Opera: il meteo

mercoledì 31 ottobre 2007

COMUNICATO STAMPA: LE ILLAZIONI DELL’ASSESSORA PROVINCIALE CORSO

Opera, 31 ottobre 2007
Nella trasmissione di Telenova “linee d’ombra” di ieri sera 30 ottobre 2007 l’Assessora Provinciale Corso si è lasciata andare a velate illazioni su quanto alcuni operesi presenti alla trasmissione avrebbero fatto, nel suo immaginario, la sera del 21 dicembre 2006 in occasione del rogo delle tende destinate ad ospitare un campo nomadi a Opera.
Non avendo argomenti da contrapporre alla rabbia dei cittadini esasperati dall’atteggiamento delle istituzioni e, in particolare, di questi politici di estrema sinistra che si vestono da rom e portano la propria solidarietà ai campi nomadi, la Corso ha dovuto esibirsi in un show tutto suo dove, innanzitutto ha dichiarato che a Opera stava funzionando il progetto di integrazione dei rom dimostrando proprio che il progetto non era temporaneo, dopo di ché ha contestato la presenza di alcuni operesi al presidio di Treccani degli Alfieri dove, forse la Comunista Italiana non sa che, a cinque kilometri da Opera si vive l’ulteriore disagio legato alla presenza di un campo abusivo.
Avendoci convinto proprio del fatto che a Opera avremmo dovuto accettare il campo per essere immuni dalle scorribande dei rom i quali, secondo questi esperti da poltrona, delinquono sempre lontani da dove risiedono, ci domandiamo come mai la Corso non capisce che i rom di un campo a cinque kilometri dal nostro paese ci possano preoccupare.
L’Assessora Provinciale non è nuova ad esternazioni che riguardino Opera e quanto è accaduto nei mesi del presidio. In particolare la Signora Corso, rimproverando quei cittadini che “sbagliano vedendo delinquenti dappertutto”, citava tre mesi fa l’attesa dell’esito del procedimento aperto presso la magistratura di Milano, per il quale il Capogruppo operese Ettore Fusco della Lega Nord sarebbe indagato per istigazione a delinquere a proposito dell’incendio al campo rom di Opera, quasi fosse una conferma delle sue considerazioni sulla gravità delle posizioni di chi crede di “risolvere il problema fomentando odio e discriminazione”.

martedì 30 ottobre 2007

COMUNICATO STAMPA: OPERA GAGIA AL SAN FEDELE

Opera, 30 ottobre 2007
Apprendiamo dai quotidiani che questa sera all’Auditorium San Fedele i gesuiti dell’associazione “Popoli” organizzano la proiezione del film documentario Opera Gagia. Documento prodotto dalla Provincia di Milano che tratta il tema dell’immigrazione e dell’integrazione dei rom nella nostra città ricostruendo l’evento che ha trasformato il modo di porsi, dinanzi alla questione campi nomadi, di un intera nazione.
Dopo la proiezione si terrà un dibattito cui parteciperanno oltre al regista Antonio Bocola, Tommaso Vitale, docente di Sociologia nell’Università di Milano Bicocca, esponenti dell’associazionismo e rappresentanti delle comunità rom di Milano.
Ovviamente gli organizzatori si sono guardati bene dall’invitare, non volendo certo fare informazione ma propaganda politica, qualche operese che il presidio l’ha vissuto.
Naturalmente Opera Sicura, l’associazione nata dal Presidio di Opera, deplora un simile atteggiamento da parte di chi si professa portatore di verità, addirittura assolute nel caso specifico, sottolineando come certe istituzioni cui siamo anche noi devoti perdano di credibilità per allinearsi a chi vuole gestire un fenomeno illegale per meri interessi terreni che mal si sposano, in particolare, con quelli della Chiesa.

mercoledì 24 ottobre 2007

COMUNICATO STAMPA: LA GIUSTIZIA E' LIBERA DI COLPIRE ANCORA, UN ONESTO.

