Opera, 30 maggio 2007
Siamo sempre più positivamente colpiti dall’efficienza delle istituzioni che quando vogliono agiscono tempestivamente sul territorio ed ascoltano i cittadini e chi li rappresenta.
Dopo avere segnalato al Prefetto Gian Valerio Lombardi ed al Questore Vincenzo Indolfi che la presenza di rom nella Cascina Mirasole cominciava a destare preoccupazioni e che avremmo atteso fino a Sabato 2 giugno l’intervento delle istituzioni dopo di ché avremmo provveduto a dissotterrare l’ascia di guerra ed a ripristinare il Presidio di Opera di cui tanto si è parlato nei mesi scorsi, oggi, con piena soddisfazione di Opera Sicura e dei cittadini operesi tutti, vi è stato il richiesto sgombero ed i rom sono stati ancora una volta allontanati da Opera.
Ringraziamo ancora una volta le istituzioni, dopo il tempestivo sgombero su nostro appello del campo di Via Ripamonti vicino a Noverasco, per avere dato ascolto agli operesi ed al Comitato Opera Sicura costituitosi appositamente per vigilare sul rispetto della legalità ed il mantenimento di un livello di sicurezza adeguato al nostro paese.
Non possiamo però non sottolineare come sia dovuto intervenire il Capogruppo della Lega Nord Ettore Fusco per ottenere un diritto basilare quale la tutela della sicurezza mentre il Sindaco di centrosinistra, Alessandro Ramazzotti, ha lasciato che la situazione degenerasse per mesi fino a rischiare di trovarsi dinanzi ad un campo impossibile da gestire.
Il previsto presidio programmato per domenica 3 giugno dalle ore 16 diviene quindi un momento di aggregazione che cesserà nel tardo pomeriggio per non riprendere, in un secondo momento, qualora sarà accertata l’assenza definitiva di nomadi sul territorio.
Il nostro impegno prosegue nel sollecitare altrettanta efficienza riguardo i campi di Poasco e Chiaravalle dove la situazione si fa sempre più insostenibile per i cittadini del sud Milano.
Opera: il meteo
mercoledì 30 maggio 2007
martedì 29 maggio 2007
COMUNICATO STAMPA: ELEZIONI A PIEVE EMANUELE E SAN DONATO M.se LA SICUREZZA VINCE
Opera, 29 maggio 2007
Nei comuni vicini ad Opera che andavano al voto si è assistito ad una vera e propria vittoria della legalità. I cittadini hanno espresso un voto determinato a favore di chi ha garantito, o ha promesso di farlo, maggiore sicurezza ed un fermo no ai campi nomadi. Così a Pieve Emanuele ha vinto al primo turno Rocco Pinto, dopo oltre sessanta anni di centrosinistra, che nei giorni scorsi ha preso delle rigide posizioni contro i nomadi. Rocco Pinto, il nuovo sindaco della Cdl, sollecitato da Opera Sicura e dalla Lega Nord pievese ha precisato nei giorni scorsi la sua rigida posizione di contrarietà ai campi nomadi. I cittadini lo hanno premiato anche per questo e lo stesso è accaduto a Poasco, frazione di San Donato milanese dove il giovane Alessandro Vigorelli ha raccolto il massimo dei consensi candidandosi con la Lega Nord, nella lista di Simona Gargani, che ha raddoppiato i propri voti rispetto alle ultime amministrative. In quel di Poasco, dove il problema rom è tanto sentito da avere costretto i cittadini ad un presidio fisso ed al controllo in proprio del territorio, il movimento di Bossi ha fatto il pieno di voti giungendo ad accattivarsi i consensi del 20% dell'elettorato. Opera Sicura guarda con attenzione a questi risultati ed invita i sandonatesi, che si recheranno nuovamente alle urne per il ballottaggio di domenica 10 giugno, a votare per il Candidato Sindaco della Cdl Mario Dompè solo se questo appoggerà la richiesta di sicurezza dei cittadini poaschesi. A poasco ci aspettiamo fatti e non parole ed il candidato Dompè, se vuole che i voti dei manifestanti che hanno trovato un aiuto solo nella Lega Nord giungano a lui nel ballottaggio, deve fare qualcosa di concreto per risolvere la questione nomadi e fare vivere tranquilli i cittadini. Naturalmente lo aspettiamo al presidio con almeno una promessa: che il controllo aumenterà soprattutto in previsione dell'esodo estivo. A lui come agli altri politici diciamo: "fatti, non parole!".
lunedì 28 maggio 2007
COMUNICATO STAMPA: ROM ALL’ABBAZIA DI MIRASOLE E SGOMBERO AL DOSSO CAVALLINO
Opera, 28 maggio 2007
Opera Sicura chiede l’intervento del Prefetto e del Questore di Milano per evitare tensioni all’interno del paese dopo quello che si è vissuto nei mesi scorsi a causa dell’incauta valutazione del Sindaco Ramazzotti di voler insediare un campo nomadi nel centro abitato.
Ieri mattina c’è stato il pronto intervento della Polizia Locale che ha allontanato una carovana di Rom in sosta da sabato sera in una strada del Dosso Cavallino. L’intervento è stato sollecitato dalla cittadinanza e la Polizia Locale si è recata sul posto su segnalazione dei Carabinieri della locale caserma cittadina.
Opera Sicura, vigile sul territorio, si è recata sul posto durante lo sgombero per verificare che tutto procedesse nel migliore dei modi e che i rom non si limitassero a spostarsi senza però abbandonare Opera. In pochi minuti i nomadi hanno lasciato il paese.
Adesso però c’è un emergenza che sono alcuni giorni che segnaliamo e pretendiamo che le Istituzioni si attivino affinché sia ripristinata la legalità. Quella legalità che non vogliamo siano, ancora una volta, i cittadini a doversi cercare.
Il Prefetto Gian Valerio Lombardi ed il Questore Vincenzo Indolfi sono persone che hanno conquistato il nostro rispetto dimostrandoci di essere dalla parte del cittadino e siamo certi che interverranno, entro pochi giorni, per ripristinare la legalità nell’area dell’Abbazia di Mirasole dove, da settimane all’interno della cascina abbandonata, la presenza di rom aumenta quotidianamente.
L’auspicio di Opera Sicura è quello che Prefetto e Questura intervengano, entro sabato 2 giugno, disponendo l’allontanamento degli occupanti abusivi dalla struttura fatiscente che affaccia sulla strada che collega Opera a Rozzano, da cui parte la pista ciclabile di Opera e che rappresenta la nostra unica attrattiva turistica, l’Abbazia di Mirasole.
Abbazia vanto di Opera che, da quando è stato cambiato il gonfalone della Provincia di Milano, è divenuta patrimonio di tutta l’area metropolitana divenendo protagonista, con il suo sole stilizzato, all’interno dello stemma provinciale.
