Opera: il meteo

sabato 23 febbraio 2008

COMUNICATO STAMPA: SUD MILANO / ALTO PAVESE, IL POPOLO VINCE ANCORA

E' con grande soddisfazione che prendiamo atto dell'intervento da parte della Regione Lombardia che ha messo un freno allo sviluppo di logistiche nel Comune di Landriano.
Il "decreto" 1474 del 19 febbraio 2008 con il quale la direzione generale territorio e urbanistica della Regione Lombardia, grazie all'interessamento particolare dell'assessore Davide Boni e del Consigliere Demartini, entrambi della Lega Nord, ed al lavoro svolto da chi ha prodotto tutte le note al progetto, ha prescritto che la realizzazione della logistica in località Cascina Cirano, richiesta dai committenti POZZI-ZENITH-BAIMMOBIL, sia assoggettata alla procedura di VALUTAZIONE D'IMPATTO AMBIENTALE.
Questa presa di posizione è la diretta conseguenza della rivolta di popolo che ha portato in piazza il 19 gennaio scorso oltre mille manifestanti tra cui tantissimi cittadini di Landriano e dei comuni limitrofi, i militanti di Opera Sicura, alcuni esponenti territoriali della Lega Nord pavese e dei paesi della provincia di Milano, come Pierpaolo Antonelli di Pieve Emanuele, ed alcuni sindaci capitanati dai primi cittadini di Vidigulfo e Torrevecchia Pia.
La protesta era nata in seguito alla scelta dell’area dove il Sindaco Aguzzi di Landriano vorrebbe insediare una nuova logistica, in pratica un centro di smistamento e stoccaggio di merci, adiacente alle zone di consolidamento dei caratteri naturalistici della valle del Lambro con una forte valenza di salvaguardia paesaggistica a cui stanno lavorando anche i paesi limitrofi per la realizzazione di un parco sovracomunale.
La logistica in questione sarebbe la quarta nel solo territorio comunale di Landriano e non la vogliono i comuni e gli abitanti della zona con i quali si sta instaurando un clima di inimicizia che potrebbe portare addirittura al naufragio dell’Unione dei Comuni.
Per il Comune di Opera lo sviluppo di altre logistiche a pochi km di distanza causerebbe certamente un aggravio ulteriore alla precaria viabilità locale per il traffico di mezzi pesanti che si dirigerebbero alle tangenziali ed in ingresso alla Città di Milano.
Opera è già in una morsa di traffico tale da non permettere che gli operesi possano assistere in silenzio a questo ulteriore scempio.
Infatti, alla manifestazione che ha indotto la Regione ad intervenire con decreto per fermare il Sindaco di Landriano hanno partecipato il candidato Sindaco del centrodestra a Opera Ettore Fusco ed il gruppo di Opera Sicura mentre l'attuale Sindaco Alessandro Ramazzotti, con il suo collega di poltrona e partito Severino Preli della vicina Locate Triulzi, hanno preferito fingere di non saperne nulla e di fatto avallare la scelta del loro compagno che amministra Landriano.
Un'altra vittoria del Popolo resa possibile dal Comitato dei Cittadini No Log.s e dall'interessamento della Lega Nord.

giovedì 21 febbraio 2008

COMUNICATO STAMPA: NON SOLO CARCERE, OPERA HA BISOGNO DI ALTRO

Opera, 20 febbraio 2008
Sembra che Opera sia il luogo dove nascondere le cose peggiori.
Dopo il carcere, lo smaltimento dei rifiuti tossici, l’inceneritore ed il campo nomadi adesso dobbiamo anche assistere impotenti alla trasformazione in carcere duro di una buona parte del complesso che sorge a confine tra Opera e Milano.
Quando costruirono la prigione in questa cittadina del sud Milano, all’epoca tranquilla, ci promisero in cambio il tram 24 fino al nostro paese e l’allargamento della Via Ripamonti.
Inoltre garantirono che Opera non sarebbe stata più disturbata con questioni tanto rilevanti.
Invece, dopo il campo nomadi dello scorso anno, il Comune di Milano e la Provincia sono tornati alla carica con un inceneritore vicino ai nostri confini ed ora vi è questa volontà del Governo di trasformare il Carcere di Opera in un Istituto specializzato nel regime di carcere duro per la detenzione di boss mafiosi.
Nella frazione di Noverasco, dove sorge l’istituto di pena, i quasi tremila residenti sono preoccupati per la vicinanza alle case e per la vendita degli immobili Enpam che, non essendo stata calmierata da un intervento del Comune di Opera, non sarà a riscatto come si sperava ma produrrà un esodo di persone che lasceranno libere molte abitazioni.
Il timore e che proprio in quel quartiere si possa insediare un quartier generale della mafia nel Nord Italia.
Gli operesi raccoglieranno delle firme per chiedere il rispetto da parte delle istituzioni, anche per le altre questioni ancora aperte come l’allargamento della Ripamonti, ed una dislocazione più intelligente dei sottoposti a carcere duro da distribuire in più istituti.

