Fusco libero, adesso tocca agli altri otto imputati che ancora sono sotto processo per alcuni fatti connessi alle vicende del 21 dicembre 2006 quando ignoti diedero fuoco alle tende che la protezione civile stava montando nella nostra Opera per insediare un campo nomadi.
Otto operesi innocenti vittime come Ettore Fusco fino a ieri, quando ha trovato sulla sua strada un Giudice capace ed imparziale da prendere come esempio per la sua categoria, di una macchinazione tesa a non lasciar passare una legittima reazione di popolo ed evitare che potesse essere presa ad esempio da altri cittadini ingiustamente vittime di soprusi.
La colpa di Fusco era infatti solo quella di avere sostenuto la necessità di protestare, pacificamente e legittimamente, contro una violazione del proprio territorio.
Il fatto che qualche persona abbia poi voluto strafare non è certo colpa di chi ha comunque saputo aiutare i suoi concittadini attuando quanto già proponeva nella sera del 21 dicembre in Consiglio Comunale, ossia un presidio a cui abbiamo preso parte tutti noi e che ha dimostrato allo Stato che non si impongono con la forza le proprie volontà.
Concordiamo sulla necessità di trovare i responsabili del rogo, l'unico delitto consumato quella sera, ma non possiamo assistere impotenti all'accanimento giuridico, mediatico e politico nei confronti di persone le cui uniche prove di colpevolezza, non certo per l'incendio a cui sono estranei, sono delle confidenze, le testimonianze rese spontaneamente da un cittadino onnipresente che ha visto ed udito solo quello che serviva alle indagini per incriminare determinate persone, le deposizioni rese ai Carabinieri dal Sindaco Ramazzotti, da qualche suo assessore ed altri del loro partito.
Siamo disgustati, ed ora lo possiamo dire serenamente, per come persino le Forze dell'Ordine abbiano trattato la vicenda.
Accanto al contributo determinante degli agenti presenti quella sera, quindi testimoni dei fatti, si è distinto il servilismo istituzionale da parte di chi ha avallato le menzogne necessarie ad incriminare Fusco fornendole al Pubblico Ministero, responsabile dell'indagine, e rendendole vere e credibili proprio per la provenienza di cui non si dovrebbe dubitare mai.
Nonostante questo non perdiamo la stima ed il rispetto per chi si batte difendendo la sicurezza dei cittadini. Opera Sicura auspica però dei provvedimenti disciplinari verso chi si è distinto in tal senso.
Ufficio Stampa Opera Sicura