Opera: il meteo

giovedì 19 aprile 2007

COMUNICATO STAMPA: ANKARA ATTENTATO AI CRISTIANI

Opera, 19 Aprile 2007
Tre Cristiani uccisi in Turchia da fondamentalisti islamici che hanno colpito i cosiddetti cattivi musulmani in quanto, due dei tre assassinati, erano presumibilmente Turchi musulmani convertiti. Il terzo, invece, un tedesco. E’ inammissibile subire simili attentati in un paese dove, i poteri forti mondiali, stanno facendo di tutto per farlo annettere al più presto alla Comunità Europea. Dobbiamo ribellarci e chiedere a gran voce un referendum affinché la decisione dell’annessione sia demandata al popolo e non alla Nato, che trarrebbe giovamento dalle basi dislocate in Turchia che diverrebbero automaticamente europee, ed ai poteri finanziari che insieme alle lobby economiche gestiscono l’intera organizzazione di Bruxelles.
Opera Sicura (nata dall’esperienza del Presidio di Opera) insieme alla Lega Nord, che da anni si batte contro l’ingresso della Turchia in Europa, promuove iniziative popolari in tal senso per evitare che il problema dei cristiani sgozzati diventi tra dieci anni un ordine del giorno nelle nostre città.
Troppe volte ci siamo sentiti dire: oramai è tardi e certi processi non possono essere arrestati ma solo governati.
Questa volta interveniamo preventivamente evitando di portare un’altra bomba ad orologeria in casa nostra per poi esasperare i cittadini e pretendere da loro sacrifici non dovuti.
L’assassinio dei tre cristiani è la conferma che l’integrazione non è una delle priorità delle popolazioni che non hanno radici e valori condivisibili con i nostri. Per queste persone, solite vivere nel non rispetto delle leggi differenti da quelle dei paesi da cui provengono, l’unica soluzione è la chiusura delle frontiere con numeri di ingressi e periodiche verifiche del rispetto delle regole.
Popolazioni islamiche, rom e cinesi in particolare, si sono distinte per non voler accettare le nostre leggi ed i nostri metodi di vita. La morale cristiana su cui si fonda il nostro paese e l’etica di comportamento propria delle genti che lo popolano va posta alla base di ogni possibile integrazione: o lo straniero accetta quel che l’Italia gli chiede in cambio della sua permanenza - il rispetto delle leggi - oppure non vi può essere integrazione.