Opera: il meteo
venerdì 27 novembre 2009
lunedì 2 novembre 2009
Il Sindaco di Opera Ettore Fusco fa arrestare tre rumeni
Opera, 2 novembre 2009
E’ successo domenica 1 novembre, dopo un furto all’interno della piattaforma ecologica di Opera a cui il primo cittadino, Ettore Fusco, ha assistito a seguito della segnalazione di un altro testimone dell’evento. I tre rumeni all’arrivo del Sindaco erano ancora intenti a trafugare all’interno della proprietà del Comune per razziare quanto più materiale possibile. Alla vista dell’insolito investigatore che si avvicinava all’area per constatare l’entità del rischio di un eventuale intervento diretto, i tre malviventi sono rapidamente risaliti sul loro furgone rosso con cassone bianco e si sono diretti verso Milano.
Il Sindaco nel frattempo aveva già chiamato il 112 “I tre rumeni mi sembravano piuttosto attrezzati - commenta Fusco - non erano i soliti zingari che solitamente aspetto fuori ed invito a riportare il maltolto, prima di chiamare la mia Polizia Locale”.
Così, dopo essersi messo all’inseguimento dei malviventi, il Sindaco ricontattava la pattuglia della
Compagnia di Corsico, che stava sopraggiungendo, per informarla del tipo di veicolo utilizzato, della targa e dell’esatta posizione.
Pochi minuti, e dopo un’inversione di marcia da parte degli agenti dell’Arma, provenienti dalla direzione opposta, i tre venivano fermati sulla Valtidone e portati subito alla Stazione dei Carabinieri di Opera.
Accompagnati gli agenti alla piattaforma ecologica e constatati immediatamente i danni, con il Sindaco, si procedeva al riconoscimento ed alla necessaria denuncia per procedere all’arresto dei tre rumeni di cui uno solo in possesso di documento d’identità rilasciato in Italia.
Bottino dei tre malcapitati: batterie usate, piccoli elettrodomestici, una bicicletta, legno, ferro, della carbonella ed altre cianfrusaglie trafugate nella discarica prima di essere scoperti. Pronti da caricare sul camion c’erano anche dei televisori, ma la fretta ne aveva impedito il recupero. “Il problema di questi furti - spiega il Sindaco Fusco - non è ciò che viene asportato dalla piattaforma ecologica ma i danni che vengono prodotti all’interno della stessa. Vengono infatti divelti contenitori, palizzate e cancelli. Si danneggiano soprattutto i televisori alla ricerca di parti interne in rame. “Poi - conclude il primo cittadino - la cosa che più ci fa rabbia è l’accanimento su ciò che non serve e forse su quanto ai loro occhi rappresenta la proprietà degli altri; infatti troviamo sempre di tutto rovesciato a terra, i toner delle stampanti rotti e l’inchiostro in polvere sparso ovunque, le lampadine frantumate ed i neon fatti a pezzi per spargere la pericolosissima polvere bianca che ne fuoriesce”.
Una moderna piattaforma ecologica che a seguito delle incursioni dei rom - i clienti principali della struttura in orario di chiusura - si può addirittura trasformare in fonte d’inquinamento.
Il Sindaco Fusco, sempre vigile ed attento alla sicurezza del suo paese, non è nuovo ad arresti ai danni di zingari, prostitute e scippatrici, ma tiene a precisare “Prima di chiamare il primo cittadino ci si deve rivolgere al 112 per evitare che pochi minuti di ritardo possano ostacolare la buona riuscita di un intervento. Devo riconoscere all’Arma che pur essendo il fatto capitato di domenica, giorno festivo, e quindi con pochi mezzi disponibili in strada, l’intervento degli agenti della Compagnia di Corsico, contattati tramite il 112 e poi seguiti dai colleghi della Stazione di Opera nelle fasi dell’inseguimento, è stato veloce, professionale e soprattutto efficace”.
E’ successo domenica 1 novembre, dopo un furto all’interno della piattaforma ecologica di Opera a cui il primo cittadino, Ettore Fusco, ha assistito a seguito della segnalazione di un altro testimone dell’evento. I tre rumeni all’arrivo del Sindaco erano ancora intenti a trafugare all’interno della proprietà del Comune per razziare quanto più materiale possibile. Alla vista dell’insolito investigatore che si avvicinava all’area per constatare l’entità del rischio di un eventuale intervento diretto, i tre malviventi sono rapidamente risaliti sul loro furgone rosso con cassone bianco e si sono diretti verso Milano.
Il Sindaco nel frattempo aveva già chiamato il 112 “I tre rumeni mi sembravano piuttosto attrezzati - commenta Fusco - non erano i soliti zingari che solitamente aspetto fuori ed invito a riportare il maltolto, prima di chiamare la mia Polizia Locale”.
Così, dopo essersi messo all’inseguimento dei malviventi, il Sindaco ricontattava la pattuglia della
Compagnia di Corsico, che stava sopraggiungendo, per informarla del tipo di veicolo utilizzato, della targa e dell’esatta posizione.
Pochi minuti, e dopo un’inversione di marcia da parte degli agenti dell’Arma, provenienti dalla direzione opposta, i tre venivano fermati sulla Valtidone e portati subito alla Stazione dei Carabinieri di Opera.
Accompagnati gli agenti alla piattaforma ecologica e constatati immediatamente i danni, con il Sindaco, si procedeva al riconoscimento ed alla necessaria denuncia per procedere all’arresto dei tre rumeni di cui uno solo in possesso di documento d’identità rilasciato in Italia.
Bottino dei tre malcapitati: batterie usate, piccoli elettrodomestici, una bicicletta, legno, ferro, della carbonella ed altre cianfrusaglie trafugate nella discarica prima di essere scoperti. Pronti da caricare sul camion c’erano anche dei televisori, ma la fretta ne aveva impedito il recupero. “Il problema di questi furti - spiega il Sindaco Fusco - non è ciò che viene asportato dalla piattaforma ecologica ma i danni che vengono prodotti all’interno della stessa. Vengono infatti divelti contenitori, palizzate e cancelli. Si danneggiano soprattutto i televisori alla ricerca di parti interne in rame. “Poi - conclude il primo cittadino - la cosa che più ci fa rabbia è l’accanimento su ciò che non serve e forse su quanto ai loro occhi rappresenta la proprietà degli altri; infatti troviamo sempre di tutto rovesciato a terra, i toner delle stampanti rotti e l’inchiostro in polvere sparso ovunque, le lampadine frantumate ed i neon fatti a pezzi per spargere la pericolosissima polvere bianca che ne fuoriesce”.
