Opera: il meteo

lunedì 28 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: MAI A OPERA L’INCENERITORE DI PENATI E RAMAZZOTTI

Opera, 28 gennaio 2008
Penati, la Moratti e Formigoni raggiungono l’accordo sul nuovo termovalorizzatore ma Opera dice no.
Nei giorni scorsi Filippo Penati ha annunciato querele a quei giornalisti che parlavano di disponibilità della Provincia a costruire nuovi termovalorizzatori. Eppure oggi ancora si dice d’accordo.
Il Sindaco di Opera, Alessandro Ramazzotti, ha invece rincarato la dose smentendo le voci che davano un possibile interessamento per l’area sud milanese parlando di “bufala”.
Oggi apprendiamo che Comune, Provincia e Regione sono tutti d’accordo a costruire un nuovo impianto sul territorio e visto l’affannarsi di Penati e Ramazzotti nel tranquillizzare il sud Milano abbiamo la certezza che la coppia che portò il campo nomadi a Opera voglia oggi giocarci lo scherzo dell’inceneritore.
Formigoni ha parlato di “localizzazione del termovalorizzatore con grande rispetto del territorio” e della gente, aggiungiamo noi.
Il Governatore della Lombardia ascolti gli operesi perplessi sulla questione del termovalorizzatore.
Il Consigliere Ettore Fusco, portavoce di Opera Sicura, ha raccolto già un migliaio di firme di persone contrarie all’ipotesi di costruire un inceneritore nella zona sud di Milano e si rende disponibile a trattare per mediare soluzioni più appropriate rispetto a quelle di Opera e Nosedo, le uniche di cui abbiamo sentito parlare.
Si faccia chiarezza smettendo di rilasciare dichiarazioni poi puntualmente smentite o ritrattate al fine di confondere i cittadini ed evitare proteste e prese di posizione da parte dei rappresentanti del popolo.
Opera vuole capire ed il Sindaco operese, Alessandro Ramazzotti, sta esagerando come fece ai tempi del campo nomadi quando, causa la sua mancanza di comunicazione, la presunzione ed arroganza, provocò la forte protesta popolare sfociata nel terribile rogo del campo nomadi.
Lo tengano presente le istituzioni.

venerdì 25 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: RAMAZZOTTI E PENATI SEGUANO PRODI

