pubblico chiarificatorio che il Sindaco ha promesso nel periodo dell’emergenza ma poi ci ha sempre negato”.

mercoledì 4 luglio 2007

COMUNICATO STAMPA: OPERA GAGIA A OPERA

Opera, 4 luglio 2007
Abbiamo saputo solo stamattina che domani è in programma la proiezione di Opera Gagia, il Film sul Presidio, a Opera.
Troviamo alquanto strano che sia stata decisa una proiezione senza informare la cittadinanza se non il giorno prima attraverso il volantinaggio da parte di un associazione operese e, solo adesso, grazie all’operato di noi cittadini del Presidio di Opera. Naturalmente domani sera ci saranno tutti coloro che saremo riusciti a contattare ed auspichiamo vi sia quella parte del giornalismo sano ed imparziale che sappia dare all’informazione contributi meno faziosi ed ingiuriosi, soprattutto nei confronti dei cittadini operesi che si sono battuti per un proprio diritto, di quelli che abbiamo dovuto sino ad oggi leggere.
A questione finità assegneremo l’oscar al giornalista, o pubblicista, maggiormente distintosi per notizie non rispondenti al vero e per diffamazione nei confronti dei cittadini operesi. Al momento risultano in vantaggio in cinque, di Corriere della Sera, La Repubblica (2), Il Giorno ed Il Giornale. Forse L’unità e il Manifesto saranno escluse dalla competizione in quanto troppo faziosi e pertanto assolutamente non credibili nelle loro esagerazioni sulle vicende di cui parlavano. A Opera non dimentichiamo certo di avere letto sul Manifesto che sono state bruciate le tende dove dormivano 30 bambini!!! La differenza tra l’atto vandalico del 21 dicembre e l’aver bruciato le tende dove dormivano 30 bambini è più o meno la stessa che c’è tra l’oscar che assegneremo al Re delle Balle ed il Premio Pulizer. Aspettiamo la volata finale per la scelta.
Il tutto è una semplice goliardata… che però deve fare riflettere.

lunedì 2 luglio 2007

COMUNICATO STAMPA: PROSTITUTE A OPERA E LOCATE TRIULZI

Opera, 2 luglio 2007
Finalmente il Sindaco di Opera si è accorto delle prostitute sulla Valtidone nella tratta operese. Molto strano l'atteggiamento del Sindaco che fino a non molti tempo fa negava pubblicamente che vi fossero le “signorine in abiti succinti” nelle piazzole di sosta ed altrettanto faceva (ma questo lo fa ancora) in merito alla presenza di spacciatori di droga che usano le piazzole per smerciare la pregiata merce che forniscono dalla stradina che costeggia la statale salendo fino alla piazzola dove sostano i clienti. Il Sindaco Ramazzotti dovendo per l'ennesima volta rispondere ad una interpellanza in merito, del Consigliere Fusco, ha pensato bene di cambiare versione e strategia passando dal negare che vi sia un mercato del sesso e della droga, l’ha fatto persino in Consiglio Comunale, alla lotta per la legalità. Infatti, con il suo collega di Locate Triulzi, ha scritto una lettera aperta al Prefetto (l'ultima l'aveva scritta per lamentarsi dei WC installati dai presidianti operesi che protestavano contro il suo campo nomadi) dove lamenta questa situazione di disagio fino a ieri ignorata. Una lettera tanto aperta da finire sul mensile edito dal Comune di Opera occupando lo spazio dell’editoriale. Le stranezze che inducono a pensare che questa sia mera propaganda, necessaria a ricorrere ai ripari dopo le innumerevoli gaffe che l’Amministrazione operese ha inanellato, sono legate appunto alla presa di posizione ed alla tempistica di questa che ricorda molto da vicino il dietro front del Presidente Penati sulla questione dei campi nomadi. A pochi giorni dalla lettera al Prefetto, infatti, Ramazzotti a dovuto rispondere in Consiglio Comunale di questa situazione ed alcune settimane prima è uscito "l'operese", mensile del Gruppo Consiliare della Lega Nord, dove Opera Sicura annuncia nuovi presidi contro la prostituzione e lo spaccio di droga denunciando proprio la posizione del Sindaco che negava queste pratiche sulla Valtidone ed all’ingresso di Opera. Adesso che la sinistra fa acqua da tutte le parti, due sindaci di sinistra Ramazzotti di Opera e Preli di Locate, si mettono a scrivere lettere aperte al Prefetto come se non bastasse una pattuglia di Polizia Locale a mandare a casa una prostituta. Inoltre, giusto per dimostrare la falsità di certi provvedimenti, le prostitute al confine tra Opera e Locate, proprio all’ingresso di Opera sud dalla Valtidone, sono ancora sedute sulle loro seggioline a fare bella mostra di se ai passanti. Complimenti ancora una volta a Ramazzotti che ha dimostrato di non sapere risolvere i problemi di Opera. Se ci fosse stato un Sindaco alla guida del paese avrebbe inviato sul posto una pattuglia della Polizia Locale, ogni giorno fino a risolvere il problema, ma dato che la poltrona del primo cittadino è occupata dal Signor Ramazzotti si è preferito fare tanta propaganda sui giornali con una inutile lettera aperta al Prefetto di Milano. Diamo ancora qualche settimana di tempo ai due sindaci per risolvere questa vergognosa situazione dopo di ché saremo costretti ad agire con un altro presidio nelle aree interessate da questi fenomeni di malcostume.