Se il 2 giugno nulla sarà cambiato i cittadini di Opera torneranno in piazza a protestare contro l’illegalità diffusa e l’assenza delle istituzioni. Naturalmente questo non vogliamo che accada e confidiamo nel pronto intervento sollecitato e nell’intimazione, alla proprietà dell’area, di una messa in sicurezza della struttura oppure nella sua demolizione.
Opera Sicura chiede l’intervento del Prefetto e del Questore di Milano per evitare tensioni all’interno del paese dopo quello che si è vissuto nei mesi scorsi a causa dell’incauta valutazione del Sindaco Ramazzotti di voler insediare un campo nomadi nel centro abitato.
Ieri mattina c’è stato il pronto intervento della Polizia Locale che ha allontanato una carovana di Rom in sosta da sabato sera in una strada del Dosso Cavallino. L’intervento è stato sollecitato dalla cittadinanza e la Polizia Locale si è recata sul posto su segnalazione dei Carabinieri della locale caserma cittadina.
Opera Sicura, vigile sul territorio, si è recata sul posto durante lo sgombero per verificare che tutto procedesse nel migliore dei modi e che i rom non si limitassero a spostarsi senza però abbandonare Opera. In pochi minuti i nomadi hanno lasciato il paese.
Adesso però c’è un emergenza che sono alcuni giorni che segnaliamo e pretendiamo che le Istituzioni si attivino affinché sia ripristinata la legalità. Quella legalità che non vogliamo siano, ancora una volta, i cittadini a doversi cercare.
Il Prefetto Gian Valerio Lombardi ed il Questore Vincenzo Indolfi sono persone che hanno conquistato il nostro rispetto dimostrandoci di essere dalla parte del cittadino e siamo certi che interverranno, entro pochi giorni, per ripristinare la legalità nell’area dell’Abbazia di Mirasole dove, da settimane all’interno della cascina abbandonata, la presenza di rom aumenta quotidianamente.
L’auspicio di Opera Sicura è quello che Prefetto e Questura intervengano, entro sabato 2 giugno, disponendo l’allontanamento degli occupanti abusivi dalla struttura fatiscente che affaccia sulla strada che collega Opera a Rozzano, da cui parte la pista ciclabile di Opera e che rappresenta la nostra unica attrattiva turistica, l’Abbazia di Mirasole.
Abbazia vanto di Opera che, da quando è stato cambiato il gonfalone della Provincia di Milano, è divenuta patrimonio di tutta l’area metropolitana divenendo protagonista, con il suo sole stilizzato, all’interno dello stemma provinciale.
Se il 2 giugno nulla sarà cambiato i cittadini di Opera torneranno in piazza a protestare contro l’illegalità diffusa e l’assenza delle istituzioni. Naturalmente questo non vogliamo che accada e confidiamo nel pronto intervento sollecitato e nell’intimazione, alla proprietà dell’area, di una messa in sicurezza della struttura oppure nella sua demolizione.
giovedì 24 maggio 2007
COMUNICATO STAMPA: SGOMBERO VIA RIPAMONTI - OPERA SICURA RINGRAZIA
Opera, 24 maggio 2007
La cittadinanza operese ringrazia per il tempestivo intervento della Polizia che ha provveduto ad allontanare i rom che avevano occupato un’area di Via Ripamonti nel comune di Milano quasi a ridosso del confine con Opera.
Siamo soddisfatti dell’operato del Prefetto e della Questura che hanno prontamente accolto le nostre richieste di sgombero di quell’area che avrebbe creato gravi disagi ad Opera a causa della vicinanza al centro abitato di Noverasco ed all’invasione che ci sarebbe stata sui mezzi pubblici che collegano Opera a Milano e che sono utilizzati soprattutto dagli studenti che si recano nella metropoli a studiare già dopo le scuole medie.
Questa stessa determinazione deve portare allo sgombero di tutte le altre aree occupate abusivamente dai nomadi nel sud Milano ed altrettanto vigore deve essere profuso per sgominare questo fenomeno abusivo di impadronirsi di spazi in disuso per creare accampamenti irregolari.
Opera Sicura elogia pubblicamente l’operato del Prefetto Dott. Gian Valerio Lombardi e del Questore Dott. Vincenzo Indolfi in quanto oggi, ad Opera e Milano, si avverte un inversione di rotta per questo repentino intervento che ha sollevato, in particolare, i cittadini operesi da un altro impegnativo compito di dover fronteggiare da soli l’emergenza rom con un altro estenuante presidio.
La cittadinanza operese ringrazia per il tempestivo intervento della Polizia che ha provveduto ad allontanare i rom che avevano occupato un’area di Via Ripamonti nel comune di Milano quasi a ridosso del confine con Opera.
Siamo soddisfatti dell’operato del Prefetto e della Questura che hanno prontamente accolto le nostre richieste di sgombero di quell’area che avrebbe creato gravi disagi ad Opera a causa della vicinanza al centro abitato di Noverasco ed all’invasione che ci sarebbe stata sui mezzi pubblici che collegano Opera a Milano e che sono utilizzati soprattutto dagli studenti che si recano nella metropoli a studiare già dopo le scuole medie.
Questa stessa determinazione deve portare allo sgombero di tutte le altre aree occupate abusivamente dai nomadi nel sud Milano ed altrettanto vigore deve essere profuso per sgominare questo fenomeno abusivo di impadronirsi di spazi in disuso per creare accampamenti irregolari.
Opera Sicura elogia pubblicamente l’operato del Prefetto Dott. Gian Valerio Lombardi e del Questore Dott. Vincenzo Indolfi in quanto oggi, ad Opera e Milano, si avverte un inversione di rotta per questo repentino intervento che ha sollevato, in particolare, i cittadini operesi da un altro impegnativo compito di dover fronteggiare da soli l’emergenza rom con un altro estenuante presidio.
mercoledì 23 maggio 2007
COMUNICATO STAMPA: ANCORA NOMADI VICINO A OPERA E POASCO
Opera, 23 maggio 2007
Un'altra comunità di rom si è stanziata vicino al nostro paese. In Via Ripamonti, a metà strada tra l'Istituto Europeo di Oncologia ed Opera, è infatti giunta una carovana di roulottes che si sono insediate all'interno dell'area dove per almeno un decennio, fino a quando è stata demolita una vecchia cascina, hanno bivaccato altri abusivi. La comunità di Noverasco, frazione di Opera che confina con Milano, è preoccupata per questa presenza che se non immediatamente rimossa porterà conseguenze spiacevoli all'intero paese ed a tutta la zona del sud Milano. A partire dai mezzi pubblici che saranno utilizzati dai nomadi per spostarsi su Milano o su Opera, ovviamente senza biglietto, che sono gli stessi che utilizzano i nostri ragazzi per andare a scuola a Milano e gli adulti per recarsi al lavoro o per usufruire di tutti quei servizi per cui dipendiamo dalla metropoli. Un altro campo in quell'area è uno schiaffo alla comunità operese che ha appena dovuto combattere aspramente per farne rimuovere uno che l'Amministrazione aveva insediato in centro paese ed è un aggravio della già precaria situazione di insicurezza diffusa in tutto il sud Milano. Non possiamo tollerare simili soluzioni da parte di chi li lascia insediare ed auspichiamo un rapido intervento del Prefetto Lombardi, che stimiamo e conosciamo come uomo vicino ai cittadini, che siamo certi vorrà evitare che l'insediamento abusivo diventi permanente come siamo certi che vorrà intervenire al fine di evitare un altro insediamento, sempre ad Opera, davanti all'Abbazia di Mirasole dove cominciano a farsi frequenti le presenze dei nomadi.