Opera, 25 gennaio 2008
Il Sindaco operese Alessandro Ramazzotti continua a smentire le voci sulla realizzazione di un inceneritore in prossimità di Opera nel sud di Milano.
“Si continua a fare terrorismo con le parole - afferma Ramazzotti - invece di affrontare con serietà un problema che richiede attenzione e sul quale la Regione Lombardia, che sta esaminando il piano provinciale dei rifiuti, è chiamata ad esprimersi”.
Il primo cittadino operese prosegue poi “non vi sono le condizioni tecniche per la realizzazione di un impianto di termovalorizzazione nel sud di Milano. Motivazioni delle quali sia la Regione sia l’Amministrazione comunale milanese sono perfettamente al corrente”.
Sembra invece che Ramazzotti abbia a cuore semplicemente la strenua difesa della Provincia del suo compagno di partito Filippo Penati, che l’11 gennaio annunciava di aver dato mandato ai suoi legali per procedere con la querela al Giornale che parlava di “termovalorizzatore di Penati a Opera” e delle opposizioni interne alla sinistra, da parte dei consiglieri provinciali Patta per rifondazione comunista e Gaiardelli per i Verdi, con tanto di dichiarazioni degli stessi.
Eppure a due settimane scarse di distanza ancora dichiarazioni di Penati a rimescolare le carte in tavola: Il Corriere della sera titola infatti “Si all’inceneritore, ma più differenziata. La Provincia apre sul termovalorizzatore. Dovrebbe sorgere ai confini con Opera o a Nosedo”.
All’interno dell’articolo del quotidiano si legge “Filippo Penati rilancia: Abbiamo fatto le nostre verifiche e ci siamo resi conto che il semplice potenziamento degli impianti di termovalorizzazione non è sufficiente. Ci vuole un nuovo termovalorizzatore”.
Successivamente il Sindaco operese Alessandro Ramazzotti continua a lanciare salvagenti al suo compagno di sventura nella sfortunata, per loro, vicenda del campo nomadi a Opera ed accusare inutilmente Comune di Milano e Regione Lombardia guidate invece dal centrodestra.
Il Sindaco di Opera conclude con l’ennesima uscita propagandistica dichiarando: “All'azione strumentale di Milano noi risponderemo con un ordine del giorno che porteremo in Consiglio comunale e al quale mi auguro aderiscano anche tutte le forze politiche di centrodestra".
Spieghi il primo cittadino operese per quale ragione non ha voluto votare la mozione presentata al Consiglio Comunale del 27 novembre, dal Capogruppo della Lega Nord Ettore Fusco, tanto semplice quanto chiara ed inoppugnabile, che recitava unicamente queste parole:
“Alla luce delle ultime notizie relative al pericolo concreto che sul territorio operese o di un comune limitrofo sia edificato un inceneritore o termovalorizzatore, il Comune di Opera esprime parere sfavorevole a qualsiasi insediamento che tratti rifiuti urbani, di qualsiasi genere, sul territorio operese o di un comune confinante”.
Tutta questa confusione intorno all’argomento spazzatura… ci puzza!
Ramazzotti e Penati sono già stati delegittimati dalla politica portata avanti sul territorio, che attuano senza che sia condivisa dai cittadini, e l’azione di Governo della loro parte politica è malamente fallita con la caduta del Premier Romano Prodi: cosa aspettano a dimettersi? Non si rendono conto di essere già invisi alla popolazione?

giovedì 24 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: MENTRE I SINDACI DI SINISTRA SMENTISCONO L'INCENERITORE VICINO A OPERA...