Una moderna piattaforma ecologica che a seguito delle incursioni dei rom - i clienti principali della struttura in orario di chiusura - si può addirittura trasformare in fonte d’inquinamento.
Il Sindaco Fusco, sempre vigile ed attento alla sicurezza del suo paese, non è nuovo ad arresti ai danni di zingari, prostitute e scippatrici, ma tiene a precisare “Prima di chiamare il primo cittadino ci si deve rivolgere al 112 per evitare che pochi minuti di ritardo possano ostacolare la buona riuscita di un intervento. Devo riconoscere all’Arma che pur essendo il fatto capitato di domenica, giorno festivo, e quindi con pochi mezzi disponibili in strada, l’intervento degli agenti della Compagnia di Corsico, contattati tramite il 112 e poi seguiti dai colleghi della Stazione di Opera nelle fasi dell’inseguimento, è stato veloce, professionale e soprattutto efficace”.
Ma i cittadini di Opera vedono forse nel proprio Sindaco quelle motivazioni che le altre istituzioni sempre meno dimostrano di avere. “Fatti, non parole è proprio il mio motto - conclude Fusco - ma è impensabile che io possa intervenire ovunque. Del resto ho già ricevuto un ammonimento da parte del Prefetto di Milano proprio per aver promosso un paio di interventi al confine del mio paese, ma su territorio di Locate Triulzi, che hanno comunque prodotto l’allontanamento di molti rom”.
Quindi, ne è valsa la pena, “certo”.
giovedì 15 ottobre 2009
OPERAZIONE FRATELLI D'ITALIA. Legalità a Opera.
Opera, giovedì 15 ottobre 2009 - Questa mattina alle 9.30 la Polizia Locale di Opera ha fatto un blitz all’interno di un laboratorio di Via Mameli come atto conclusivo dell’attività di indagine in corso da alcune settimane. All’operazione Fratelli d’Italia, dal nome della strada intestata all’autore dell’inno nazionale e per via dei nuovi fratelli d’Italia provenienti dalla Cina, era presente, durante l’irruzione, anche il Sindaco Ettore Fusco, che ha accertato in prima persona lo stato di degrado in cui vivevano e lavoravano nove persone adulte ed un neonato di nazionalità cinese. Una delle donne presenti era in stato interessante al sesto mese di gestazione. I cinesi tutti in possesso di permesso di soggiorno e documenti ad eccezione di uno, denunciato e su cui si stanno effettuando gli accertamenti, che dichiarava di averlo ad Ascoli Piceno. Due persone in possesso anche di regolarizzazione come badanti, rilasciate a Brescia, in fase anche queste di accertamento della validità. Nel laboratorio una ventina di posti di lavoro di cui uno accanto ad un passeggino dove presumibilmente dormiva il piccolo quando la madre, ancora incinta, lavorava. “Una vergogna scoprire che c’è gente che vive e lavora in queste condizioni - commenta il Sindaco Ettore Fusco subito dopo l’intervento - due aguzzini cinesi che parlavano italiano e poi una serie di persone considerate alla stregua di topi dai loro stessi connazionali ed obbligate a lavorare in condizioni indescrivibili dietro un minimo compenso. La nostra attività prosegue - conclude il primo cittadino - al fine di preservare la legalità a Opera. Non possiamo permettere che le attività illecite possano diffondersi anche nel nostro territorio, soprattutto quando interessano persone ridotte quasi in schiavitù e messe in condizione di vivere nel degrado”. Insieme alla Polizia Locale anche la Guardia Ecozoofila che ha rilevato i numerosi reati ambientali in sinergia con l’Ufficio Tecnico comunale attento agli abusi edilizi di ogni genere. Informati anche l’Arpa e l’Inail per gli accertamenti di loro competenza. Dai rilievi si sono constatati molti abusi edilizi per opere interne ed ampliamenti mai autorizzati, stanze ricavate con pareti di compensato senza finestre, uffici adibiti a dormitori, precarie condizioni igienico sanitarie su tutta la superficie interessata dagli accertamenti e sui tetti degli edifici, puntellati dall’interno poiché in avanzato stato di decadimento, vasta presenza di amianto in pessimo stato oltre alla presenza di rifiuti di ogni genere e persino auto abbandonate da anni nei cortili. Rifiuti anche in alcuni magazzini e nei cortili risalenti addirittura a precedenti proprietà degli spazi fallite da molti anni. Proprio da un fallimento la provenienza di un bancale impacchettato contenente merce posta sotto sequestro dalla Guardia di Finanza ritrovata in un garage chiuso ma senza sigilli esterni. La proprietà è stata denunciata per la discarica abusiva e l’enorme quantità di amianto che ha costretto il Comune a porre subito tutto sotto sequestro mentre ai cinesi affittuari sono già state comminate le multe per la mancanza di documenti e la cessione di fabbricato. Questo è solo l’inizio poiché dall’attività di accertamento ancora in corso emergeranno numerosi capi d’imputazione per gli attori delle attività illegali praticate in Via Mameli a Opera. “Tutti i responsabili di qualsiasi illecito saranno assicurati alla giustizia - garantisce Fusco - che inesorabile colpisce chi si macchia di crimini di ogni genere a Opera dove agisce la nostra qualificata ed efficiente Polizia Locale”. (nella foto il Vicesindaco Antonino Nucera, un Agente di Polizia Locale ed il Sindaco Ettore Fusco)
mercoledì 29 luglio 2009
COMUNICATO STAMPA: Moschea nel Parco Sud? Mai a Opera!
Opera, 29 luglio 2009
La notizia l’abbiamo appresa dal Corriere della Sera che avrebbe interpretato la posizione del Sindaco milanese Moratti e del suo Vice De Corato, che hanno la comune volontà di spostare la moschea di Viale Jenner in periferia, come un indirizzo a trasferire gli islamici in una zona tra Milano, Rozzano, Opera e Locate.
Un’area servita da centro commerciale, vicino ad una fermata della metropolitana, del tram e senza palazzi intorno. Una soluzione che effettivamente potrebbe essere quella tra il depuratore di Rozzano ed il carcere di Opera.