La situazione di Poasco intanto si fa sempre più complessa così come l'intolleranza mostrata dalle forze dell'ordine nei confronti degli inermi cittadini che si prendono la briga di passeggiare per il paese al fine di monitorare il proprio territorio divenuto terra di conquista per i rom dei quattordici campi della zona che non perdono giorno senza visitare scuole, bar o abitazioni. Stanotte vittima della prepotenza dei tutori dell'ordine è stato il Consigliere Comunale di Opera Ettore Fusco che insieme ad un gruppo di poaschesi si trovava vicino al sottopasso tra Poasco e Sesto Ulteriano a poche centinaia di metri dal confine con Opera. I Carabinieri in borghese, giunti con fare minaccioso, lo hanno subito preso di mira rilevando, senza qualificarsi e con una certa prepotenza ed arroganza, come la presenza dello stesso non fosse opportuna né giustificata sul luogo. Uno dei due, che ha poi vantato il suo grado nell'Arma per sottolineare come la sua parola contasse più di quella dei cittadini, ha tirato in ballo la vicenda del campo di Opera bruciato, prima che ne fosse finito l'allestimento, quasi a voler incolpare qualcuno dei presenti del dolo su cui stanno indagando gli investigatori e di cui, Ettore Fusco, non è certo accusato. Non c'è stato bisogno che Fusco si qualificasse per divenire bersaglio di ingiurie, ad onor del vero generalizzate, sui politici da parte del secondo militare persino più alto in grado. Tali ingiurie però un graduato dei carabinieri dovrebbe provare a rivolgerle a quei politici che producuno leggi ingiuste per i cittadini e che premiano delinquenti e clandestini; non invece a chi perde giorni e notti per difendere la propria terra, senza ricavarne un centesimo, e contribuendo suo malgrado proprio a pagare lo stipendio a questi tutori dell'ordine. Anche per i cittadini poaschesi che hanno provato a calmare gli animi degli agenti c'è stato un netto rifiuto al dialogo ed un invito, con fare minaccioso, ad andare a discuterne eventualmente in caserma. Dell'accaduto si provvede ad informare la Stazione dei Carabinieri di Opera e la Questura di Milano sperando che questo non debba ripetersi e che lo stesso zelo sia utilizzato nel perseguire chi delinque.
Un'altra comunità di rom si è stanziata vicino al nostro paese. In Via Ripamonti, a metà strada tra l'Istituto Europeo di Oncologia ed Opera, è infatti giunta una carovana di roulottes che si sono insediate all'interno dell'area dove per almeno un decennio, fino a quando è stata demolita una vecchia cascina, hanno bivaccato altri abusivi. La comunità di Noverasco, frazione di Opera che confina con Milano, è preoccupata per questa presenza che se non immediatamente rimossa porterà conseguenze spiacevoli all'intero paese ed a tutta la zona del sud Milano. A partire dai mezzi pubblici che saranno utilizzati dai nomadi per spostarsi su Milano o su Opera, ovviamente senza biglietto, che sono gli stessi che utilizzano i nostri ragazzi per andare a scuola a Milano e gli adulti per recarsi al lavoro o per usufruire di tutti quei servizi per cui dipendiamo dalla metropoli. Un altro campo in quell'area è uno schiaffo alla comunità operese che ha appena dovuto combattere aspramente per farne rimuovere uno che l'Amministrazione aveva insediato in centro paese ed è un aggravio della già precaria situazione di insicurezza diffusa in tutto il sud Milano. Non possiamo tollerare simili soluzioni da parte di chi li lascia insediare ed auspichiamo un rapido intervento del Prefetto Lombardi, che stimiamo e conosciamo come uomo vicino ai cittadini, che siamo certi vorrà evitare che l'insediamento abusivo diventi permanente come siamo certi che vorrà intervenire al fine di evitare un altro insediamento, sempre ad Opera, davanti all'Abbazia di Mirasole dove cominciano a farsi frequenti le presenze dei nomadi.
La situazione di Poasco intanto si fa sempre più complessa così come l'intolleranza mostrata dalle forze dell'ordine nei confronti degli inermi cittadini che si prendono la briga di passeggiare per il paese al fine di monitorare il proprio territorio divenuto terra di conquista per i rom dei quattordici campi della zona che non perdono giorno senza visitare scuole, bar o abitazioni. Stanotte vittima della prepotenza dei tutori dell'ordine è stato il Consigliere Comunale di Opera Ettore Fusco che insieme ad un gruppo di poaschesi si trovava vicino al sottopasso tra Poasco e Sesto Ulteriano a poche centinaia di metri dal confine con Opera. I Carabinieri in borghese, giunti con fare minaccioso, lo hanno subito preso di mira rilevando, senza qualificarsi e con una certa prepotenza ed arroganza, come la presenza dello stesso non fosse opportuna né giustificata sul luogo. Uno dei due, che ha poi vantato il suo grado nell'Arma per sottolineare come la sua parola contasse più di quella dei cittadini, ha tirato in ballo la vicenda del campo di Opera bruciato, prima che ne fosse finito l'allestimento, quasi a voler incolpare qualcuno dei presenti del dolo su cui stanno indagando gli investigatori e di cui, Ettore Fusco, non è certo accusato. Non c'è stato bisogno che Fusco si qualificasse per divenire bersaglio di ingiurie, ad onor del vero generalizzate, sui politici da parte del secondo militare persino più alto in grado. Tali ingiurie però un graduato dei carabinieri dovrebbe provare a rivolgerle a quei politici che producuno leggi ingiuste per i cittadini e che premiano delinquenti e clandestini; non invece a chi perde giorni e notti per difendere la propria terra, senza ricavarne un centesimo, e contribuendo suo malgrado proprio a pagare lo stipendio a questi tutori dell'ordine. Anche per i cittadini poaschesi che hanno provato a calmare gli animi degli agenti c'è stato un netto rifiuto al dialogo ed un invito, con fare minaccioso, ad andare a discuterne eventualmente in caserma. Dell'accaduto si provvede ad informare la Stazione dei Carabinieri di Opera e la Questura di Milano sperando che questo non debba ripetersi e che lo stesso zelo sia utilizzato nel perseguire chi delinque.
lunedì 21 maggio 2007
COMUNICATO STAMPA: NOTTE DI TENSIONE A POASCO E CHIARAVALLE
Opera, 21 maggio 2007
Ancora una volta gli zingari l’hanno fatta franca a Poasco. Quattro a piedi ed altri a bordo di due macchine hanno tentato di assediare il paese come oramai accade quasi tutte le notti. E’ accaduto nottetempo a Poasco quando una vettura, poi risultata rubata, è giunta a gran velocità nel parcheggio del campo sportivo con a bordo quattro ragazzi di cui almeno un paio poco più che bambini. I quattro sono scesi dall’auto e si sono avvicinati alla pensilina della fermata dell’autobus quando, quattro cittadini li presenti, si sono subito precipitati a vedere cosa volevano fare dato che la sera prima, altri nomadi, avevano messo a ferro e fuoco la stessa zona lasciando gli attrezzi del mestiere ed alcune bici, che non avevano potuto recuperare, a causa della fuga precipitosa dovuta all’intervento dei residenti e dei carabinieri.