Il comunicato stampa dell'11 gennaio scorso, diffuso dall'ufficio del Sindaco Alessandro Ramazzotti di Opera, recitava:
“Una minestra riscaldata e ormai ammuffita”. Usano una metafora i sindaci di Rozzano, Massimo D'Avolio, di Opera, Alessandro Ramazzotti e di Locate di Triulzi, Severino Preli replicando alle provocazioni degli ultimi giorni dell'assessore milanese Maurizio Cadeo, il quale insiste nell'affermare che nel sud Milano sorgerà un termovalorizzatore. E che a volerlo sarebbe il presidente della Provincia. Una “notizia falsa” precisa, in una nota stampa, Filippo Penati.
“Una notizia chiaramente strumentale – aggiunge Ramazzotti – e sono dispiaciuto e un po' meravigliato che Forza Italia di Milano e l'assessore Maurizio Cadeo preferiscano la strada del clamore e degli annunci invece di dare un contributo serio al tema del trattamento rifiuti, soprattutto ora che è in corso l'esame, da parte della Regione, del Piano provinciale. Mi risulta che non sia previsto alcun impianto nel Parco sud o, più genericamente, nel sud milanese, come tra l'altro ha chiaramente ribadito nel suo comunicato stampa diffuso oggi lo stesso presidente della Provincia di Milano”.
“Il problema rifiuti è troppo serio – sostiene il sindaco di Rozzano, Massimo D'Avolio – per utilizzarlo come forzatura e occasione di scontro politico”.“L'impegno dei Comuni della provincia verso la raccolta differenziata – sottolinea il sindaco di Locate di Triulzi, Severino Preli - evidenzia la volontà di affrontare con determinazione il problema, senza inventarsi cose che nel Piano non sono contenute. Perché compito di un amministratore pubblico non è quello di fare dichiarazioni, ma di presentare proposte concrete”.
VERGOGNA!
Oggi il Corriere della Sera riporta nuovamente la notizia dell'inceneritore nel nostro paese oppure, alla meglio, al confine di Milano con Rozzano ad un paio di kilometri da Opera.
A quanto pare Filippo Penati, Presidente della Provincia, si è reso conto che "il potenziamento degli impianti esistenti di termovalorizzazione non basta" e quindi si incontrerà nei prossimi giorni con la Moratti e Formigoni per formalizzare la decisione.
Questo vergognoso gioco delle parti sta facendo si che da quasi dieci anni ci si scambino colpe e responsabilità da un ente o istituzione all'altra in modo tale da giungere al momento dell'edificazione senza che i cittadini possano dire la propria ed identificare un "colpevole".
Noi però lo abbiamo identificato, principalmente, nel Sindaco di Opera Alessandro Ramazzotti che ha vissuto tutti questi anni da primo cittadino e che ha sempre smentito che qualcuno volesse piazzare un termovalorizzatore a Opera.
Incredibili le sue ultime parole diffuse a mezzo comunicato stampa non più di dieci giorni fa che, anziché essere allarmate, smentivano come sempre ogni voce che riguardasse la nostra zona ed anche le parole di chi, come il suo compagno Filippo Penati Presidente della Provincia di Milano ed ex Sindaco della Stalingrado d'Italia, lavora invece proprio in questa direzione.
Penati infatti ribadisce oggi che l'inceneritore si deve fare ed incontrerà nei prossimi giorni il Comune di Milano e la Regione per definire, con ogni evidenza, l'esatto punto che sembra possa distare non più di qualche kilometro in linea d'aria dal nostro paese.
Ramazzotti ha fatto questa politica farraginosa per dieci anni e prima che se ne vada, per non rischiare che il prossimo sindaco faccia invece gli interessi della propria comunità, sta agevolando le trattative per dare la possibilità a Provincia, Regione e Comune di Milano di fare tutto il necessario senza che i cittadini operesi possano aprire bocca.
Noi non ci stiamo ed annunciamo una mobilitazione contro il Comune di Opera, che non tutela i propri cittadini, e denunciamo pubblicamente questa vergognosa politica del Sindaco Alessandro Ramazzotti che copre responsabilità sue e del suo partito, come ha fatto smententendo le parole di Penati ed affermando, ancora dieci giorni fa, "mi risulta che non sia previsto alcun impianto nel sud milanese".
Dopo aver portato un campo nomadi a Opera ed averlo difeso strenuamente, fino a trascinare un Consigliere Comunale ed altri otto cittadini in tribunale, adesso Ramazzotti raschia il fondo fingendo di non sapere nulla di inceneritori ed addirittura smentendone sempre qualsiasi voce al riguardo.
Intanto a mettere a tacere "la voce di Opera" ci pensa Filippo Penati, Presidente della Provincia di Milano, che ha pensato bene di costituirsi parte civile nel processo contro il Capogruppo della Lega Nord operese Ettore Fusco, sotto processo per istigazione a delinquere, in seguito alla vicenda che ha visto i cittadini operesi prevalere sulle istituzioni facendo allontanare il campo rom dal proprio paese.
Sicuramente avrà concordato questa politica con il suo compagno operese Sindaco Ramazzotti ma non ha fatto i conti con l'orgoglio di questa cittadina del sud Milano.
Non sarà una richiesta di risarcimento danni, e neppure un'eventuale condanna penale, a bloccare l'onorabilità di certe persone.
Soprattutto nessuno bloccherà l'orgoglio di essere operesi e di lottare per difendere l'integrità del proprio territorio, la propria salute e la terra che lasciamo ai nostri figli.
Opera è ancora una volta con noi, contro l'inceneritore e contro chiunque ne agevoli la costruzione. Se lo mettano in testa Penati e Ramazzotti.
Per quanto riguarda Formigoni, non cada nella trappola che i "compagni" gli stanno tendendo.
Il Governatore lombardo ha dimostrato di essere persona equilibrata, federalista ed autonomista, quindi non può avallare alcuna scelta di tale rilevanza senza che sia condivisa dai cittadini.
Auspichiamo un suo intervento in tal senso chiamandolo a farsi garante dei diritti degli operesi.

mercoledì 23 gennaio 2008

CHE SIA PROCESSATO PENATI. NON GLI OPERESI.