“Non se ne parla neppure - sentenzia il Sindaco di Opera Ettore Fusco – Milano da sempre prova a considerare Opera il suo zerbino ma noi siamo pronti a dare battaglia anche al Sindaco Moratti se dovesse realmente avere una simile intenzione. Proprio mentre la Lega Nord raccoglie firme contro l’ipotesi di Lacchiarella qualcuno parla di andare a colpire ancora una volta il cuore del sud Milano considerato, imprudentemente, la discarica meneghina. Opera è l’antico granaio della Città di Milano e tale vuole restare, senza inceneritori, moschee ed altre realtà che la Moratti e la sua Giunta vogliono allontanare dai propri elettori. Se realmente l’intenzione fosse questa - conclude Fusco - avremo modo di ricordare alla Moratti ed a chi la pensa come lei che a Opera non si scherza!”.
L’Amministrazione Comunale di Opera è impreparata e nettamente contraria ad accogliere eventuali insediamenti di questo tipo e proprio mentre sta conducendo un braccio di ferro con il Comune di Milano e la Provincia per la realizzazione, rispettivamente, dell’allargamento della Via Ripamonti ed il raddoppio della strada provinciale Valtidone con il Sindaco Fusco che lamenta di non essere neppure ricevuto dalla sua collega milanese fa trasecolare qualcuno: “Questa notizia ci colpisce al cuore - commenta deluso il primo cittadino operese - proprio perché nella Moratti abbiamo creduto e questa apertura alle moschee ci spaventa. Non si tratta di luoghi di culto ma posti dove gli islamici fanno politica e, com’è già capitato, addestrano uomini e preparano attentati. Se proprio serve un’area - conclude provocatoriamente Fusco - c’è la Piazza del Duomo a Milano con due linee della metropolitana, tram, autobus, negozi e la possibilità di usare il sagrato come parcheggio e la cattedrale per le omelie degli imam!”.
Milano si impegni piuttosto ad allargare la Via Ripamonti, una strada che i cittadini di Opera attendono da almeno 22 anni e paralizza tutto il sud Milano nonostante le continue promesse dei sindaci meneghini.
La notizia l’abbiamo appresa dal Corriere della Sera che avrebbe interpretato la posizione del Sindaco milanese Moratti e del suo Vice De Corato, che hanno la comune volontà di spostare la moschea di Viale Jenner in periferia, come un indirizzo a trasferire gli islamici in una zona tra Milano, Rozzano, Opera e Locate.
Un’area servita da centro commerciale, vicino ad una fermata della metropolitana, del tram e senza palazzi intorno. Una soluzione che effettivamente potrebbe essere quella tra il depuratore di Rozzano ed il carcere di Opera.
“Non se ne parla neppure - sentenzia il Sindaco di Opera Ettore Fusco – Milano da sempre prova a considerare Opera il suo zerbino ma noi siamo pronti a dare battaglia anche al Sindaco Moratti se dovesse realmente avere una simile intenzione. Proprio mentre la Lega Nord raccoglie firme contro l’ipotesi di Lacchiarella qualcuno parla di andare a colpire ancora una volta il cuore del sud Milano considerato, imprudentemente, la discarica meneghina. Opera è l’antico granaio della Città di Milano e tale vuole restare, senza inceneritori, moschee ed altre realtà che la Moratti e la sua Giunta vogliono allontanare dai propri elettori. Se realmente l’intenzione fosse questa - conclude Fusco - avremo modo di ricordare alla Moratti ed a chi la pensa come lei che a Opera non si scherza!”.
L’Amministrazione Comunale di Opera è impreparata e nettamente contraria ad accogliere eventuali insediamenti di questo tipo e proprio mentre sta conducendo un braccio di ferro con il Comune di Milano e la Provincia per la realizzazione, rispettivamente, dell’allargamento della Via Ripamonti ed il raddoppio della strada provinciale Valtidone con il Sindaco Fusco che lamenta di non essere neppure ricevuto dalla sua collega milanese fa trasecolare qualcuno: “Questa notizia ci colpisce al cuore - commenta deluso il primo cittadino operese - proprio perché nella Moratti abbiamo creduto e questa apertura alle moschee ci spaventa. Non si tratta di luoghi di culto ma posti dove gli islamici fanno politica e, com’è già capitato, addestrano uomini e preparano attentati. Se proprio serve un’area - conclude provocatoriamente Fusco - c’è la Piazza del Duomo a Milano con due linee della metropolitana, tram, autobus, negozi e la possibilità di usare il sagrato come parcheggio e la cattedrale per le omelie degli imam!”.
Milano si impegni piuttosto ad allargare la Via Ripamonti, una strada che i cittadini di Opera attendono da almeno 22 anni e paralizza tutto il sud Milano nonostante le continue promesse dei sindaci meneghini.
Dal Comune di Opera
lunedì 6 luglio 2009
Sgombero di rom alla Cascina Olma
COMUNICATO STAMPA del Comune di Opera:
Opera, 6 luglio 2009
Questa mattina i Carabinieri di Pieve Emanuele, dopo le sollecitazioni del Sindaco di Opera Ettore Fusco, procedono con lo sgombero dell’accampamento rom alla Olma, cascina diroccata nel Comune di Locate Triulzi a confine con Opera.
Dopo le numerose segnalazioni di presenza dei rom che prendevano d’assalto il supermercato e le fontanelle dei parchi per lavarsi, davanti ai bambini operesi esterrefatti ed ai loro genitori intimoriti, ieri sera è intervenuto il Sindaco Fusco all’interno del suo confine territoriale per invitare alcuni romeni a lasciare il paese e suggerendo loro di abbandonare anche la cascina pericolante di Locate Triulzi in cui, da oltre una settimana, alcune famiglie rom hanno trovato ricovero per accamparsi.
L’intervento diretto è stato necessario poiché le preoccupazioni dei cittadini che segnalavano persone sospette in giro per il paese non è stato raccolto dalla Stazione dei Carabinieri di Opera, non operativa dopo le ore venti, né tantomeno dalla Polizia Locale, anche nelle precedenti segnalazioni, che non può sconfinare nella Cascina a cinquanta metri dal confine tra Opera e Locate.
L’intervento di sgombero della Cascina Olma è stato quindi concordato per questa mattina tra il Sindaco di Opera e la Stazione dei Carabinieri di Pieve Emanuele a cui evidentemente non giungono richieste in tal senso dal Sindaco di Locate Triulzi Severino Preli.
Il primo cittadino di Opera è infatti in guerra con il suo vicino e dichiara: “Siamo stufi di subire l’incuria del territorio da parte di Preli - il Sindaco di Locate - che non presta attenzione alla sua zona industriale, alle vecchie cascine ed alle aree dismesse a confine con Opera.