Stanotte i quattro nomadi, messi in fuga dai presidianti, si sono divisi in due gruppi e si sono dileguati, due attraversando i campi ed altri due scavalcando un cancello e passando dai cortili mentre venivano inseguiti dai cittadini esasperati.
Alle due di notte sembrava mezzogiorno con moltissimi poaschesi affacciati alle finestre ed ai balconi a dare indicazioni sulla direzione presa dai fuggiaschi. Purtroppo però non sono stati affidati alla giustizia e le due pattuglie dei carabinieri che hanno partecipato agli inseguimenti attraverso le vie cittadine non hanno potuto fare altro che fermare altre due macchine con persone sospette a bordo ma di cui non sappiamo nulla di più.
Avendo assistito a quanto oggetto del presente comunicato siamo estremamente certi di quel che vi raccontiamo e nessun comunicato della Prefettura, del Sindaco o delle Forze dell’Ordine potrà smentire quanto accaduto.
La gravità della vicenda è legata alla ripetitività di eventi simili con cadenza giornaliera. I poaschesi sono esasperati e come loro anche gli altri abitanti delle zone limitrofe.
Ieri sera infatti al presidio di Chiaravalle c’erano i nomadi che dal loro campo osservavano con fare intimidatorio i milanesi raccolti in protesta ed, all’intervento della Polizia, su richiesta dei cittadini i rom del campo si sono limitati ad indietreggiare ed a lanciare insulti da sopra le baracche.
In segno di spregio verso la cittadinanza i rom hanno appiccato un grande fuoco vicino al campo che, sempre su richiesta dei cittadini, la Polizia è prontamente intervenuta affinché lo spegnessero.
L’esasperazione dei lombardi è arrivata ad un punto tale da rendere imprevedibile il comportamento dei tranquilli cittadini che si sentono impotenti e non tutelati dalle Forze dell’Ordine che, dal canto loro, non possono fare altro che rispettare gli ordini. E gli ordini sono sempre gli stessi: non fare nulla. E intanto nessuno vigila per la nostra sicurezza.
Opera Sicura con i cittadini del sud Milano è preoccupata per la crescente criminalità legata ai campi nomadi e sollecita per l’ennesima volta l’intervento del Prefetto affinché faccia rispettare le leggi dello Stato anche in Lombardia facendo sgombrare immediatamente tutti i campi nomadi.
Ancora una volta gli zingari l’hanno fatta franca a Poasco. Quattro a piedi ed altri a bordo di due macchine hanno tentato di assediare il paese come oramai accade quasi tutte le notti. E’ accaduto nottetempo a Poasco quando una vettura, poi risultata rubata, è giunta a gran velocità nel parcheggio del campo sportivo con a bordo quattro ragazzi di cui almeno un paio poco più che bambini. I quattro sono scesi dall’auto e si sono avvicinati alla pensilina della fermata dell’autobus quando, quattro cittadini li presenti, si sono subito precipitati a vedere cosa volevano fare dato che la sera prima, altri nomadi, avevano messo a ferro e fuoco la stessa zona lasciando gli attrezzi del mestiere ed alcune bici, che non avevano potuto recuperare, a causa della fuga precipitosa dovuta all’intervento dei residenti e dei carabinieri.
Stanotte i quattro nomadi, messi in fuga dai presidianti, si sono divisi in due gruppi e si sono dileguati, due attraversando i campi ed altri due scavalcando un cancello e passando dai cortili mentre venivano inseguiti dai cittadini esasperati.
Alle due di notte sembrava mezzogiorno con moltissimi poaschesi affacciati alle finestre ed ai balconi a dare indicazioni sulla direzione presa dai fuggiaschi. Purtroppo però non sono stati affidati alla giustizia e le due pattuglie dei carabinieri che hanno partecipato agli inseguimenti attraverso le vie cittadine non hanno potuto fare altro che fermare altre due macchine con persone sospette a bordo ma di cui non sappiamo nulla di più.
Avendo assistito a quanto oggetto del presente comunicato siamo estremamente certi di quel che vi raccontiamo e nessun comunicato della Prefettura, del Sindaco o delle Forze dell’Ordine potrà smentire quanto accaduto.
La gravità della vicenda è legata alla ripetitività di eventi simili con cadenza giornaliera. I poaschesi sono esasperati e come loro anche gli altri abitanti delle zone limitrofe.
Ieri sera infatti al presidio di Chiaravalle c’erano i nomadi che dal loro campo osservavano con fare intimidatorio i milanesi raccolti in protesta ed, all’intervento della Polizia, su richiesta dei cittadini i rom del campo si sono limitati ad indietreggiare ed a lanciare insulti da sopra le baracche.
In segno di spregio verso la cittadinanza i rom hanno appiccato un grande fuoco vicino al campo che, sempre su richiesta dei cittadini, la Polizia è prontamente intervenuta affinché lo spegnessero.
L’esasperazione dei lombardi è arrivata ad un punto tale da rendere imprevedibile il comportamento dei tranquilli cittadini che si sentono impotenti e non tutelati dalle Forze dell’Ordine che, dal canto loro, non possono fare altro che rispettare gli ordini. E gli ordini sono sempre gli stessi: non fare nulla. E intanto nessuno vigila per la nostra sicurezza.
Opera Sicura con i cittadini del sud Milano è preoccupata per la crescente criminalità legata ai campi nomadi e sollecita per l’ennesima volta l’intervento del Prefetto affinché faccia rispettare le leggi dello Stato anche in Lombardia facendo sgombrare immediatamente tutti i campi nomadi.
sabato 19 maggio 2007
COMUNICATO STAMPA: IN CONSIGLIO COMUNALE ANCORA MINACCE ALLA LEGA
Opera, 19 maggio 2007
Un’altra prova di quanto sia debole in questo momento il Sindaco di Opera Alessandro Ramazzotti è giunta ieri sera in occasione del Consiglio Comunale quando, per l’ennesima volta, ha evitato di relazionare ai consiglieri comunali il contenuto della relazione ministeriale che, attraverso i suoi ispettori, ha contestato all’Ente gestito da Ramazzotti, il Sindaco famoso per avere voluto il campo nomadi nel suo paese, decine di irregolarità legate a costi per le consulenze esterne, gratifiche non dovute, doppie indennità, assunzioni irregolari come quella della moglie di un Assessore, ed altro ancora.