BORGHEZIO : A STRASBURGO LA "CASTA" DEI PARTITI CENTRALISTI CONSEGNA L'ONESTO GOBBO NELLE MANI DEI MAGISTRATI POLITICIZZATI

Il voto con cui l'Aula di Strasburgo ha prima respinto la richiesta, formulata da un altro gruppo, di rinvio in commissione giuridica dell'esame della posizione dell'On. Gobbo - richiesta in quanto all'epoca dei fatti imputatigli (inchiesta Papalia) non era ancora europarlamentare - e, successivamente, il voto contrario alla concessione dell'immunità per questi stessi fatti, dimostrano due cose.
Primo che, nella democrazia europea, non viene tutelata la libertà politica e di espressione di chi combatte con le mani pulite ed assumendosi piena responsabilità delle proprie parole e delle proprie azioni, infrangendo un principio fondamentale della civiltà giuridica europee;
Secondo, che la "casta" politica, arroccata nella difesa dei propri interessi, è pronta a difendere magari chi commette atti disdicevoli dal punto di vista della pubblica amministrazione e della correttezza, mentre è pronta ad avallare la persecuzione politica, da parte di magistrati politicizzati contro chi si batte per la libertà del suo popolo.
Invito i Patrioti Padani ad esprimere una calorosa e piena solidarietà al grande Patriota Gian Paolo Gobbo.
Con queste parole, dell' Europarlamentare Mario Borghezio, abbiamo appreso che l'Onorevole Veneto Gian Paolo Gobbo è stato ingiustamente lasciato in mano alla magistratura italiana che perseguita ancora chi si macchia di reati assurdi che dovrebbero essere cancellati in quanto limitativi della libertà di parola. In Italia tali reati sono, oltretutto, tanto più gravi quanto più commessi da persone lontane dal mondo della sinistra. Sinistra garantista quando si tratta di salvare ministri, deputati o senatori della propria parte politica, forcaiola invece quando si tratta di colpire onesti e valorosi combattenti, armati solo della propria voce e del coraggio dei giusti, per la libertà delle genti del Nord. Opera Sicura ed Ettore Fusco, in prima persona, sono vicini al Sindaco veneto di Treviso vittima dell'ennesima ingiustizia perpetrata, questa volta dal Parlamento Europeo, nei confronti della voce della coscienza popolare. Affligge soprattutto la consapevolezza che l'Europa dei Popoli resterà per sempre un utopia a vantaggio di una comunità di potenti che occupa nazioni complici, corrotte e corruttibili a fini meramente economici e di amministrazione spiccia. In questo panorama l'Onorevole Gian Paolo Gobbo viene colpito per non avere commesso alcun reato riconoscibile da una comunità democratica quale dovrebbe essere quella del Parlamento di Strasburgo e, letteralmente, gettato in pasto al Giudice Papalia.
Dopo i sette anni di prigione del "Bepìn" Segato per "l'assalto" al campanile di San Marco a Venezia, la condanna di Tosi e dei suoi militanti di Verona per aver chiesto di non vivere accanto agli zingari, dopo le decine di parlamentari leghisti vittime di svariate angherie politiche necessarie a tappare qualche bocca e dopo, infine, analoga sorte preannunciata per il Consigliere operese Fusco, colpevole di avere sostenuto una causa popolare contro un campo nomadi, si torna a colpire in alto. L'Onorevole Gobbo rappresenta la dedizione per la causa autonomista del Popolo Veneto. Colpirlo è indispensabile per qualcuno.
Onore a Gian Paolo Gobbo, libero federalista veneto.