Spaccio di droga, prostituzione, discariche abusive, degrado e campi rom sono all’ordine del giorno in questa zona a confine con il nostro paese ma lontana dal centro abitato di Locate.
I residenti della Fontana e gli industriali che confinano con il nostro paese chiedono infatti l’annessione a Opera, una provocazione che il loro Sindaco non dovrebbe sottovalutare, e vogliono più ordine e sicurezza anche se si trovano a nord della ferrovia che taglia fuori dal paese questa fetta di Locate di Triulzi abbandonata a se stessa.
Questo degrado ricade su Opera ed il collega Preli è pertanto invitato a fare rispettare la legalità presidiando il territorio e chiedendo alle Forze dell’Ordine gli interventi necessari a impedire che i cittadini operesi subiscano le angherie di chi occupa il territorio locatese abusivamente”.
Sulla questione rom c’è stata un’altra disputa tra i due sindaci proprio due settimane fa quando il primo cittadino operese Fusco si è recato in un accampamento a cinquanta metri dal suo confine invitando i Carabinieri di Pieve Emanuele a seguirlo ed effettuare uno sgombero andato a buon fine. Il Sindaco Preli in quella occasione preannunciò una denuncia e la richiesta di intervento da parte del Prefetto di Milano per lo sconfinamento.
“Sono proprio in attesa di essere chiamato dal Prefetto nella speranza che si possa definire la questione. Nell’area ex Saiwa abbiamo fatto un intervento a cinquanta metri dal confine di Opera - conclude Fusco - ma anche da casa mia. Come può un padre di famiglia tollerare tale degrado vedendosi passare dei rom davanti casa, dove giocano anche i suoi bambini, con dei carri colmi del materiale necessario a costruirsi le baracche appena sottratto dalla piattaforma ecologica proprio di Opera? Essere Sindaco è una responsabilità che prevede anche la tutela della sicurezza dei propri cittadini e Preli, per quanto riguarda questa zona, sta dando non pochi problemi agli operesi”.
L’Amministrazione Comunale di Opera confida in un presidio maggiore dell’area a nord di Locate di Triulzi compresa tra il Santuario della Fontana, che chiuso il passaggio a livello si trova oggi in una strada a fondo cieco, l’area dismessa della ex Saiwa e le zone industriali di Via Luxembourg e Via Abruzzi fino alla diroccata Cascina Olma ed agli accessi della Valtidone. Tutte aree a rischio dove proliferano lo spaccio di droga, la prostituzione, il degrado delle discariche abusive e la sosta irregolare dei nomadi.
Opera, 6 luglio 2009
Questa mattina i Carabinieri di Pieve Emanuele, dopo le sollecitazioni del Sindaco di Opera Ettore Fusco, procedono con lo sgombero dell’accampamento rom alla Olma, cascina diroccata nel Comune di Locate Triulzi a confine con Opera.
Dopo le numerose segnalazioni di presenza dei rom che prendevano d’assalto il supermercato e le fontanelle dei parchi per lavarsi, davanti ai bambini operesi esterrefatti ed ai loro genitori intimoriti, ieri sera è intervenuto il Sindaco Fusco all’interno del suo confine territoriale per invitare alcuni romeni a lasciare il paese e suggerendo loro di abbandonare anche la cascina pericolante di Locate Triulzi in cui, da oltre una settimana, alcune famiglie rom hanno trovato ricovero per accamparsi.
L’intervento diretto è stato necessario poiché le preoccupazioni dei cittadini che segnalavano persone sospette in giro per il paese non è stato raccolto dalla Stazione dei Carabinieri di Opera, non operativa dopo le ore venti, né tantomeno dalla Polizia Locale, anche nelle precedenti segnalazioni, che non può sconfinare nella Cascina a cinquanta metri dal confine tra Opera e Locate.
L’intervento di sgombero della Cascina Olma è stato quindi concordato per questa mattina tra il Sindaco di Opera e la Stazione dei Carabinieri di Pieve Emanuele a cui evidentemente non giungono richieste in tal senso dal Sindaco di Locate Triulzi Severino Preli.
Il primo cittadino di Opera è infatti in guerra con il suo vicino e dichiara: “Siamo stufi di subire l’incuria del territorio da parte di Preli - il Sindaco di Locate - che non presta attenzione alla sua zona industriale, alle vecchie cascine ed alle aree dismesse a confine con Opera.
Spaccio di droga, prostituzione, discariche abusive, degrado e campi rom sono all’ordine del giorno in questa zona a confine con il nostro paese ma lontana dal centro abitato di Locate.
I residenti della Fontana e gli industriali che confinano con il nostro paese chiedono infatti l’annessione a Opera, una provocazione che il loro Sindaco non dovrebbe sottovalutare, e vogliono più ordine e sicurezza anche se si trovano a nord della ferrovia che taglia fuori dal paese questa fetta di Locate di Triulzi abbandonata a se stessa.
Questo degrado ricade su Opera ed il collega Preli è pertanto invitato a fare rispettare la legalità presidiando il territorio e chiedendo alle Forze dell’Ordine gli interventi necessari a impedire che i cittadini operesi subiscano le angherie di chi occupa il territorio locatese abusivamente”.
Sulla questione rom c’è stata un’altra disputa tra i due sindaci proprio due settimane fa quando il primo cittadino operese Fusco si è recato in un accampamento a cinquanta metri dal suo confine invitando i Carabinieri di Pieve Emanuele a seguirlo ed effettuare uno sgombero andato a buon fine. Il Sindaco Preli in quella occasione preannunciò una denuncia e la richiesta di intervento da parte del Prefetto di Milano per lo sconfinamento.
“Sono proprio in attesa di essere chiamato dal Prefetto nella speranza che si possa definire la questione. Nell’area ex Saiwa abbiamo fatto un intervento a cinquanta metri dal confine di Opera - conclude Fusco - ma anche da casa mia. Come può un padre di famiglia tollerare tale degrado vedendosi passare dei rom davanti casa, dove giocano anche i suoi bambini, con dei carri colmi del materiale necessario a costruirsi le baracche appena sottratto dalla piattaforma ecologica proprio di Opera? Essere Sindaco è una responsabilità che prevede anche la tutela della sicurezza dei propri cittadini e Preli, per quanto riguarda questa zona, sta dando non pochi problemi agli operesi”.
