(di Danila Clegg - ANSA) - Diventa un caso diplomatico il fermo di Mario Borghezio, eurodeputato della Lega, rimasto per circa sei ore in una cella del palazzo di giustizia di Bruxelles. La sua detenzione, conclusasi nel tardo pomeriggio, ha fatto scattare la protesta formale della Farnesina, per la violazione dell'immunità parlamentare del capodelegazione del Carroccio al parlamento europeo. La detenzione dell'europarlamentare, fermato insieme a qualche decina di aderenti del partito separatista fiammingo Vlaams Belang, in occasione della marcia contro l'islamizzazione dell'Europa, ha visto l'attivo interessamento del governo, dei rappresentanti diplomatici italiani presso il Belgio e le istituzioni europee, anche con un passo presso il Parlamento europeo e il suo presidente per far valere le prerogative come parlamentare dell'eurodeputato leghista.L'ambasciatore Rocco Cangelosi, rappresentante italiano presso la Ue, ha inviato una lettera al presidente del Parlamento europeo Hans Gert Poettering per esprimere la sua "più viva preoccupazione per il trattamento riservato dalle autorità di polizia belghe a Mario Borghezio in violazione delle prerogative e delle immunità concesse ai parlamentari europei". L'ambasciatore d'Italia presso il Belgio Sandro Maria Siggia ha chiesto di interessare l'Europarlamento in modo che faccia valere le prerogative di Borghezio come europarlamentare. Il governo, anche attraverso il ministero delle politiche europee, si è interessato alla questione del fermo di Borghezio al quale, informano fonti del ministero, il capo di gabinetto, ha telefonato, subito dopo il rilascio, per rinnovargli l'interessamento del governo. La giornata di Borghezio è cominciata questa mattina a rondpoint Schuman, dove alcuni poliziotti hanno fermato, dopo averlo malmenato, il rappresentante del Vlaams Belang al Parlamento europeo Frank Vanhecke. "E' un europarlamentare. siamo europarlamentari. E' una vergogna", ha gridato più volte Borghezio, mentre Vanhecke veniva fatto salire a forza su un pullman blindato della polizia. Subito dopo Vanhecke è stato fatto salire a bordo Borghezio, che ha denunciato i maltrattamenti ai quali sono stati sottoposti i fermati. Fermato anche il leader del Vlaams Belang Filip Dewinter. Subito dopo il piazzale antistante la Commissione Ue e il Consiglio, cuore del quartiere comunitario, è stato pesantemente presidiato dalle forze dell'ordine nel timore che la manifestazione contro l'islamizzazione dell'Europa, proibita dal sindaco di Bruxelles Freddy Thielemans, potesse spingersi fino a lì. Nel pomeriggio Mario Borghezio ha chiamato i giornalisti facendo sapere di essere rinchiuso in una cella, senza avere avuto spiegazioni da parte delle autorità belghe, mentre il sindaco in una conferenza stampa spiegava che l'europarlamentare "non ha ottemperato alle leggi". "La legge è legge e non ci sono differenze sia per un parlamentare belga o un italiano", ha aggiunto Thielemans. Per l'eurodeputato del Carroccio, in ogni caso, ha sottolineato il sindaco, si è trattato di "una privazione della libertà solo momentanea" a differenza dei leader fiamminghi, la cui posizione si dovrebbe aggravare nelle prossime ore per avere resistito alle forze dell'ordine. Al suo rilascio, Borghezio ha inveito contro 'l'Euro-arabià, spiegando che "qualcuno dovrà spiegare" perché non si sia consentito a un gruppo di europarlamentari di esprimersi "pubblicamente", nel giorno dell'anniversario delle torri gemelle, sull'islamizzazione e la minaccia del terrorismo. Numerose le proteste giunte da esponenti politici per il trattamento riservato a Borghezio dalla polizia belga. A condannare l'accaduto e chiedere un intervento formale del governo sono stati tra gli altri Carlo Giovanardi e Francesco Storace. Solidarietà anche da numerosi europarlamentari, in particolare da Giuseppe Gargani (Fi), Romano La Russa e Cristiana Moscardini (An) e Mario Mauro (FI) vicepresidente del Parlamento europeo.