Opera, 7 settembre 2007.
Altri due comuni del pavese, Albuzzano e Pieve Porto Morone dell’hinterland nord orientale del capoluogo a sud di Opera, si trovano alle prese con la prepotenza di un Comune e di istituzioni che pretendono di governare anche l’altrui territorio. Così accade che un Sindaco, ieri la Moratti con noi operesi ed oggi la Capitelli di Pavia con i piccoli centri del suo hinterland, decide improvvisamente di essere funzionario di Governo, responsabile di Pubblica Sicurezza e forse, in un delirio di onnipotenza, Dio in persona. I Rom che occupavano abusivamente l’area dell’ex Snia a Pavia vengono pertanto trasferiti senza alcun preavviso in comuni molto piccoli per evitare che i residenti, padroni di casa, sappiano organizzarsi come accadde a Opera nel dicembre scorso. Grazie al cielo i sindaci di queste località che vengono considerate sicure, essendo scarsamente popolate su una vasta superficie verde, si stanno invece ribellando ed anziché trovare loro stessi un rimedio come fece il Sindaco Ramazzotti di Opera, che tentò di insediare il campo nomadi al centro del paese su ordine del Sindaco milanese suo datore di lavoro, questi sindaci vicini alla loro gente rispediscono tra le benedizioni dei cittadini e della Chiesa gli indesiderati ospiti abusivi da dove sono venuti. Opera Sicura è accanto ai cittadini di Torre d’Isola, di Pieve Porto Morone e di Albuzzano oggi ma anche di qualsiasi altra popolazione venga sopraffatta abusivamente dai Governi locali prepotenti ed arroganti. I Rom sono un problema nazionale che non si risolve spostando e moltiplicando gli accampamenti abusivi ma radendoli al suolo tutti. Sono cittadini europei? Bene, si comportino come tali e rispettino le leggi. Chi non lavora non è ospite gradito in Italia e nessuna Comunità Europea potrà mai condannare il nostro paese se procedesse con le espulsioni di delinquenti e nullafacenti per cui, invece, dall’Europa giungono accuse al nostro Paese per le condizioni in cui il Governo permette loro di vivere. L’unica soluzione è l’espulsione. Chi vorrà integrarsi ha tutto il tempo per trovarsi un lavoro ed una sistemazione abitativa consona al livello di vita civile proprio della nostra terra. Che nessuno obietti che sono poveri. I veri poveri lavorano, vi sono migliaia di badanti, muratori, carpentieri, falegnami, spazzini, ce ne sono a non finire. Il Rom ha più soldi di noi che lavoriamo dodici ore al giorno ma li utilizza al suo paese per costruirsi ville e mantenere famiglie di nullafacenti ingioiellate grazie alle razzie nelle nostre abitazioni. Sono tutti luoghi comuni? No, altrimenti sarebbe una leggenda anche un duplice omicidio come quello della coppia trucidata quest’estate a Treviso.
Altri due comuni del pavese, Albuzzano e Pieve Porto Morone dell’hinterland nord orientale del capoluogo a sud di Opera, si trovano alle prese con la prepotenza di un Comune e di istituzioni che pretendono di governare anche l’altrui territorio. Così accade che un Sindaco, ieri la Moratti con noi operesi ed oggi la Capitelli di Pavia con i piccoli centri del suo hinterland, decide improvvisamente di essere funzionario di Governo, responsabile di Pubblica Sicurezza e forse, in un delirio di onnipotenza, Dio in persona. I Rom che occupavano abusivamente l’area dell’ex Snia a Pavia vengono pertanto trasferiti senza alcun preavviso in comuni molto piccoli per evitare che i residenti, padroni di casa, sappiano organizzarsi come accadde a Opera nel dicembre scorso. Grazie al cielo i sindaci di queste località che vengono considerate sicure, essendo scarsamente popolate su una vasta superficie verde, si stanno invece ribellando ed anziché trovare loro stessi un rimedio come fece il Sindaco Ramazzotti di Opera, che tentò di insediare il campo nomadi al centro del paese su ordine del Sindaco milanese suo datore di lavoro, questi sindaci vicini alla loro gente rispediscono tra le benedizioni dei cittadini e della Chiesa gli indesiderati ospiti abusivi da dove sono venuti. Opera Sicura è accanto ai cittadini di Torre d’Isola, di Pieve Porto Morone e di Albuzzano oggi ma anche di qualsiasi altra popolazione venga sopraffatta abusivamente dai Governi locali prepotenti ed arroganti. I Rom sono un problema nazionale che non si risolve spostando e moltiplicando gli accampamenti abusivi ma radendoli al suolo tutti. Sono cittadini europei? Bene, si comportino come tali e rispettino le leggi. Chi non lavora non è ospite gradito in Italia e nessuna Comunità Europea potrà mai condannare il nostro paese se procedesse con le espulsioni di delinquenti e nullafacenti per cui, invece, dall’Europa giungono accuse al nostro Paese per le condizioni in cui il Governo permette loro di vivere. L’unica soluzione è l’espulsione. Chi vorrà integrarsi ha tutto il tempo per trovarsi un lavoro ed una sistemazione abitativa consona al livello di vita civile proprio della nostra terra. Che nessuno obietti che sono poveri. I veri poveri lavorano, vi sono migliaia di badanti, muratori, carpentieri, falegnami, spazzini, ce ne sono a non finire. Il Rom ha più soldi di noi che lavoriamo dodici ore al giorno ma li utilizza al suo paese per costruirsi ville e mantenere famiglie di nullafacenti ingioiellate grazie alle razzie nelle nostre abitazioni. Sono tutti luoghi comuni? No, altrimenti sarebbe una leggenda anche un duplice omicidio come quello della coppia trucidata quest’estate a Treviso.