L’Amministrazione Comunale di Opera confida in un presidio maggiore dell’area a nord di Locate di Triulzi compresa tra il Santuario della Fontana, che chiuso il passaggio a livello si trova oggi in una strada a fondo cieco, l’area dismessa della ex Saiwa e le zone industriali di Via Luxembourg e Via Abruzzi fino alla diroccata Cascina Olma ed agli accessi della Valtidone. Tutte aree a rischio dove proliferano lo spaccio di droga, la prostituzione, il degrado delle discariche abusive e la sosta irregolare dei nomadi.
mercoledì 17 giugno 2009
Sgombero campo nomadi dall’area ex Saiwa a Locate di Triulzi
Comunicato Stampa del Comune di Opera
Opera, 16 giugno 2009
Operazione congiunta dei Carabinieri e della Polizia Locale di Opera a cui si sono aggiunti, in seconda battuta, la Polizia Locale di Locate Triulzi ed i Carabinieri di Pieve Emanuele.
Su richiesta del Sindaco di Opera Ettore Fusco c’è stato un intervento nell’area dismessa della ex Saiwa, biscottificio demolito sul territorio di Locate Triulzi, che ha portato allo sgombero di un campo nomadi. Al momento dell’irruzione sul posto, sono state identificate diciassette personev originarie della Romania a cui le forze dell’ordine hanno preso le generalità e successivamente imposto di lasciare l’area.
“Da giorni alcuni cittadini locatesi ci segnalavano strani movimenti nell’area ex Saiwa - commenta il Sindaco operese Ettore Fusco - sul territorio di Locate Triulzi al confine con Opera, così ho deciso di andare a fare una passeggiata con il mio ViceSindaco Antonino Nucera ed un agente della nostra Polizia Locale.
Giunti sul posto e trovato il cancello spalancato - prosegue il primo cittadino che con i Rom ha già avuto l’esperienza del presidio fisso, che gli ha reso un processo per istigazione a delinquere ma che fruttò l’allontanamento da Opera del campo nomadi voluto dalla Provincia e dal Prefetto sul suo territorio - siamo stati accerchiati da diciassette stranieri, molte donne e bambine, che ci hanno indotto a chiamare rinforzi. Sono così giunti altri agenti della Polizia Locale di Opera, di Locate Triulzi ed i Carabinieri di Opera e Pieve Emanuele”.
Ai diciassette nomadi identificati se ne devono aggiungere molti altri non presenti al momento dello sgombero, probabilmente tutti gli uomini impegnati in qualche attività lontana dal campo, che erano stati visti nei giorni scorsi entrare ed uscire con due furgoni dall’area dismessa.
“Adesso ci aspettiamo che il Sindaco di Locate, l’appena confermato Severino Preli, si decida a fare rispettare la legalità sul suo territorio - conclude Fusco - presidiando anche le zone distanti dal centro abitato, a confine con il nostro paese, dove proliferano lo spaccio di droga, la sosta degli
zingari, la prostituzione e le discariche abusive”.
Durante le operazioni di sgombero è giunta sul posto anche la neo consigliera di opposizione a Locate, l’Avvocato Alessandra Dagrada, che ha preannunciato battaglia in Consiglio Comunale per l’incuranza del territorio da parte del suo Sindaco.
Opera, 16 giugno 2009
Operazione congiunta dei Carabinieri e della Polizia Locale di Opera a cui si sono aggiunti, in seconda battuta, la Polizia Locale di Locate Triulzi ed i Carabinieri di Pieve Emanuele.
Su richiesta del Sindaco di Opera Ettore Fusco c’è stato un intervento nell’area dismessa della ex Saiwa, biscottificio demolito sul territorio di Locate Triulzi, che ha portato allo sgombero di un campo nomadi. Al momento dell’irruzione sul posto, sono state identificate diciassette personev originarie della Romania a cui le forze dell’ordine hanno preso le generalità e successivamente imposto di lasciare l’area.
“Da giorni alcuni cittadini locatesi ci segnalavano strani movimenti nell’area ex Saiwa - commenta il Sindaco operese Ettore Fusco - sul territorio di Locate Triulzi al confine con Opera, così ho deciso di andare a fare una passeggiata con il mio ViceSindaco Antonino Nucera ed un agente della nostra Polizia Locale.
Giunti sul posto e trovato il cancello spalancato - prosegue il primo cittadino che con i Rom ha già avuto l’esperienza del presidio fisso, che gli ha reso un processo per istigazione a delinquere ma che fruttò l’allontanamento da Opera del campo nomadi voluto dalla Provincia e dal Prefetto sul suo territorio - siamo stati accerchiati da diciassette stranieri, molte donne e bambine, che ci hanno indotto a chiamare rinforzi. Sono così giunti altri agenti della Polizia Locale di Opera, di Locate Triulzi ed i Carabinieri di Opera e Pieve Emanuele”.
Ai diciassette nomadi identificati se ne devono aggiungere molti altri non presenti al momento dello sgombero, probabilmente tutti gli uomini impegnati in qualche attività lontana dal campo, che erano stati visti nei giorni scorsi entrare ed uscire con due furgoni dall’area dismessa.
“Adesso ci aspettiamo che il Sindaco di Locate, l’appena confermato Severino Preli, si decida a fare rispettare la legalità sul suo territorio - conclude Fusco - presidiando anche le zone distanti dal centro abitato, a confine con il nostro paese, dove proliferano lo spaccio di droga, la sosta degli
zingari, la prostituzione e le discariche abusive”.
Durante le operazioni di sgombero è giunta sul posto anche la neo consigliera di opposizione a Locate, l’Avvocato Alessandra Dagrada, che ha preannunciato battaglia in Consiglio Comunale per l’incuranza del territorio da parte del suo Sindaco.
venerdì 5 giugno 2009
COMUNICATO STAMPA: un giorno senza prostitute
Opera, 4 giugno 2009
La protesta della Giunta di Opera che si è trasferita per un giorno al confine tra Opera e Milano, per contrastare la prostituzione, ha sortito i suoi effetti e per un giorno le prostitute sono sparite dalla Via Ripamonti.
Il Sindaco Ettore Fusco, accompagnato dal suo vice Antonino Nucera, dall’Assessore Ileana Zacchetti ed altri consiglieri comunali, ha voluto lanciare un messaggio alla Moratti ed al Prefetto Lombardi volutamente chiaro: “Se volete le prostitute tenetele lontane dal nostro paese e non al confine con le nostre case”.
Il Comune di Opera ha superato il problema prostitute da tempo, infatti da un anno non se ne vede una sulle strade cittadine e su quelle che lambiscono il paese, ma la politica del Comune di Milano in termini di prostituzione e nomadismo è poco gradita poiché il capoluogo tende a “Scopare i suoi rifiuti sotto lo zerbino, ma se pensano che Opera possa essere il tappetino di Milano si sbagliano di grosso. Lo abbiamo già dimostrato con il campo nomadi!”.