COMUNICATO STAMPA: OPERA HA BISOGNO DI ALTRO

Opera, 20 febbraio 2008
Sembra che Opera sia il luogo dove nascondere le cose peggiori.
Dopo il carcere, lo smaltimento dei rifiuti tossici, l’inceneritore ed il campo nomadi adesso dobbiamo anche assistere impotenti alla trasformazione in carcere duro di una buona parte del complesso che sorge a confine tra Opera e Milano.
Quando costruirono la prigione in questa cittadina del sud Milano, all’epoca tranquilla, ci promisero in cambio il tram 24 fino al nostro paese e l’allargamento della Via Ripamonti.
Inoltre garantirono che Opera non sarebbe stata più disturbata con questioni tanto rilevanti.
Invece, dopo il campo nomadi dello scorso anno, il Comune di Milano e la Provincia sono tornati alla carica con un inceneritore vicino ai nostri confini ed ora vi è questa volontà del Governo di trasformare il Carcere di Opera in un Istituto specializzato nel regime di carcere duro per la detenzione di boss mafiosi.
Nella frazione di Noverasco, dove sorge l’istituto di pena, i quasi tremila residenti sono preoccupati per la vicinanza alle case e per la vendita degli immobili Enpam che, non essendo stata calmierata da un intervento del Comune di Opera, non sarà a riscatto come si sperava ma produrrà un esodo di persone che lasceranno libere molte abitazioni.
Il timore e che proprio in quel quartiere si possa insediare un quartier generale della mafia nel Nord Italia.
Gli operesi raccoglieranno delle firme per chiedere il rispetto da parte delle istituzioni, anche per le altre questioni ancora aperte come l’allargamento della Ripamonti, ed una dislocazione più intelligente dei sottoposti a carcere duro da distribuire in più istituti.

martedì 19 febbraio 2008

COMUNICATO STAMPA: NON SOLO A OPERA IL 41 BIS

Opera, 18 febbraio 2008
Opera non può diventare la capitale del 41 bis ed ospitare tutti i più pericolosi boss mafiosi d’Italia. Il nostro paese rischierebbe di diventare crocevia della malavita organizzata ed assistere impotente al radicarsi di certe famiglie ed interessi che niente avrebbero a che fare con la realtà operese.
Il pericolo lo avvertiamo ancora di più in considerazione del fatto che il Sindaco di sinistra Alessandro Ramazzotti non sta facendo nulla per opporsi e soprattutto non ha assolutamente aiutato gli inquilini del vicino quartiere di Noverasco a riscattare le proprie case dall’Enpam.
Adesso che molti residenti non acquisteranno si libereranno tanti appartamenti a prezzi favorevoli e correremo il rischio che ad occuparli giungano persone dell’entourage di questi boss che si vengono a trovare nel carcere del nostro paese.
Teniamoci le donne carcerate e non trasformiamo Opera nella capitale della mafia.

venerdì 15 febbraio 2008

COMUNICATO STAMPA: ADESSO LIBERATE GLI ALTRI OPERESI

Fusco libero, adesso tocca agli altri otto imputati che ancora sono sotto processo per alcuni fatti connessi alle vicende del 21 dicembre 2006 quando ignoti diedero fuoco alle tende che la protezione civile stava montando nella nostra Opera per insediare un campo nomadi.
Otto operesi innocenti vittime come Ettore Fusco fino a ieri, quando ha trovato sulla sua strada un Giudice capace ed imparziale da prendere come esempio per la sua categoria, di una macchinazione tesa a non lasciar passare una legittima reazione di popolo ed evitare che potesse essere presa ad esempio da altri cittadini ingiustamente vittime di soprusi.
La colpa di Fusco era infatti solo quella di avere sostenuto la necessità di protestare, pacificamente e legittimamente, contro una violazione del proprio territorio.
Il fatto che qualche persona abbia poi voluto strafare non è certo colpa di chi ha comunque saputo aiutare i suoi concittadini attuando quanto già proponeva nella sera del 21 dicembre in Consiglio Comunale, ossia un presidio a cui abbiamo preso parte tutti noi e che ha dimostrato allo Stato che non si impongono con la forza le proprie volontà.
Concordiamo sulla necessità di trovare i responsabili del rogo, l'unico delitto consumato quella sera, ma non possiamo assistere impotenti all'accanimento giuridico, mediatico e politico nei confronti di persone le cui uniche prove di colpevolezza, non certo per l'incendio a cui sono estranei, sono delle confidenze, le testimonianze rese spontaneamente da un cittadino onnipresente che ha visto ed udito solo quello che serviva alle indagini per incriminare determinate persone, le deposizioni rese ai Carabinieri dal Sindaco Ramazzotti, da qualche suo assessore ed altri del loro partito.
Siamo disgustati, ed ora lo possiamo dire serenamente, per come persino le Forze dell'Ordine abbiano trattato la vicenda.
Accanto al contributo determinante degli agenti presenti quella sera, quindi testimoni dei fatti, si è distinto il servilismo istituzionale da parte di chi ha avallato le menzogne necessarie ad incriminare Fusco fornendole al Pubblico Ministero, responsabile dell'indagine, e rendendole vere e credibili proprio per la provenienza di cui non si dovrebbe dubitare mai.
Nonostante questo non perdiamo la stima ed il rispetto per chi si batte difendendo la sicurezza dei cittadini. Opera Sicura auspica però dei provvedimenti disciplinari verso chi si è distinto in tal senso.
Ufficio Stampa Opera Sicura