venerdì 19 ottobre 2007

LA LEGGE LEVI - PRODI E LA FINE DELLA RETE

Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet.
Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo. La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video. L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete. Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile. Il 99% chiuderebbe. Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”. Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
"Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia. Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico" questo è il commento di Beppe Grillo, un comico che con il suo Blog sta uccidendo la classe politica italiana, ma noi che siamo semplici cittadini, comitati, associazioni, volontari, religiosi, sportivi e chi più ne ha più ne metta... che fine faremo? imbavagliate vittime sacrificali all'altare della libertà di pensiero svanita nel nulla?
Ps: Chi volesse esprimere la propria opinione a Ricardo Franco Levi, prima che sia troppo tardi e diventi reato anche inviare e-mail, può scrivergli a: levi_r@camera.it
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martedì 16 ottobre 2007

COMUNICATO STAMPA: NO AL DAZIO DI MILANO

Facciamo pagare il Dazio a chi esce da Milano ed attraversa il nostro paese... vediamo se la Moratti considera ancora valido il provvedimento che intende prendere.
Opera, 16 ottobre 2007
Opera Sicura manifesta con i verdi del sud Milano questa mattina a Noverasco, frazione di Opera a confine con Milano, contro l’istituzione dei ticket d’ingesso alla città fortemente voluti dalla Giunta meneghina del Sindaco Letizia Moratti. Il problema dell’inquinamento non lo si risolve facendo cassa a danno dei cittadini obbligati a recarsi nel capoluogo, dipendendo da esso per tutta la burocrazia che le leggi impongono, per qualsiasi pratica da svolgere e per il proprio lavoro. Molti lavoratori utilizzano il mezzo privato poiché inadeguata la rete dei trasporti pubblici e la Moratti non può prendere questa scusa per piazzare un’ulteriore gabella, dopo le telecamere sparse in tutta la città e l'aumento dei biglietti ATM, per penalizzare chi va suo malgrado a Milano.
A differenza dei verdi, di cui apprezziamo questa azione di protesta cui ci siamo aggregati, siamo però fermamente contrari anche alla sola ipotesi di pagare qualcosa per entrare in città ed il dazio simbolico istituito all’altezza del carcere di Opera simboleggia per noi proprio quello che accadrà se viene attuato il ticket d’ingresso: Un pedaggio in uscita che tutti i milanesi, che vorranno attraversare il territorio comunale operese, dovranno pagare. Il carcere operese rappresenta invece il luogo dove dovrebbero soggiornare gli amministratori incapaci che pensano solo alle gabelle con cui vessare i padani che cominciano ad averne piene le scatole.

giovedì 11 ottobre 2007

T-RED PIEVE EMANUELE: PRONTI I RICORSI DELLA LEGA NORD. SCOMPIGLIO NELLA MAGGIORANZA.

Sono finalmente pronti i ricorsi contro le famigerate multe ai semafori di Pieve Emanuele. La sezione cittadina della Lega Nord di Pieve Emanuele, avvalendosi della consulenza super-parte degli avvocati Chiusolo e Marino di Pavia, ha finalmente messo a disposizione il testo del ricorso. "I legali da me consultati, afferma il responsabile della sezione di Pieve Emanuele Antonelli Pier Paolo, dopo un intenso lavoro di studio della documentazione prodotta dalla cittadinanza e dalla amministrazione comunale di Pieve Emanuele, e dopo svariati sopralluoghi ove sono ubicati i famigerati T-Red, hanno finalmente redatto i due modelli di ricorso da utilizzare. Chi presenta il ricorso non può cumulare quello al Giudice di Pace a quello al Prefetto, ma deve scegliere. Nel caso in cui decida per quello al Prefetto, se quest'ultimo dovesse rigettarlo, è possibile fare opposizione al Giudice di Pace. Se si decide per il Giudice di pace, in caso di rigetto è possibile fare appello in Tribunale. Inoltre, se si ricorre presso il Prefetto di Milano, è sufficiente inviare loro tramite raccomandata con ricevuta di ritorno il ricorso in originale e gli atti che si producono, tenendo una copia di tutto, mentre, per quanto riguarda il Giudice di Pace o si deposita l'originale del ricorso e degli atti + 3 copie, oppure si invia il tutto anche a loro tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Sono convinto che l’impegno della Lega Nord, prosegue Pier Paolo Antonelli, sarà gradito dalla cittadinanza e dimostra che il mio movimento si pone prima di tutto a favore della popolazione, al di là degli schieramenti politici, nonostante le aspre critiche ricevute da taluni esponenti di maggioranza e il tentativo di oscurare i buoni propositi del Carroccio". Le copie dei ricorsi sono disponibili sul blog http://www.leganordopera.blogspot.com/.
Tutti attendono l’esito dei ricorsi presentati mentre nella maggioranza pievese si è ora creata una spaccatura che rischia di anteporre la Lega Nord al resto degli alleati di governo.