Così l’annunciata protesta del Sindaco leghista Fusco e della sua Giunta ha fruttato subito un buon risultato, “se fosse duraturo potremmo anche gioire… ma questo sa piuttosto di imbroglio”, infatti è accaduto che nel luogo della protesta al confine tra Opera e Milano sono state fatte sparire le due prostitute in servizio fino a venti minuti prima dell’arrivo della pattuglia operese.
Quando gli agenti della Digos, presenti sul posto, si sono resi conto che dal capannello di operesi si promuoveva un raid sulla Via Ripamonti per stimolare gli agenti ad intervenire, contro le prostitute, sono state probabilmente chiamate le due volanti della Polizia di Stato che hanno portato in questura tutte le passeggiatrici in servizio.
Della Polizia Locale di Milano neppure una traccia, mentre due agenti operesi pattugliavano il confine, così come ovviamente non si sono presentati il Sindaco Moratti ed il Prefetto Lombardi, “ovviamente impegnati in faccende ben più importanti che non ad interessarsi di qualche prostituta in mezzo alla strada”, nonostante l’invito a venire per prendere visione della vergogna di una strada milanese da cui transitano oltre centomila veicoli ogni giorno.
Adesso la Via Ripamonti resta senza prostitute per un giorno “ma la guerra a questo malcostume non è finita” e Opera canta vittoria per essere riuscita a dimostrare che se lo Stato vuole intervenire lo può fare. “Una vittoria effimera che cela l’impotenza delle istituzioni che vogliono servire il proprio paese onestamente”.
La protesta della Giunta di Opera che si è trasferita per un giorno al confine tra Opera e Milano, per contrastare la prostituzione, ha sortito i suoi effetti e per un giorno le prostitute sono sparite dalla Via Ripamonti.
Il Sindaco Ettore Fusco, accompagnato dal suo vice Antonino Nucera, dall’Assessore Ileana Zacchetti ed altri consiglieri comunali, ha voluto lanciare un messaggio alla Moratti ed al Prefetto Lombardi volutamente chiaro: “Se volete le prostitute tenetele lontane dal nostro paese e non al confine con le nostre case”.
Il Comune di Opera ha superato il problema prostitute da tempo, infatti da un anno non se ne vede una sulle strade cittadine e su quelle che lambiscono il paese, ma la politica del Comune di Milano in termini di prostituzione e nomadismo è poco gradita poiché il capoluogo tende a “Scopare i suoi rifiuti sotto lo zerbino, ma se pensano che Opera possa essere il tappetino di Milano si sbagliano di grosso. Lo abbiamo già dimostrato con il campo nomadi!”.
Così l’annunciata protesta del Sindaco leghista Fusco e della sua Giunta ha fruttato subito un buon risultato, “se fosse duraturo potremmo anche gioire… ma questo sa piuttosto di imbroglio”, infatti è accaduto che nel luogo della protesta al confine tra Opera e Milano sono state fatte sparire le due prostitute in servizio fino a venti minuti prima dell’arrivo della pattuglia operese.
Quando gli agenti della Digos, presenti sul posto, si sono resi conto che dal capannello di operesi si promuoveva un raid sulla Via Ripamonti per stimolare gli agenti ad intervenire, contro le prostitute, sono state probabilmente chiamate le due volanti della Polizia di Stato che hanno portato in questura tutte le passeggiatrici in servizio.
Della Polizia Locale di Milano neppure una traccia, mentre due agenti operesi pattugliavano il confine, così come ovviamente non si sono presentati il Sindaco Moratti ed il Prefetto Lombardi, “ovviamente impegnati in faccende ben più importanti che non ad interessarsi di qualche prostituta in mezzo alla strada”, nonostante l’invito a venire per prendere visione della vergogna di una strada milanese da cui transitano oltre centomila veicoli ogni giorno.
Adesso la Via Ripamonti resta senza prostitute per un giorno “ma la guerra a questo malcostume non è finita” e Opera canta vittoria per essere riuscita a dimostrare che se lo Stato vuole intervenire lo può fare. “Una vittoria effimera che cela l’impotenza delle istituzioni che vogliono servire il proprio paese onestamente”.
Il Sindaco di Opera Ettore Fusco
COMUNICATO STAMPA: le prostitute di Milano sotto le case degli operesi.
Opera, 3 giugno 2009
Il giorno dopo le celebrazioni della Festa della Repubblica i cittadini di Opera si interrogano sul significato del tricolore, dello Stato e di questa ricorrenza che dovrebbe attestare l’unità di una Nazione fondata sul lavoro ecc, ecc, oltre che sulla civiltà ed il rispetto della legalità.
Come più volte ribadito al Sindaco di Milano Letizia Moratti ed al Prefetto Gianvalerio Lombardi, da parte del Sindaco di Opera Ettore Fusco, la misura è colma.
Non possiamo lottare contro la prostituzione sulle strade in un piccolo Comune della provincia e permettere al capoluogo di Regione che tali oscenità avvengano in pieno giorno a confine con quei comuni virtuosi dove la legalità viene fatta rispettare.
Dopo avere debellato questa piaga dalle strade operesi e quelle limitrofe a sud di Opera, grazie alla collaborazione dei sindaci confinanti, è rimasto irrisolto il nodo milanese che con la stagione calda si fa sempre più pesante.
Da settimane stazionano alcune prostitute proprio al confine tra Opera e Milano, ma sul suolo meneghino, e la Polizia Locale agli ordini della Moratti non interviene come del resto non ha mai preso posizione per tutte quelle meretrici che, indisturbate, occupano le piazzole di sosta della Via Ripamonti giorno e notte nonostante le continue richieste fatte dall’Amministrazione operese.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica, le autorità e le istituzioni dello Stato a trovare un rimedio per quello che Opera avverte come un grave problema di ordine pubblico, domani giovedì 4 giugno alle ore 15 il Sindaco di Opera Ettore Fusco si recherà al confine tra Noverasco di Opera e Milano, zona ex dazio vigentino, per manifestare il proprio disappunto nei confronti del lassismo di chi permette a molte prostitute, forse clandestine, di commettere reati alla luce del giorno.
Il Sindaco Moratti ed il Prefetto Lombardi sono invitati a presentarsi per prendere visione di quanto forse sfugge ai loro occhi.