Il Sindaco in aula, dopo i comunicati dei giorni scorsi, ha insistito sulla volontà di querelare il Capogruppo della Lega Nord Ettore Fusco che, dal giorno in cui è andato in fumo il sogno di Ramazzotti di ospitare il campo nomadi, è diventato il bersaglio delle frustrazioni di un’Amministrazione divenuta impopolare e sgradita alla cittadinanza strettasi, invece, attorno al Consigliere che guidò proprio la protesta che ha fatto perdere la testa ed i consensi alla Giunta di centrosinistra.
Fusco è accusato dal Sindaco di avere usato termini come “appropriazione indebita” e quindi il primo cittadino si è sentito accusato di avere rubato, come ha riferito al consiglio.
Il Consigliere della Lega dal canto suo si difende con una tranquillità data dalla certezza di essere nel giusto. “Seppure avessi parlato di appropriazione indebita, come dice Ramazzotti, e sicuramente non di ladri o sindaci che rubano, non avrei fatto altro che riassumere una relazione degli ispettori ministeriali che chiedono all’Ente di recuperare oltre mezzo milione di euro finito nelle tasche di dipendenti, consulenti esterni ed altri cui - indebitamente - sono state versate quelle somme. Altrimenti non ci sarebbe stata la richiesta di recuperare quelle somme e restituirle ai cittadini.
Da qui a parlare di diffamazione ce ne passa. Ramazzotti se la prenda con il Ministero delle Finanze e con il lavoro dei suoi ispettori. La Lega Nord ha fatto semplicemente quello che il Sindaco non ama fare, informare i cittadini esponendo fatti veri”.
Sempre ieri sera il Sindaco ha dovuto rispondere dei manifesti con cui fece tappezzare il paese nei giorni in cui sperava di convincere gli operesi a passare dalla sua parte gettando discredito su chi manifestava contro il campo nomadi. “Sono stati spesi diversi milioni di lire per far tappezzare il paese ed oggi ci sentiamo dire che non sono stati compiuti abusi. Eppure hanno riconosciuto che una parte di quei manifesti furono rimossi perché fuori dagli spazi. Persino il Segretario Generale Dottor Mascara non ha avuto il buon gusto di discolparsi quando gli è stato chiesto come mai voleva far rimuovere gli striscioni dei presidianti con la scusa che erano abusivi mentre mai si è posto il problema dei manifesti del Sindaco affissi veramente in ogni angolo del paese”.
Un’altra prova di quanto sia debole in questo momento il Sindaco di Opera Alessandro Ramazzotti è giunta ieri sera in occasione del Consiglio Comunale quando, per l’ennesima volta, ha evitato di relazionare ai consiglieri comunali il contenuto della relazione ministeriale che, attraverso i suoi ispettori, ha contestato all’Ente gestito da Ramazzotti, il Sindaco famoso per avere voluto il campo nomadi nel suo paese, decine di irregolarità legate a costi per le consulenze esterne, gratifiche non dovute, doppie indennità, assunzioni irregolari come quella della moglie di un Assessore, ed altro ancora.
Il Sindaco in aula, dopo i comunicati dei giorni scorsi, ha insistito sulla volontà di querelare il Capogruppo della Lega Nord Ettore Fusco che, dal giorno in cui è andato in fumo il sogno di Ramazzotti di ospitare il campo nomadi, è diventato il bersaglio delle frustrazioni di un’Amministrazione divenuta impopolare e sgradita alla cittadinanza strettasi, invece, attorno al Consigliere che guidò proprio la protesta che ha fatto perdere la testa ed i consensi alla Giunta di centrosinistra.
Fusco è accusato dal Sindaco di avere usato termini come “appropriazione indebita” e quindi il primo cittadino si è sentito accusato di avere rubato, come ha riferito al consiglio.
Il Consigliere della Lega dal canto suo si difende con una tranquillità data dalla certezza di essere nel giusto. “Seppure avessi parlato di appropriazione indebita, come dice Ramazzotti, e sicuramente non di ladri o sindaci che rubano, non avrei fatto altro che riassumere una relazione degli ispettori ministeriali che chiedono all’Ente di recuperare oltre mezzo milione di euro finito nelle tasche di dipendenti, consulenti esterni ed altri cui - indebitamente - sono state versate quelle somme. Altrimenti non ci sarebbe stata la richiesta di recuperare quelle somme e restituirle ai cittadini.
Da qui a parlare di diffamazione ce ne passa. Ramazzotti se la prenda con il Ministero delle Finanze e con il lavoro dei suoi ispettori. La Lega Nord ha fatto semplicemente quello che il Sindaco non ama fare, informare i cittadini esponendo fatti veri”.
Sempre ieri sera il Sindaco ha dovuto rispondere dei manifesti con cui fece tappezzare il paese nei giorni in cui sperava di convincere gli operesi a passare dalla sua parte gettando discredito su chi manifestava contro il campo nomadi. “Sono stati spesi diversi milioni di lire per far tappezzare il paese ed oggi ci sentiamo dire che non sono stati compiuti abusi. Eppure hanno riconosciuto che una parte di quei manifesti furono rimossi perché fuori dagli spazi. Persino il Segretario Generale Dottor Mascara non ha avuto il buon gusto di discolparsi quando gli è stato chiesto come mai voleva far rimuovere gli striscioni dei presidianti con la scusa che erano abusivi mentre mai si è posto il problema dei manifesti del Sindaco affissi veramente in ogni angolo del paese”.
venerdì 18 maggio 2007
COMUNICATO STAMPA: POASCO / PREFETTO
Opera, 18 maggio 2007
Opera Sicura giudica negativamente il risultato dell’incontro in Prefettura tra alcuni rappresentanti dei cittadini poaschesi ed il portavoce del Prefetto Lombardi.
Il Dott. Saccone, responsabile dell’ufficio di gabinetto del Prefetto, ha ricevuto i cittadini evitando quindi che questi esponessero i propri problemi e le legittime aspettative direttamente al Dott. Lombardi. Quindi l’interlocutore non ha certo potuto fare altro che concordare di risentirsi telefonicamente con i cittadini poaschesi entro una settimana per verificare se vi saranno stati dei miglioramenti nei disservizi e nella riduzione delle fonti di insicurezza lamentati dai cittadini presenti all’incontro.
Da uno dei rappresentanti dei cittadini c’è anche stata data garanzia che le forze dell’ordine avrebbero controllato i documenti dei forestieri che passano da Poasco e non dei cittadini, oramai noti agli agenti, che per sentirsi più tranquilli passeggiano di notte per le vie cittadine. Invece anche stanotte abbiamo assistito al fermo con richiesta di documenti, per l’ennesima volta, a scopo intimidatorio nei confronti di onesti cittadini che perdono importanti ore di sonno o da dedicare alla propria famiglia per essere umiliati da rappresentanti delle forze dell’ordine che, seppure eseguono ordini, non si può certo dire che così facendo svolgano il proprio dovere. Lo Stato dovrebbe ricordarsi che siamo noi a mantenerlo e che gli stipendi, dal Presidente della Repubblica all’Operatore Ecologico, li pagano anche i cittadini di Poasco.