Nello stesso giorno in cui la Provincia di Milano chiede ai nove operesi, sotto processo per il rogo delle tende ed il presidio cittadino che lo scorso anno evitò un campo nomadi a Opera, un risarcimento danni materiali e di immagine pari a 25 mila euro firma un protocollo che impegna Palazzo Isimbardi a stanziare 1 milione di euro per la sicurezza intorno ai campi nomadi.

Il Comune di Milano e la Provincia di Filippo Penati insieme stanziano 3 milioni di euro per sostenere il patto sulla sicurezza a Milano. Serviranno a migliorare i controlli.

In particolare i finanziamenti saranno utilizzati per intensificare presenza e impegno delle forze di Polizia nell'attività di vigilanza ai campi nomadi, anche nelle ore serali e notturne, e per lo sgombero degli alloggi occupati abusivamente dai rom che imperversano negli edici Aler non assegnati.

25 mila euro per un danno prodotto da quegli operesi che hanno chiesto che le istituzioni non allestissero un campo nomadi nel proprio paese per compensare un danno d'immagine e risarcire il costo delle tende danneggiate quando, e questa è solo una goccia di quanto viene sperperato del nostre denaro, nello stesso giorno in cui la Provincia fa questa richiesta si permette di depauperare 1 milione di euro per vigilare sui rom che a Opera hanno controllato i cittadini, senza spese per la collettività, e per riparare ai danni che questi provocano occupando abitazioni e commettendo crimini.

Naturalmente invochiamo l'intervento della magistratura affinché sia imputato Filippo Penati per reati legati al razzismo ed alla discriminazione razziale, visto che stanzia 1 milione di euro per combattere la cultura di una minoranza etnica che chiede di vivere a modo suo, e chiediamo l'intervento della Corte dei Conti perché valuti la spesa di Penati, solo un tassello del mosaico degli sprechi legati alla gestione dei campi nomadi, spropositata ed inutile in quanto senza alcun progetto duraturo per la sicurezza dei contribuenti.

1 milione di euro, che si somma ai due stanziati dal Comune di Milano, che forse l'ex Sindaco della Stalingrado d'Italia oggi Presidente della Provincia non si rende conto che rappresenta un danno d'immagine ben superiore a quello presunto per cui chiede 10 mila euro agli operesi e che rappresenta un danno infinitamente più grande di quello delle tende danneggiate quantificato in 15 mila euro.

Il milione di euro di Penati lo paghiamo anche noi operesi.

Se Penati vuole fare passare questo messaggio, che con 25 mila euro si risolve il problema nomadi in un paese dell'hinterland di Milano che alla Provincia costa invece 1 milione, la magistratura e la Corte dei Conti devono intervenire quanto prima per fermare il progetto xenofobo pregno di istigazioni a delinquere ed all'odio sociale e razziale che con questo provvedimento la Provincia diffonde nell'opinione pubblica.

sabato 19 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: LANDRIANO ED IL SUD MILANO PER DIRE NO LOGISTICA