Il giorno dopo le celebrazioni della Festa della Repubblica i cittadini di Opera si interrogano sul significato del tricolore, dello Stato e di questa ricorrenza che dovrebbe attestare l’unità di una Nazione fondata sul lavoro ecc, ecc, oltre che sulla civiltà ed il rispetto della legalità.
Come più volte ribadito al Sindaco di Milano Letizia Moratti ed al Prefetto Gianvalerio Lombardi, da parte del Sindaco di Opera Ettore Fusco, la misura è colma.
Non possiamo lottare contro la prostituzione sulle strade in un piccolo Comune della provincia e permettere al capoluogo di Regione che tali oscenità avvengano in pieno giorno a confine con quei comuni virtuosi dove la legalità viene fatta rispettare.
Dopo avere debellato questa piaga dalle strade operesi e quelle limitrofe a sud di Opera, grazie alla collaborazione dei sindaci confinanti, è rimasto irrisolto il nodo milanese che con la stagione calda si fa sempre più pesante.
Da settimane stazionano alcune prostitute proprio al confine tra Opera e Milano, ma sul suolo meneghino, e la Polizia Locale agli ordini della Moratti non interviene come del resto non ha mai preso posizione per tutte quelle meretrici che, indisturbate, occupano le piazzole di sosta della Via Ripamonti giorno e notte nonostante le continue richieste fatte dall’Amministrazione operese.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica, le autorità e le istituzioni dello Stato a trovare un rimedio per quello che Opera avverte come un grave problema di ordine pubblico, domani giovedì 4 giugno alle ore 15 il Sindaco di Opera Ettore Fusco si recherà al confine tra Noverasco di Opera e Milano, zona ex dazio vigentino, per manifestare il proprio disappunto nei confronti del lassismo di chi permette a molte prostitute, forse clandestine, di commettere reati alla luce del giorno.
Il Sindaco Moratti ed il Prefetto Lombardi sono invitati a presentarsi per prendere visione di quanto forse sfugge ai loro occhi.
Il Sindaco di Opera Ettore Fusco
martedì 7 aprile 2009
SOLIDARIETA' AGLI ABRUZZESI dal Comune di Opera
OPERA SICURA è solidale con i terremotati dell'Abruzzo e si mette a disposizione del Comune per concordare eventuali modalità di intervento.
Dal Comune di Opera:
Comunicato Stampa: TERREMOTO IN ABRUZZO
Opera, 7 aprile 2009
L’Amministrazione Comunale di Opera nella persona del suo Sindaco Ettore Fusco esprime il proprio cordoglio per le vittime del terribile terremoto che ha colpito l’Abruzzo e solidarizza con tutte quelle persone che nell’immane tragedia hanno perso i propri affetti, i beni mobili ed immobili.
“Auguriamo agli abruzzesi di non perdere la speranza nel futuro e ci stringiamo in un abbraccio ideale che auspichiamo non li faccia sentire soli ma dia loro la forza di lottare per ricostruire quanto la violenza della natura gli ha sottratto in pochi minuti.
Ai connazionali abruzzesi diamo la disponibilità del Comune di Opera ad intervenire con tutti gli uomini ed i mezzi a nostra disposizione in accordo con le istituzioni competenti dalle quali stiamo aspettando un indicazione su come attivare la rete di solidarietà per un evento che ha fatto piangere una nazione che oggi si ferma a riflettere sulla fragilità del nostro sistema e sull’importanza della vita”.
Anche il Corpo Volontario della Protezione Civile di Opera, nella persona del suo Presidente Vincenzo Dongiovanni, e la Polizia Ecozoofila operese, tramite il Comandante Provinciale Luigi Vella, hanno garantito al Sindaco la massima collaborazione ed il proprio stato di allerta in fase di definizione degli interventi necessari.
L’Amministrazione Comunale chiede infine ai suoi cittadini la massima attenzione e solidarietà affinché non appena concordate le modalità di intervento si possano rendere disponibili in pochi giorni per garantire anche loro un sostegno concreto e materiale alle famiglie colpite dal terremoto.
L’Amministrazione Comunale di Opera (Provincia di Milano).
Opera, 7 aprile 2009
L’Amministrazione Comunale di Opera nella persona del suo Sindaco Ettore Fusco esprime il proprio cordoglio per le vittime del terribile terremoto che ha colpito l’Abruzzo e solidarizza con tutte quelle persone che nell’immane tragedia hanno perso i propri affetti, i beni mobili ed immobili.
“Auguriamo agli abruzzesi di non perdere la speranza nel futuro e ci stringiamo in un abbraccio ideale che auspichiamo non li faccia sentire soli ma dia loro la forza di lottare per ricostruire quanto la violenza della natura gli ha sottratto in pochi minuti.
Ai connazionali abruzzesi diamo la disponibilità del Comune di Opera ad intervenire con tutti gli uomini ed i mezzi a nostra disposizione in accordo con le istituzioni competenti dalle quali stiamo aspettando un indicazione su come attivare la rete di solidarietà per un evento che ha fatto piangere una nazione che oggi si ferma a riflettere sulla fragilità del nostro sistema e sull’importanza della vita”.
Anche il Corpo Volontario della Protezione Civile di Opera, nella persona del suo Presidente Vincenzo Dongiovanni, e la Polizia Ecozoofila operese, tramite il Comandante Provinciale Luigi Vella, hanno garantito al Sindaco la massima collaborazione ed il proprio stato di allerta in fase di definizione degli interventi necessari.
L’Amministrazione Comunale chiede infine ai suoi cittadini la massima attenzione e solidarietà affinché non appena concordate le modalità di intervento si possano rendere disponibili in pochi giorni per garantire anche loro un sostegno concreto e materiale alle famiglie colpite dal terremoto.
L’Amministrazione Comunale di Opera (Provincia di Milano).
sabato 17 gennaio 2009
IL SINDACO FUSCO DICE ANCORA NO ALL'INCENERITORE
Anche nel Consiglio Comunale di Pieve Emanuele, la sera del 15 gennaio, il Sindaco di Opera Ettore Fusco ha avuto modo di esprimere la propria netta contrarietà ad un inceneritore all'interno del territorio del Parco Sud.
Il suo intervento, dopo quello del primo cittadino pievese Rocco Pinto, è stato duro ed ha spaziato dalla questione termovalorizzatore, dove la posizione operese è intransigente, fino alla svendita del Parco Sud che nell'ultima assemblea dei sindaci ha deliberato l'allargamento dell'area edificabile ed ha praticamente regalato al cemento un territorio grande come il nostro comune.