Auspicando l’immediato intervento del Prefetto di Milano Dott. Lombardi, dimostratosi sempre attento alle questioni di rispetto della legalità, manteniamo alto il livello di guardia tanto a Poasco quanto nelle altre zone vicine al nostro comune. La sicurezza della nostra terra parte dalla tutela della legalità nei nostri comuni ed il Prefetto ha mostrato, già con il suo interesse per la vicenda di Opera, di voler tutelare i bisogni dei cittadini mettendoli in primo piano rispetto a quelli di chi vive nell’illegalità.
Speriamo solo che per Poasco oggi, per Chiaravalle, Sesto Ulteriano e Milano molto presto, faccia altrettanto.
Opera Sicura giudica negativamente il risultato dell’incontro in Prefettura tra alcuni rappresentanti dei cittadini poaschesi ed il portavoce del Prefetto Lombardi.
Il Dott. Saccone, responsabile dell’ufficio di gabinetto del Prefetto, ha ricevuto i cittadini evitando quindi che questi esponessero i propri problemi e le legittime aspettative direttamente al Dott. Lombardi. Quindi l’interlocutore non ha certo potuto fare altro che concordare di risentirsi telefonicamente con i cittadini poaschesi entro una settimana per verificare se vi saranno stati dei miglioramenti nei disservizi e nella riduzione delle fonti di insicurezza lamentati dai cittadini presenti all’incontro.
Da uno dei rappresentanti dei cittadini c’è anche stata data garanzia che le forze dell’ordine avrebbero controllato i documenti dei forestieri che passano da Poasco e non dei cittadini, oramai noti agli agenti, che per sentirsi più tranquilli passeggiano di notte per le vie cittadine. Invece anche stanotte abbiamo assistito al fermo con richiesta di documenti, per l’ennesima volta, a scopo intimidatorio nei confronti di onesti cittadini che perdono importanti ore di sonno o da dedicare alla propria famiglia per essere umiliati da rappresentanti delle forze dell’ordine che, seppure eseguono ordini, non si può certo dire che così facendo svolgano il proprio dovere. Lo Stato dovrebbe ricordarsi che siamo noi a mantenerlo e che gli stipendi, dal Presidente della Repubblica all’Operatore Ecologico, li pagano anche i cittadini di Poasco.
Auspicando l’immediato intervento del Prefetto di Milano Dott. Lombardi, dimostratosi sempre attento alle questioni di rispetto della legalità, manteniamo alto il livello di guardia tanto a Poasco quanto nelle altre zone vicine al nostro comune. La sicurezza della nostra terra parte dalla tutela della legalità nei nostri comuni ed il Prefetto ha mostrato, già con il suo interesse per la vicenda di Opera, di voler tutelare i bisogni dei cittadini mettendoli in primo piano rispetto a quelli di chi vive nell’illegalità.
Speriamo solo che per Poasco oggi, per Chiaravalle, Sesto Ulteriano e Milano molto presto, faccia altrettanto.
mercoledì 16 maggio 2007
COMUNICATO STAMPA: CAMPO NOMADI A PIEVE
Apprendiamo da un giornale locale, il “Sì o No”, circa una preoccupante dichiarazione rilasciata dal candidato alla carica di Sindaco per il Comune di Pieve Emanuele, città confinante con Opera, Rocco Pinto della lista civica Coraggio appoggiata dai partiti della Casa delle Libertà, dalla Democrazia Cristiana e dalla Lista De Gregorio.
Il Sindaco di strada, così si definisce, parlando di sicurezza dice: “Per quanto riguarda i nomadi, noi siamo per l’accoglienza, ma solo se loro accettano le regole di chi li ospita e se non fomentano la criminalità.”
Siamo esterrefatti e preoccupati, in quanto confinanti con il Comune che Pinto potrebbe amministrare da qui a poco, che vi siano ancora sindaci della zona che possano rischiare di prendersi in carico ghetti abusivi. Se il candidato Rocco Pinto, quando parla di “accettare le regole e non fomentare la criminalità” si riferisce al famoso Patto di Legalità che le istituzioni fanno sottoscrivere ai nomadi in cambio dell’ospitalità ma che poi, ovviamente, disattendono beffando soprattutto i cittadini, noi con gran forza invitiamo i pievesi a fare quello che faremmo noi di Opera Sicura, non votare chi fa simili proposte.
Il panorama pievese è preoccupante, per noi confinanti, in quanto gli altri due candidati sindaco sono diverse facce della stessa medaglia provenendo dal medesimo schieramento ed avendo già annunciato l’apparentamento al ballottaggio. Il centrosinistra che governa, infatti, ha già dato segnali di voler accogliere un campo sul proprio territorio. L’attuale Sindaco Argeri è stato visto, anche dal sottoscritto, recarsi all’interno del campo nomadi di Opera nel periodo in cui la sua Giunta bocciava un documento dell’opposizione che chiedeva una ferma posizione nel non accettare i nomadi a Pieve Emanuele. Secondo i cittadini che abbiamo interpellato si vocifera la possibilità che finiscano a Pieve i nomadi che erano ad Opera e che l’area potrebbe essere quella in fondo alla Via dei Pini dove dovrebbe sorgere un nuovo centro commerciale.
Nella speranza che chi amministrerà Pieve Emanuele sia il più possibile corretto con i pievesi e non gli faccia trovare sotto l’albero di Natale un’amara sorpresa, come qualcuno ha provato a fare a noi operesi, invitiamo gli elettori a votare la lista della Lega Nord che è l’unica forza capace di opporsi alla prepotenza delle istituzioni che vogliono imporre campi nomadi a tutti i comuni.
Se Rocco Pinto s’è detto disponibile ad accettare i nomadi purchè rispettino le leggi, nel centrosinistra siamo convinti che le leggi da rispettare neppure sappiano quali siano.
Il Sindaco di strada, così si definisce, parlando di sicurezza dice: “Per quanto riguarda i nomadi, noi siamo per l’accoglienza, ma solo se loro accettano le regole di chi li ospita e se non fomentano la criminalità.”
Siamo esterrefatti e preoccupati, in quanto confinanti con il Comune che Pinto potrebbe amministrare da qui a poco, che vi siano ancora sindaci della zona che possano rischiare di prendersi in carico ghetti abusivi. Se il candidato Rocco Pinto, quando parla di “accettare le regole e non fomentare la criminalità” si riferisce al famoso Patto di Legalità che le istituzioni fanno sottoscrivere ai nomadi in cambio dell’ospitalità ma che poi, ovviamente, disattendono beffando soprattutto i cittadini, noi con gran forza invitiamo i pievesi a fare quello che faremmo noi di Opera Sicura, non votare chi fa simili proposte.