martedì 9 ottobre 2007

ECCO DOVE FINISCONO LE AUTO RUBATE DAI ROM

Quante volte ci siamo domandati che fine fanno le nostre auto quando vengono rubate? Alcune le abbiamo ritrovate in Via Bonfadini, alle spalle dell'ortomercato, dove un paio di famiglie rom con le proprie roulotte custodiscono questo autoparco irregolare all'interno di un piazzale che confina con l'accampamento dei nomadi di origine italiana proprio dietro il muro di cinta.
In luoghi come questo vengono portate le nostre auto appena sottratteci e smontate per poi essere rivendute come pezzi di ricambio ai carrozzieri o agli autoricambisti compiacenti.
Vi è anche una vendita al dettaglio a gente comune, senza scrupoli, che non si rende forse conto di commettere il reato di ricettazione recandosi dal "rottamaio abusivo".
Questo malcostume deve finire, non è accettabile che a Milano vi possano essere simili luoghi tollerati dalle istituzioni che è impensabile non si rendano conto che esistono cataste di auto ammassate in prossimità di campi nomadi.
Da Opera Sicura la solidarietà ai cittadini vittime di quanto accade a causa delle carenze dello Stato.
PS: chi dovesse riconoscere la propria macchina nella foto la può recuperare in Via Bonfadini, a Milano.

domenica 7 ottobre 2007

LA VERGOGNOSA SENTENZA PER I QUATTRO MORTI DI APPIGNANO DEL TRONTO.

C'è tensione e rabbia ad Appignano del Tronto dopo la condanna a sei anni e mezzo per Marco Ahmetovich. Il rom che lo scorso aprile ubriaco, alla guida del suo furgone, travolse e uccise 4 ragazzi, non farà un giorno di carcere, ma sarà ospitato in un residence a Grotta a Mare in provincia di Ascoli Piceno. "Ti uccideremo" gli hanno urlato gli amici delle quattro vittime a cui il rumeno ha spezzato le vite ed i cui genitori sono comprensibilmente sconvolti ed esterrefatti. E' come se gli avessero ucciso per la seconda volta i figli. Marco Ahmetovich, da un campo nomadi irregolare, beneficerà dell'ospitalità in un residence in riva al mare per sei anni e mezzo, salvo buona condotta ed indulto... proprio una bella vacanza premio. QUESTA NAZIONE E' UNA VERGOGNA!
QUESTA NON E' L'ITALIA CHE CI HANNO LASCIATO I NOSTRI PADRI. NON POSSIAMO LASCIARE AI NOSTRI FIGLI UN PAESE SENZA DIGNITA'. DOBBIAMO TORNARE AD ESSERE PADRONI A CASA NOSTRA, E' UN DOVERE MORALE!

sabato 6 ottobre 2007

No Termovalorizzatore a Opera. Petizione online.

No Termovalorizzatore nel sud Milano Petition
La raccolta firme su modello cartaceo prosegue presso la sede di OPERA SICURA contattabile via e-mail operasicura@libero.it o telefonicamente al 3481311083. Inoltre sono scaricabili i modelli, per poter raccogliere sottoscrizioni anche tra parenti e conoscenti, cliccando su: http://leganordopera.blogspot.com/2007/07/no-inceneritore-scarica-i-moduli-per-la.html