I voti contrari ad un simile provvedimento sono stati 4 su 61 presenti. Fusco e Pinto, unici del sud Milano, sono tra i quattro contrari.
Al Consiglio Comunale di Pieve erano stati invitati anche i sindaci di Locate e Rozzano, entrambi assenti, ed il Presidente della Provincia Penati, anche lui assente.
Secondo Fusco non c'è molto da fidarsi di questa sinistra che ha finto di non sapere niente per anni, quando dalla Lega Nord operese partivano le accuse a Ramazzotti di vivere una sorta di silenzio assenso, ed oggi con il Presidente Penati nominato Commissario per l'approvazione del Piano rifiuti ha tolto il vincolo che impediva la costruzione di inceneritori nel territorio del Parco Sud.
Anche a Pieve la sinistra si è distinta per avere cercato di fare passare, in modo strumentale, il Sindaco Pinto e la sua maggioranza per quelli che volevano l'inceneritore nonostante il primo cittadino pievese si sia sempre espresso in modo determinato contro una simile ipotesi.
Opera Sicura conta sul suo Sindaco affinché porti avanti la battaglia contro l'inceneritore iniziata nel luglio del 2007 con una raccolta firme ed alcuni presidi davanti al Comune di Opera per dire NO INCENERITORE in modo determinato e sicuro.
mercoledì 7 gennaio 2009
REVOCA CHIUSURA SCUOLE
OGGI, A SEGUITO DEL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI ATMOSFERICHE, E' STATA REVOCATA L'ORDINANZA CHIUSURA SCUOLE.
PERTANTO LEZIONI REGOLARI VENERDI' 9 GENNAIO
La nuova ordinanza che revoca la chiusura delle scuole:
Il SINDACO
In considerazione delle mutate condizioni metereologiche e verificate le condizioni di
praticabilità della rete stradale di accesso agli istituti scolastici del territorio comunale;
Ritenuto, di revocare la propria ordinanza n. 3 e di ripristinare l’attività didattica a
partire dalla giornata di venerdì 9 gennaio 2009.
Ai sensi del D.Lgs. 267/2000 e successive modificazioni e integrazioni;
ORDINA
La revoca dell’ordinanza n. 3 del 7 gennaio 2009 e di ripristinare l’attività didattica a
partire dalla giornata di 9 gennaio 2009 degli istituti scolastici di ogni ordine e grado presenti
sul territorio comunale;
demanda all’ufficio messi la notifica della presente ai Dirigenti scolastici degli istituti di
seguito elencati:
Scuola materna S. Pertini – Via Papa Giovanni XXIII
Scuola Media Statale "Dante Alighieri" – Via Papa Giovanni XXIII
Scuola elementare "Sacco e Vanzetti" – Via Dante
Scuola elementare "G.Rodari" – Largo Nenni 1
Scuola materna "Don Milani" - Via S. Barnardo
Scuola elementare e materna "F.lli Cervi" – Noverasco
Istituto Superiore "Italo Calvino" – Via Marx
Opera li 8 gennaio 2009
f.to IL SINDACO
Ettore Fusco
Il testo dell'ordinanza revocata:
Il SINDACO
In considerazione dell’abbondante nevicata avvenuta nell’intera giornata di ieri, che persiste anche nella giornata odierna, ed alla luce delle previsioni metereologiche che confermano il persistere delle copiose precipitazioni nevose nonché lo stato di preallarme emesso dalla Prefettura di Milano in data odierna;
Valutate le condizioni di praticabilità della rete stradale che non garantiscono un accesso sicuro agli istituti scolastici del territorio comunale;
Ritenuto, al fine di salvaguardare l’incolumità degli studenti e dei lavoratori della scuola prevedere l’interruzione dell’attività didattica dal termine dell’orario di mercoledì 7 gennaio 2009 e per le intere giornate di giovedì 8 gennaio e venerdì 9 gennaio 2009.
Ai sensi del D.Lgs. 267/2000 e successive modificazioni e integrazioni;
ORDINA
La chiusura dal termine dell’orario di mercoledì 7 gennaio 2009 e per le intere giornate di giovedì 8 gennaio e venerdì 9 gennaio 2009 degli istituti scolastici di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale;
demanda all’ufficio messi la notifica della presente ai Dirigenti scolastici degli istituti di seguito elencati:
Scuola materna S. Pertini – Via Papa Giovanni XXIII
Scuola Media Statale “Dante Alighieri” – Via Papa Giovanni XXIII
Scuola elementare “Sacco e Vanzetti” – Via Dante
Scuola elementare “G.Rodari” – Largo Nenni 1
Scuola materna “Don Milani” - Via S. Barnardo
Scuola elementare e materna “F.lli Cervi” – Noverasco
Istituto Superiore “Italo Calvino” – Via Marx
Opera li 7 gennaio 2009
In considerazione dell’abbondante nevicata avvenuta nell’intera giornata di ieri, che persiste anche nella giornata odierna, ed alla luce delle previsioni metereologiche che confermano il persistere delle copiose precipitazioni nevose nonché lo stato di preallarme emesso dalla Prefettura di Milano in data odierna;
Valutate le condizioni di praticabilità della rete stradale che non garantiscono un accesso sicuro agli istituti scolastici del territorio comunale;
Ritenuto, al fine di salvaguardare l’incolumità degli studenti e dei lavoratori della scuola prevedere l’interruzione dell’attività didattica dal termine dell’orario di mercoledì 7 gennaio 2009 e per le intere giornate di giovedì 8 gennaio e venerdì 9 gennaio 2009.
Ai sensi del D.Lgs. 267/2000 e successive modificazioni e integrazioni;
ORDINA
La chiusura dal termine dell’orario di mercoledì 7 gennaio 2009 e per le intere giornate di giovedì 8 gennaio e venerdì 9 gennaio 2009 degli istituti scolastici di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale;
demanda all’ufficio messi la notifica della presente ai Dirigenti scolastici degli istituti di seguito elencati:
Scuola materna S. Pertini – Via Papa Giovanni XXIII
Scuola Media Statale “Dante Alighieri” – Via Papa Giovanni XXIII
Scuola elementare “Sacco e Vanzetti” – Via Dante
Scuola elementare “G.Rodari” – Largo Nenni 1
Scuola materna “Don Milani” - Via S. Barnardo
Scuola elementare e materna “F.lli Cervi” – Noverasco
Istituto Superiore “Italo Calvino” – Via Marx
Opera li 7 gennaio 2009
IL SINDACO
Ettore Fusco
Ettore Fusco
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