Opera, 19 gennaio 2008
Si è svolta oggi sabato 19 gennaio 2008 a Landriano, tra un nutrito schieramento di forze dell'ordine e giornalisti, la manifestazione promossa dal comitato No. Log. s. a cui hanno aderito anche gli esponenti locali del Carroccio, Luigi Codazza per il territorio di Landriano e dei comuni limitrofi, Pier Paolo Antonelli per Pieve Emanuele ed Ettore Fusco per Opera e Locate di Triulzi.
La partecipazione imponente della popolazione, che ha protestato contro l’insediamento della nuova logistica previsto sul terreno agricolo circostante la cascina Maiera, ha sottolineato l’importanza di tale avvenimento al quale non sono mancati i Sindaci di Vidigulfo e Torrevecchia Pia.
I primi cittadini di Locate di Triulzi, Opera e Pieve Emanuele hanno invece snobbato l’evento popolare promosso dal comitato cittadino No. Log. s.
Nello specifico l’area in cui dovrebbe insediarsi la nuova logistica, in pratica un centro di smistamento e stoccaggio di merci, è adiacente alle zone di consolidamento dei caratteri naturalistici della valle del Lambro pertanto con una forte valenza di salvaguardia paesaggistica a cui stanno lavorando anche i paesi limitrofi per la realizzazione di un parco sovracomunale.
Il corteo, composto da circa un migliaio di partecipanti, ha percorso le vie del paese fino a giungere in Piazza Garibaldi dove una delegazione si è recata dal Sindaco, non presente in municipio, per la consegna delle firme raccolte tra la cittadinanza contro il progetto della logistica.
Si mettono a repentaglio sia il proprio territorio, sia la salute e la sicurezza dei cittadini che non sono mai stati coinvolti dal Sindaco su questa scelta così come sulle altre importanti decisioni urbanistiche che hanno snaturato il volto del Comune di Landriano e dei nostri paesi del sud Milano.
Gli strumenti come la Valutazione d’Impatto Ambientale sono stati istituiti proprio per determinare l’impatto sul territorio di impianti e opere edilizie.
Perché saltare invece questo importante passaggio che garantisce i cittadini, flora, fauna e storia?
Se la Valutazione di Impatto Ambientale darà un parere contrario a quello dato dal Comune, chiediamo fin da ora che venga ripristinato e restituito alla comunità di Landriano il territorio che questa amministrazione, che solo a chiacchiere si dimostra ecologista, ha già deturpato a sufficienza.

domenica 13 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: NO SPAZZATURA, NO INCENERITORE. FORMIGONI COME BASSOLINO.

Opera, 13 gennaio 2008
I due governatori sono accomunati da un comune denominatore chiamato spazzatura. Bassolino in Campania permette che questa non sia smaltita regolarmente e Formigoni in Lombardia decide di aprire le porte dei nostri impianti per aiutare il suo collega reo di aver malgestito la sua Regione e l’emergenza rifiuti sia da Sindaco di Napoli e Presidente della Campania che nei tre anni e mezzo in cui era Commissario Straordinario su mandato del governo nazionale.
Nonostante la manifesta indisponibilità dei giorni scorsi a ricevere rifiuti campani oggi sembra sia cambiato qualcosa ed allora si aprono nuove prospettive e aperture verso la possibilità di incenerire sul territorio lombardo rifiuti provenienti dalla regione meridionale.
Il Presidente della Lombardia, quasi più federalista dei leghisti quando c’è da prendere i voti, di tanto in tanto si ricorda di essere ancora un uomo della vecchia Democrazia Cristiana e quando il suo collega Bassolino, uomo del vecchio PCI, chiede aiuto in nome del consociativismo, che consente ai due di resistere sulla cresta dell’onda da oltre quindici anni, il vecchio saggio bianco del Pirellone risponde solerte.
Intanto Antonio Bassolino afferma che ‘‘... in questi anni nella nostra regione sull’opposizione ai termovalorizzatori e alle discariche si sono costruite carriere politiche e fortune elettorali‘‘.
Chissà dov’era il Governatore campano in questi anni di malefatte. Da otto anni alla guida della Regione e dal 1993 Sindaco di Napoli. Tre anni e mezzo come Commissario per l’emergenza rifiuti… ed oggi parla di colpe non sue?
Negare, negare ed ancora negare. Può anche starci bene per Bassolino ma che Formigoni soccorra il suo collega d’oltrePo’ non lo accettiamo ed allora non mandiamo a dire al Presidente lombardo quel che pensiamo… lo facciamo direttamente: Opera non accetterà mai un inceneritore vicino ai suoi confini solo poiché inetti amministratori (inetti, quando va bene. n.d.r.) si prendono la libertà di non fare il proprio dovere e qualcuno decida sulle nostre teste di andare in soccorso di questi arrecando un danno ai propri amministrati, nonché elettori, creando una necessità di aumento della capacita di smaltimento rifiuti.
Opera dice no ai rifiuti campani e no a qualsiasi ipotesi di inceneritori. Opera chiede che Formigoni riveda ogni eventuale apertura ad operazioni che non abbiano il consenso popolare.
Se incenerire i rifiuti napoletani, non trattati per i nostri inceneritori, era nel programma faccia quel che preferisce altrimenti la faccia finita e tenga a bada l’AMSA che vuole costruire nuovi impianti tra cui uno nel sud Milano vicino al nostro Comune.
I consiglieri regionali del centrodestra sono avvertiti: votare insieme alla sinistra in Consiglio Regionale per salvare oggi Bassolino (e domani poi cosa cambierà?) significa tradire i propri elettori ed i propri principi.
Opera è attenta!

