Opera: il meteo

giovedì 29 novembre 2007

COMUNICATO STAMPA: MA CHI PENSA AGLI ITALIANI?

Commentiamo una notizia sull’attività di Don Colmegna particolarmente attivo nell’assistenza ai rom ed a intrattenere fitti rapporti di collaborazione con le istituzioni nazionali e rumene.
Sarebbe intanto utile sapere se le spese per accogliere i sindaci rumeni in Italia sono state coperte dai contribuenti italiani, da quelli rumeni oppure versate dal Vaticano.
Inoltre è curioso che siano stati portati in viaggio premio quei sindaci che non solo hanno fatto niente per dare una dignitosa esistenza a chi scappa dalle proprie comunità ma, addirittura, così facendo li si premia mettendo in mostra quanto siamo accoglienti e come facciamo vivere i loro ex cittadini meglio che nel paese d’origine. In questo modo pubblicizziamo nei paesi di provenienza dei rom questa nostra bravura, che poi è quasi solo inutile propaganda da regime totalitario, incentivando un immigrazione che ci sta dando solo problemi.

CASA CARITA', OSPITALITA' PER 50 ROM E PRESTO "TEMPO INFANZIA"
by Omnimilano
La Casa della Carità "fa posto" alle famiglie rom di via San Dionigi, sgomberate a settembre, e ancora senza una sistemazione. La struttura di via Brambilla, che in questi giorni ospita i sindaci rumeni dei villaggi da cui provengono i rom che vivono a Milano, ha deciso di accogliere nei propri spazi altre 50 persone circa per avviare con loro "come già al Ceas del parco Lambro e con alcune famiglie che già vivono qui", spiega don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità, "percorsi di inserimento lavorativo e autonomia". La decisione è stata presa con l'arrivo dell'inverno e l'impossibilità di lasciare le donne e i bambini al dormitorio di viale Ortles, dove si trovavano tuttora, che deve servire all'emergenza freddo. In questo modo la Casa della Carità ricongiungerà le famiglie (agli uomini era stata trovata una sistemazione provvisoria) e avvierà progetti di inserimento lavorativo basandosi "sul patto di socialità e legalità a cui sarà vincolata l'ospitalità". Nei piani di don Colmegna, inoltre, la creazione di "uno spazio tempo per l'infanzia per l'accoglienza delle madri rom con bimbi che non vanno ancora a scuola, fino a due o tre anni. Un modo per evitare che le donne con i bambini siano sulla strada e invece dare loro spazi di accoglienza durante il giorno".
Credo infine che queste siano notizie che si commentano da sole. Il buon Don Colmegna persevera nel dimenticare che in Italia esistono tanti poveri onesti, persino cattolici, e si occupa dei rom che per loro scelta vivono diversamente da noi. Concordiamo con chi dice che se li aiutiamo ad integrarsi possiamo vivere meglio tutti (e già questo la dice lunga su persone che oggi, non integrate, vivono un'esistenza al di fuori della legalità) ma Don Colmegna, ed i suoi collaboratori, non dimentichino che gli italiani poveri, per colpa sua che aiuta solo rom, muoiono di fame, di freddo e di solitudine.