Il panorama pievese è preoccupante, per noi confinanti, in quanto gli altri due candidati sindaco sono diverse facce della stessa medaglia provenendo dal medesimo schieramento ed avendo già annunciato l’apparentamento al ballottaggio. Il centrosinistra che governa, infatti, ha già dato segnali di voler accogliere un campo sul proprio territorio. L’attuale Sindaco Argeri è stato visto, anche dal sottoscritto, recarsi all’interno del campo nomadi di Opera nel periodo in cui la sua Giunta bocciava un documento dell’opposizione che chiedeva una ferma posizione nel non accettare i nomadi a Pieve Emanuele. Secondo i cittadini che abbiamo interpellato si vocifera la possibilità che finiscano a Pieve i nomadi che erano ad Opera e che l’area potrebbe essere quella in fondo alla Via dei Pini dove dovrebbe sorgere un nuovo centro commerciale.
Nella speranza che chi amministrerà Pieve Emanuele sia il più possibile corretto con i pievesi e non gli faccia trovare sotto l’albero di Natale un’amara sorpresa, come qualcuno ha provato a fare a noi operesi, invitiamo gli elettori a votare la lista della Lega Nord che è l’unica forza capace di opporsi alla prepotenza delle istituzioni che vogliono imporre campi nomadi a tutti i comuni.
Se Rocco Pinto s’è detto disponibile ad accettare i nomadi purchè rispettino le leggi, nel centrosinistra siamo convinti che le leggi da rispettare neppure sappiano quali siano.
lunedì 14 maggio 2007
COMUNICATO STAMPA: IL LAVORO DEGLI ISPETTORI DEL MINISTERO DELLE FINANZE GIUNGE IN CONSIGLIO COMUNALE
Venerdì 18 maggio alle ore 21.00 si potrà finalmente discutere in Consiglio Comunale la relazione degli ispettori, del Ministero delle Finanze, che hanno riscontrato nella gestione economico amministrativa dell'Ente decine di irregolarità di un certo rilievo.
Il Sindaco Ramazzotti si rifiutò di discuterne in occasione dell'approvazione del Bilancio Preventivo e fece votare ai suoi consiglieri, ignari dei rilievi del Ministero, un documento economico programmatico che riproponeva le stesse irregolarità contestate dagli ispettori.
L'Ente nel frattempo avrà presentato le sue controdeduzioni e su qualche contestazione, forse, il farraginoso sistema interpretativo delle leggi, proprio del paese dei balocchi in cui viviamo, gli consentirà di cavarsela. Di certo restano irregolarità legate a scelte di dubbia moralità quale ad esempio l'irregolare assunzione, durata anni, della moglie di un Assessore di rifondazione comunista inquadrata con un Co.Co.Co. che non fa certo onore ad una Pubblica Amministrazione che dovrebbe essere la prima a rispettare le leggi.
Il Sindaco Ramazzotti ha annunciato di aver dato mandato ai legali di perseguire il Capogruppo Ettore Fusco che, attraverso il giornale del Gruppo Consiliare, ha diffuso la notizia della relazione ministeriale con i dovuti commenti politici.
Naturalmente le strumentali accuse di diffamazione scivolano via in considerazione del fatto che nessuna falsa notizia è stata riportata da "l'operese" ed il Sindaco ha perso un'altra buona occasione per evitare di fare brutte figure dinnanzi alla cittadinanza ormai stanca di vedere utilizzata la mannaia della magistratura per minacciare ed intimidire il Consigliere Ettore Fusco colpevole, solo ed esclusivamente, di aver fatto sempre il proprio dovere di oppositore ad un'Amministrazione autoproclamatasi regime totalitario nel momento in cui ha informato i cittadini, pubblicamente in occasione del tentativo di insediare il campo rom in paese, che le scelte le fa il Sindaco e non il popolo.
Venerdì si discuterà la relazione ministeriale in quanto richiesto dai partiti dell'opposizione, Lega Nord, Forza Italia ed Alleanza Nazionale. Nel frattempo, la maggioranza di centrosinistra tace.
Il Sindaco Ramazzotti si rifiutò di discuterne in occasione dell'approvazione del Bilancio Preventivo e fece votare ai suoi consiglieri, ignari dei rilievi del Ministero, un documento economico programmatico che riproponeva le stesse irregolarità contestate dagli ispettori.
L'Ente nel frattempo avrà presentato le sue controdeduzioni e su qualche contestazione, forse, il farraginoso sistema interpretativo delle leggi, proprio del paese dei balocchi in cui viviamo, gli consentirà di cavarsela. Di certo restano irregolarità legate a scelte di dubbia moralità quale ad esempio l'irregolare assunzione, durata anni, della moglie di un Assessore di rifondazione comunista inquadrata con un Co.Co.Co. che non fa certo onore ad una Pubblica Amministrazione che dovrebbe essere la prima a rispettare le leggi.
Il Sindaco Ramazzotti ha annunciato di aver dato mandato ai legali di perseguire il Capogruppo Ettore Fusco che, attraverso il giornale del Gruppo Consiliare, ha diffuso la notizia della relazione ministeriale con i dovuti commenti politici.
Naturalmente le strumentali accuse di diffamazione scivolano via in considerazione del fatto che nessuna falsa notizia è stata riportata da "l'operese" ed il Sindaco ha perso un'altra buona occasione per evitare di fare brutte figure dinnanzi alla cittadinanza ormai stanca di vedere utilizzata la mannaia della magistratura per minacciare ed intimidire il Consigliere Ettore Fusco colpevole, solo ed esclusivamente, di aver fatto sempre il proprio dovere di oppositore ad un'Amministrazione autoproclamatasi regime totalitario nel momento in cui ha informato i cittadini, pubblicamente in occasione del tentativo di insediare il campo rom in paese, che le scelte le fa il Sindaco e non il popolo.
Venerdì si discuterà la relazione ministeriale in quanto richiesto dai partiti dell'opposizione, Lega Nord, Forza Italia ed Alleanza Nazionale. Nel frattempo, la maggioranza di centrosinistra tace.
lunedì 7 maggio 2007
COMUNICATO STAMPA: MILLE CITTADINI A POASCO PER LA SICUREZZA
Alla fiaccolata di ieri sera a Poasco, frazione di San Donato Milanese a confine con Milano vicino ad Opera, hanno partecipato un migliaio di cittadini della zona sud esasperati dalla situazione dei campi nomadi che sono ben quattordici nella sola zona che va da Poasco a Corvetto.
Alla fiaccolata hanno partecipato soprattutto poaschesi ma vi erano delegazioni cittadine di Chiaravalle, Sesto Ulteriano ed Opera.
L’assessore regionale Davide Boni (Lega Nord) e l’Europarlamentare Mario Borghezio (Lega Nord), unici rappresentanti delle istituzioni presenti alla fiaccolata insieme al Consigliere Comunale della Lega Nord di Opera Ettore Fusco, hanno sfoggiato i cappellini del presidio di Opera più volte citato, dagli stessi, ad esempio da seguire nella battaglia per il ripristino della legalità sul territorio.