venerdì 11 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: OPERA NON ACCETTA LA SPAZZATURA

Opera, 11 gennaio 2008
Opera ha già detto no all’inceneritore vicino al proprio confine territoriale ed impone a chiunque volesse edificarne uno di interpellare innanzitutto i cittadini operesi di cui siamo già in possesso di duemila firme contrarie alla realizzazione di un termovalorizzatore.
Il fatto che il nostro sia un piccolo paese non significa che la Provincia di Milano ci possa utilizzare come zerbino sotto cui nascondere la propria spazzatura.
Lo scorso anno Penati ed il Comune di Milano ci provarono con il campo nomadi, che trovò il favore il Sindaco operese Ramazzotti di sinistra come il Presidente della Provincia, ma i cittadini rispedirono gli ospiti indesiderati al mittente.
Adesso non ricominciamo con la storia dell’inceneritore senza pensare quanto meno di interpellare gli operesi attraverso un referendum.
A Milano non serve un nuovo inceneritore, procedano con l’ampliamento di Silla 2 se i rifiuti dei milanesi aumentano ma la si finisca di fare un business della combustione dei rifiuti.
Ciascuno incenerisca quanto produce in casa sua e Bassolino si tenga la sua spazzatura.
Siamo profondamente amareggiati per l’atteggiamento di Forza Italia e di Alleanza Nazionale che in provincia non solo non si oppongono a nuovi inceneritori ma addirittura si apprestano, condividendo la posizione di Filippo Penati, a fare da stampella al centrosinistra diviso su questo tema.
Auspichiamo un ravvedimento del centrodestra a palazzo Isimbardi affinché sia considerata la volontà dei comuni vicini ad eventuali nuovi impianti termovalorizzatori che rappresentano strutture con un impatto che può essere devastante nel caso di piccole comunità come quella operese che, nel suo recente passato, ha già mostrato di non essere disposta a subire imposizioni.
La Lega Nord operese invita a valutare l’allargamento di Silla 2 solo se indispensabile a smaltire i rifiuti prodotti nella provincia di Milano senza accollarsi l’onere di incenerire per denaro spazzatura proveniente da fuori provincia e chiede, qualora fosse indispensabile costruirne uno nuovo, una consultazione popolare al fine di conoscere la volontà dei cittadini.
Solo in questo modo si potrà parlare legittimamente di scelta condivisa e quindi accettata dalla gente.

giovedì 10 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: OPERA CHIEDE SICUREZZA

