Opera: il meteo

giovedì 13 dicembre 2007

PARLIAMO DI FILIPPO PENATI, IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI MILANO

L’INCLUSIONE DI FILIPPO
Avete mai sentito parlare di INCLUSIONE SOCIALE? Alla voce “inclusione” il Sabatini Coletti, Dizionario della Lingua Italiana recita testualmente: ”il fatto di inglobare nuovi elementi, nuovi dati in una serie, in una categoria, in un insieme preesistente”. A questo fate seguire l’aggettivo “sociale” e il gioco è fatto, la magìa di Filippo Penati, gran capo della Provincia di Milano, è servita su un piatto d’argento, anzi, di platino. Sì perché l’inclusione sociale ideata da Penati costa a tutti noi la bella somma di un milione e 404 mila euro, tutti soldi nostri, tutti soldi che qualcuno ha trattenuto dai nostri stipendi, dai nostri redditi o dalle nostre pensioni, e che gli amministratori di turno dovrebbero usare per le esigenze della nostra collettività, in questo caso della provincia ambrosiana.
Penati ha invece trovato il modo di ricompattare la sua traballante Giunta chiedendo e ottenendo i voti della sinistra radicale per acquistare quattro appartamenti in via Varanini a Milano, già occupati da 37 rom sgomberati alcuni mesi fa dal campo di via Capo Rizzato. Gli immobili saranno affidati alla gestione della Casa della Carità dell’onnipresente Don Colmegna che dovrebbe operare una specie di turn over tra gli inquilini rom. Ma la cosa più vergognosa è che la Provincia non percepirà alcun affitto per gli alloggi procurati, è tutto gratis, anzi è tutto pagato da noi. Penati però è soddisfatto per l’approvazione della delibera e ha dichiarato: “la destinazione è quella dell’uso per l’inclusione sociale di famiglie in difficoltà. Entro sei mesi la situazione attuale sarà risolta. Mi spiace per il disagio delle famiglie circostanti, ma non esiste nessun dato relativo all’aumento di crimini nella zona”.
Gli abitanti del quartiere non sembrano dello stesso avviso, dal momento che nei mesi scorsi hanno già dato vita a una raccolta di firme e hanno denunciato un forte incremento del senso di insicurezza. Ma non c’era proprio un modo migliore di spendere un milione e 404 mila euro, non c’erano categorie bisognose più meritevoli d’attenzione? Proviamo a pensare a quegli anziani che dopo un ricovero per malattia al loro ritorno trovano la casa occupata dagli abusivi. O agli anziani che percepiscono pensioni da fame che per ottenere un alloggio popolare devono sopportare lunghissimi anni d’attesa. E cosa dire dei non autosufficienti che non possono permettersi una badante? Magari la Provincia potrebbe mettere da parte il buonismo peloso e tendere una mano a chi lo merita, a chi accetta e rispetta le regole del vivere civile ma non per questo viene premiato, anzi. Magari sarebbe il caso di mettere da parte l’ipocrisia di chi si fa bello schierandosi sempre con i profittatori.
Magari sarebbe anche il caso di mettere da parte Penati. L’appuntamento, cari amici, è per maggio 2009. Non mancate.
Sandro Maj