Opera: il meteo

sabato 21 aprile 2007

COMUNICATO STAMPA: ROM ALLONTANATI E PATTO DI LEGALITA’

Siamo esterrefatti dall’atteggiamento delle istituzioni che non hanno in alcun modo condannato l’operato della Casa delle Carità di Don Colmegna ed il comportamento dei nomadi espulsi dal Parco Lambro per non avere rispettato il Patto di Legalità.
I rom in questione, all’inzio del viaggio che li avrebbe dovuti vedere giungere in Romania, hanno fermato gli autisti dei due pullman e prelevato i soldi che sarebbero serviti al viaggio stesso dileguandosi poi nelle campagne di San Donato Milanese prima ancora di varcare il casello dell’autostrada.
Altri ventiquattro nomadi, provenienti dal campo di Opera chiuso per la protesta dei cittadini, sono stati quindi allontanati dal campo del Parco Lambro per avere violato il Patto di Legalità così come già fecero ad Opera i componenti di un’altra famiglia di gitani.
Con questi ultimi espulsi siamo giunti quindi alla dichiarazione della condizione di illegalità per la metà dei componenti della comunità, di neanche settanta persone tra adulti e bambini, che istituzioni e Casa delle Carità avevano definito “tutte brave persone integrate che lavorano e rispettano le regole” e che ,pertanto, avrebbero dovuto abitare nel campo nomadi di Opera con il consenso della Parrocchia locale e dell’Amministrazione.
Ancora oggi Don Colmegna si vanta della buona riuscita del Patto di Legalità in quanto gli espulsi per non averlo rispettato hanno ricevuto la punizione prevista, l’allontanamento dal campo di appartenenza… e le istituzioni stanno a guardare.
Noi siamo cittadini che rispettano le leggi italiane e siamo abituati a credere che la buona norma non è tale se chi la viola viene punito ma bensì se la disposizione viene osservata perché condivisa, o almeno temuta, dalla comunità a cui è rivolta.
Quindi non parliamo di leggi italiane che funzionano quando viene multato per eccesso di velocità un automobilista ma lo facciamo quando diminuiscono gli incidenti stradali e le vittime della strada grazie al rispetto della medesima norma che, oltre alla sanzione, prevede anche un limite da rispettare.
Tutto questo però non è valido quando ci si riferisce a persone facenti parte di quella minoranza di individui che vive nell’illegalità, siano esse italiane (esistono quartieri dove la polizia non può neppure mettervi piede poiché in mano alla malavita nostrana) o di altra etnia. Queste ultime però infastidiscono particolarmente il cittadino contribuente che vede, oltre al non rispetto della legge, una sorta di protezione istituzionale a danno della collettività.
Don Colmegna, la Prefettura e le altre istituzioni coinvolte dovrebbero spiegare ai cittadini le ragioni per cui dovremmo condividere una politica di gestione dell’illegalità che assolutamente ci rifiutiamo di accettare. Chi viola le leggi va punito senza distinzione di razza, religione o sesso così come prevede anche il dettato costituzionale e la nostra morale cristiana, considerandoci tutti uguali. Le regole devono essere uguali per tutti e le emergenze immigrazione vanno evitate e non governate.
Tra pochi anni due nuove realtà entreranno nella Comunità Europea, Ucraina e Turchia, aspettiamo nuove emergenze da governare oppure vediamo di prevenirle con leggi a tutela degli italiani?