Opera, 10 gennaio 2008
Nel tardo pomeriggio di ieri c’è stato un altro evento delittuoso grave sul nostro territorio.
Dopo i molti furti negli appartamenti, che hanno caratterizzato il periodo delle vacanze natalizie, una rapina al punto Snai di Via Di Vittorio è terminata con un colpo di pistola esploso contro la vetrata dell’agenzia scommesse posta in una zona dove abitualmente passano molte persone che si recano alle proprie abitazioni.
Fortunatamente non ci sono feriti ed i malviventi, che hanno utilizzato la stessa modalità degli ultimi rapinatori dell’Eurospin di Noverasco, si sono presentati casco in testa ed armi in pugno portandosi a casa la somma di 2.800 euro.
Opera è stanca di lamentare l’aumento della criminalità e sentirsi come risposta da parte del Sindaco Alessandro Ramazzotti, lo stesso che un anno fa difendeva a spada tratta l’insediamento del campo rom contro il parere dei cittadini che ne hanno presidiato l’ingresso fino ad ottenerne lo smantellamento, che la città può dormire sonni tranquilli e le forze dell’ordine presidiano egregiamente il territorio.
Nessuno mette in dubbio l’efficienza degli agenti presenti nelle locale stazione dei carabinieri ma cosa possono fare due agenti di pattuglia su un mezzo che deve controllare un paese di quasi quindicimila abitanti? Cosa possono fare gli stessi due agenti che di notte si trovano il compito di pattugliare anche altri cinque comuni dell’hinterland milanese?
E’ una vergogna che Opera non ha una caserma operativa ma che alle dieci di sera neppure in caso di guerra i militari dell’arma possono oltrepassare il cancello della loro “residenza”.
Per quanto riguarda la Polizia Locale operese non vi è alcun dubbio che il Sindaco Ramazzotti ed il suo sottoposto Comandante De Tommaso hanno deciso di farne uso esclusivamente per multare le mamme che aspettano i propri bambini davanti alle scuole e fare le imboscate con l’autovelox all’ingresso del paese o sulle vie più scorrevoli dove è facile colpire il cittadino che supera di due km/h il limite di velocità.
Vogliamo più agenti, più sicurezza. Gli uomini e le donne della Polizia Locale devono vigilare giorno e notte pattugliando tutte le vie cittadine e l’amministrazione ne deve potenziare l’organico che, peraltro, è solo grazie all’intervento del Consigliere Ettore Fusco della Lega Nord se sono già dotati di armi per dissuadere i criminali dal compiere atti illeciti.
La locale caserma dei Carabinieri deve diventare operativa e gli agenti con la fiamma sul berretto li dobbiamo vedere in giro per il paese a presidiare almeno le zone maggiormente a rischio.
Così facendo possono anche fermare qualche “faccia strana” ogni tanto e non solo alzare la paletta per controllare i documenti alle facce conosciute.
Siamo stanchi, siamo stufi. Un Sindaco che non si batte per la sicurezza dei propri cittadini, ma anzi ne è causa di maggiori paure ed insicurezze, dovrebbe spiegare ai concittadini quale pensa che siano i compiti di un primo cittadino, quali pensa che debbano essere gli interessi di chi amministra una comunità. Non una comunità qualsiasi, la Città di Opera.
La Lega Nord chiede al Sindaco Ramazzotti di non aspettare il morto per prendere provvedimenti, sarebbe troppo tardi.

giovedì 3 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: DUE PESI E DUE MISURE.