mercoledì 13 febbraio 2008

AFGHANISTAN: UCCISO UN MILITARE ITALIANO

ANSA - Un militare italiano e' stato ucciso vicino Kabul ed un altro soldato e' ferito. I due militari, entrambi dell'Esercito, sono rimasti coinvolti in un attacco con armi da fuoco portatili mentre stavano svolgendo una missione nel distretto di Uzeebin, a circa 60 chilometri da Kabul. Lo scontro a fuoco, ricostruisce lo Stato maggiore della Difesa, è avvenuto alle 15 locali (le 11.30 in Italia), nei pressi della località di Rudbar, nella zona di responsabilità italiana. "Militari italiani della Task Force Surobi, in attività di cooperazione civile e militare e sostegno sanitario alla popolazione, sono stati fatti segno di alcuni colpi di arma da fuoco portatili da parte di elementi armati ostili a cui i militari italiani hanno risposto", si legge in una nota dello Stato maggiore della Difesa. "A seguito dello scontro - aggiunge il comunicato - un militare italiano è deceduto mentre un secondo risulta leggermente ferito". E' in corso il trasporto presso l'ospedale militare francese di Camp Warehouse, a Kabul.
Opera Sicura è con i militari italiani in missione in Afghanistan e partecipa al cordoglio dei familiari e dell'intera Nazione.

lunedì 11 febbraio 2008

COMUNICATO STAMPA: OPERA SICURA ADERISCE AL CENTRODESTRA OPERESE

Opera, 11 febbraio 2008
Il gruppo Opera Sicura, associazione nata a salvaguardia della sicurezza degli operesi, appoggia il candidato Sindaco del centrodestra Ettore Fusco e la lista dei candidati che si presenterà alle elezioni di aprile.
L’apporto di Opera Sicura alla lista del centrodestra sarà sostanziale ed addurrà alla coalizione la determinazione propria della nostra associazione che si è distinta in questo suo primo anno di attività per l’efficacia con cui si è sempre messa al servizio del cittadino al fine di garantirne sicurezza e libertà.
Mai come in queste elezioni sarà determinante nei programmi elettorali la voce sicurezza; Opera Sicura aderendo con il centrodestra a questo processo di cambiamento si fa garante di un mutamento sostanziale nell’interesse degli operesi.
Più sicurezza significa maggiore libertà e come diceva Carlo Cattaneo “per essere liberi bisogna essere prima di tutto padroni in casa propria”; un motto in cui tutto il centrodestra si riconosce e proprio per questo Opera Sicura è con la lista dei candidati di Ettore Fusco per Opera.


Ufficio Stampa OPERA SICURA.
Il responsabile Renato Colombo.

sabato 2 febbraio 2008

COMUNICATO STAMPA: L’INCENERITORE A OPERA NON SI FA

Opera, 2 febbraio 2008
Questo inceneritore a Opera non si fa, lo assicura Ettore Fusco.
Provincia, Regione e Amsa ne hanno preso atto grazie alle mille firme dei cittadini operesi, solo perché non abbiamo ritenuto servisse raccoglierne ancora, ed orienteranno i progetti di espansione futuri su altre zone di Milano e del suo hinterland.
Nonostante la posizione piuttosto morbida del Sindaco operese uscente, Alessandro Ramazzotti, le istituzioni prendono atto del moto di protesta che Opera Sicura ha controllato traducendolo in un primo atto pubblico rappresentato dalle sottoscrizioni di un perentorio diktat popolare: “No ad un nuovo inceneritore a Opera o nelle zone limitrofe”.
Questa volta la Regione ha saputo ascoltare i cittadini e si è consapevolmente orientata su altre possibilità, sollecitando Provincia e Comune di Milano a fare altrettanto, lasciando valida la soluzione del sud Milano solo ed esclusivamente se avallata dai residenti dei comuni interessati attraverso una consultazione popolare.
Mancano pochi mesi al cambio di Governo nel Comune di Opera. Sarebbe stato assurdo prendere decisioni di tale importanza accordandosi con l’attuale scalcinata Giunta destinata a fare le valigie proprio per alcune decisioni prese senza avere il consenso popolare.
Le nuove classi dirigenti devono prendere un impegno concreto, quando giungono a ricoprire ruoli decisionali, in virtù del fatto che certe scelte fatte oggi sono di un impatto territoriale tale da modificare usi, costumi e stili di vita, oltre che condizionare in misura più o meno grave la salute pubblica.
Adesso aspettiamo solo che le istituzioni tranquillizzino i cittadini operesi, allarmati per quanto da loro avvertito come il pericolo imminente di una nuova imposizione alla nostra cittadina, che si è già dimostrata in passato essere popolata da gente orgogliosa e determinata.