Opera, 3 gennaio 2008
I cittadini campani che presidiano a Pianura l’area della discarica stanno mettendo in ginocchio le istituzioni e facendo traboccare d’immondizia intere città.
Il pericolo è anche per la salute pubblica visto i continui incendi dei cumuli di spazzatura che producono quantità di diossina tali da superare ogni soglia di sicurezza legalmente istituita.
Intanto, e non discutiamo sulla legittimità o meno di questa scelta, dei cittadini napoletani impediscono il passaggio ai camion che dovrebbero portare le immondizie alla discarica, prodotte dagli stessi cittadini campani, per cercare di ridurre l’emergenza che costerà alla nazione addirittura sanzioni comunitarie e che sicuramente ha fatto ricadere il popolo napoletano in un baratro di pregiudizi e luoghi comuni che si stavano superando. Primo fra tutti quello sul decoro e la pulizia.
In nessun’altra regione d’Italia i cittadini arriverebbero ad essere sommersi dalla spazzatura e, del resto, i napoletani sono diventati famosi per essere quelli che gettavano la spazzatura in strada dalle finestre… in tempi di non emergenza.
Persino i calabresi odiano i campani per avergli rovinato, a loro dire, le bellissime coste invase dai vacanzieri partenopei e lasciate sporche e devastate come dopo il passaggio di Attila.
Ma non vogliamo disquisire su queste vicende che non ci riguardano. Noi lombardi non tolleriamo neppure un pacchetto di sigarette o l’escremento di un cane lasciato sul marciapiede quindi non potremo mai giungere a situazioni d’emergenza continentale come quelle provocate dalla politica fallimentare di Bassolino e dalla Iervolino.
Quello che però ci sorprende è sentire un cittadino, forse un assessore di sinistra della Giunta napoletana, che parla di due pullman con le ruote bucate che ostruiscono il passaggio ai camion che devono portare l’immondizia alla discarica.
Un interruzione di pubblico servizio, con implicazioni gravissime sulla salute e l’immagine dei cittadini di un’intera regione, che è liquidata da chi parla davanti alle telecamere con la solidarietà a chi ha bloccato la strada.
Infine, sempre in merito alla vicenda, un Capitano dell’Arma che riconosce lo stato di illegalità prodotto dai cittadini e lascia presagire che nessun intervento sarà attuato per ripristinare il rispetto della legge né tanto meno per punire i colpevoli di un reato. Una scena questa, vista sempre alla televisione, che termina proprio con l’abbraccio materiale dei cittadini al militare, come riconoscimento per l’omertà mostrata, ed un sorriso soddisfatto sui volti di tutti i presenti.
Lo Stato “complice dei sovversivi” come forse avremmo voluto vedere anche a Opera dove un anno fa un altro presidio protestava civilmente contro un campo nomadi.
Un presidio, quello della cittadina lombarda, iniziato con un rogo del campo rom in allestimento che però non ha mai trovato, forse anche giustamente, il favore dei militari che anzi hanno subito provveduto, questo però ingiustamente, a preconfezionare falsità sulla presenza del Capogruppo della Lega Nord Ettore Fusco alla testa della spedizione punitiva culminata con l’incendio del campo.
Due pesi e due misure: Ettore Fusco è un Consigliere della Lega Nord di un Comune della Lombardia e pertanto va perseguito, per il reato d’istigazione a delinquere, non avendo fatto altro che dare il proprio sostegno ai presidianti operesi che pretendevano il rispetto della legalità osteggiando un campo nomadi.
Ettore Fusco è andato contro la sinistra della Provincia di Milano e quella di Opera che invece volevano imporre il campo stesso.
A Pianura si tratta invece di gente di sinistra che difende la mala gestione politica di giunte regionali, provinciali e comunali sempre di sinistra.
Razzismo politico ed etnico allo stesso tempo. Il meridionalismo assistenzialista di sinistra che vince sulla richiesta di rispetto della legalità voluto dai padani. Due pesi e due misure, ed a farne le spese un amministratore leghista che il 22 gennaio sarà davanti al giudice.
Il Governatore della Campania Bassolino, il Sindaco napoletano Iervolino, chi ha fatto apologia di reato, approvando in solido il blocco della discarica, ed il militare apparentemente compiacente invece la faranno franca. Magari sollecitando la costruzione del già discusso inceneritore a Opera dove fare trasportare, dalla camorra infiltrata evidentemente anche nelle istituzioni locali, tutti i rifiuti campani.
Troppi interessi che non sono quelli del popolo… padano soprattutto. E la gente resta a guardare.