Presente anche il Candidato Sindaco a San Donato Milanese, sempre del carroccio, Simona Gargani che non ha perso l’occasione di manifestare insieme ai suoi concittadini per un problema molto sentito, la sicurezza. Per il comitato dei cittadini ha parlato Paolo Necchi incitando i suoi a tenere duro ed attendere speranzosi l’incontro con il Prefetto in programma nei prossimi giorni.
La manifestazione ha attraversato tutta Poasco ed i comizi si sono tenuti proprio in Via delle Cascine all’imbocco della strada sterrata che porta al campo nomadi contestato. Per l’occasione i rom sono rimasti in silenzio, evitando la solita musica che i poaschesi avvertono chiaramente fino a notte fonda, e senza alcuna luce accesa. Al termine molti cittadini si sono fermati al campo, come tutte le sere, per scambiare due chiacchiere in piazza e fare quelle passeggiate cittadine che, protratte fino all’alba, stanno di fatto dissuadendo chiunque dal delinquere a Poasco.
Il presidio fisso prosegue tutte le sere dalle 21 a mezzanotte in Via delle Cascine all’ingresso del paese.
Opera Sicura non perde occasione per dimostrare, nelle parole e nei fatti, la propria vicinanza e solidarietà ai poaschesi ed a tutti quei cittadini che si sentono non tutelati dalle istituzioni.
Alla fiaccolata hanno partecipato soprattutto poaschesi ma vi erano delegazioni cittadine di Chiaravalle, Sesto Ulteriano ed Opera.
L’assessore regionale Davide Boni (Lega Nord) e l’Europarlamentare Mario Borghezio (Lega Nord), unici rappresentanti delle istituzioni presenti alla fiaccolata insieme al Consigliere Comunale della Lega Nord di Opera Ettore Fusco, hanno sfoggiato i cappellini del presidio di Opera più volte citato, dagli stessi, ad esempio da seguire nella battaglia per il ripristino della legalità sul territorio.
Presente anche il Candidato Sindaco a San Donato Milanese, sempre del carroccio, Simona Gargani che non ha perso l’occasione di manifestare insieme ai suoi concittadini per un problema molto sentito, la sicurezza. Per il comitato dei cittadini ha parlato Paolo Necchi incitando i suoi a tenere duro ed attendere speranzosi l’incontro con il Prefetto in programma nei prossimi giorni.
La manifestazione ha attraversato tutta Poasco ed i comizi si sono tenuti proprio in Via delle Cascine all’imbocco della strada sterrata che porta al campo nomadi contestato. Per l’occasione i rom sono rimasti in silenzio, evitando la solita musica che i poaschesi avvertono chiaramente fino a notte fonda, e senza alcuna luce accesa. Al termine molti cittadini si sono fermati al campo, come tutte le sere, per scambiare due chiacchiere in piazza e fare quelle passeggiate cittadine che, protratte fino all’alba, stanno di fatto dissuadendo chiunque dal delinquere a Poasco.
Il presidio fisso prosegue tutte le sere dalle 21 a mezzanotte in Via delle Cascine all’ingresso del paese.
Opera Sicura non perde occasione per dimostrare, nelle parole e nei fatti, la propria vicinanza e solidarietà ai poaschesi ed a tutti quei cittadini che si sentono non tutelati dalle istituzioni.
domenica 6 maggio 2007
COMUNICATO STAMPA: IL SINDACO RAMAZZOTTI PERSEGUITA FUSCO.
Il Sindaco di Opera, Alessandro Ramazzotti, non ha ancora perdonato al Capogruppo della Lega Nord Ettore Fusco di avergli fatto scappare i rom dal suo bel campo nomadi che nei mesi scorsi aveva cercato di allestire all’ingresso del paese. Dopo il presidio durato quasi due mesi che ha messo in ginocchio le istituzioni ed i rom stessi, troppo sotto controllo, Alessandro Ramazzotti non perde occasione per tentare di sferrare attacchi all’antagonista per eccellenza, il Consigliere che ha guidato la pacifica rivolta degli operesi fino all’allontanamento dei nomadi da Opera.
Adesso Ramazzotti si attacca ad ogni pretesto per cercare di gettare fango sul leghista Fusco che è accusato di qualsiasi banalità avvenga in paese, persino le goliardie sono addebitate “al clima di tensione che qualche politico locale avrebbe alimentato dal 21 dicembre in poi”; e quel politico locale sarebbe il capogruppo del Carroccio Ettore Fusco.
Con l’ultima sua iniziativa Ramazzotti ha toccato il fondo e si è permesso di spendere altro denaro pubblico per dare “mandato a dei legali di verificare la sussistenza di reati quali la calunnia aggravata a mezzo stampa in quanto - secondo il Sindaco Ramazzotti - si danneggia l’immagine della città”.
La colpa di Fusco sarebbe quella di avere reso pubblico attraverso il giornalino del gruppo consiliare della Lega, “l’operese”, l’esito di una verifica ministeriale che l’Amministrazione ha tenuto nascosta ai consiglieri comunali d’opposizione e persino di maggioranza.
Ramazzotti considera calunnie le parole di Fusco che ha semplicemente riportato ai cittadini la notizia - vera - che gli ispettori del Ministero hanno contestato alla sua Amministrazione decine d’irregolarità nella gestione contabile - amministrativa del Comune di Opera.
Pochi giorni fa, dopo un mese d’attesa, siamo finalmente venuti in possesso della relazione di cui eravamo in ogni modo a conoscenza in anticipo e di cui non si era voluto dare alcuna spiegazione, in Consiglio Comunale, nonostante si dovesse approvare un bilancio preventivo che ripropone le medesime infrazioni segnalate dagli ispettori del Ministero delle Finanze.
Il Sindaco Ramazzotti può anche essere affranto per quanto gli capita in questi ultimi mesi, la sua immagine sta decisamente crollando in seguito al comportamento che ha tenuto portando i rom ad Opera, rilasciando interviste calunniose per gli operesi ed i loro rappresentanti politici che manifestavano contro il campo, affiggendo in tempi differenti tre diversi manifesti ovunque per sostenere con arroganza le sue ragioni, capeggiando una manifestazione dei centri sociali che hanno cercato di smobilitare il presidio dei cittadini ed in ogni suo comportamento legato a quella vicenda.
Le sue disgrazie non sono però cessate grazie all’allontanamento dei rom, anzi, ha messo in vendita il terreno delle case di cooperativa chiedendo ai proprietari delle abitazioni cifre doppie rispetto a quanto si paga a Milano e 800 famiglie sono scese sul piede di guerra, è intervenuto nella compravendita dei 750 appartamenti di proprietà dell’Enpam agli inquilini di Noverasco ed altrettante famiglie sono in subbuglio, ha ricevuto questa batosta dal Ministero delle Finanze che gli ha riscontrato irregolarità a proposito di quanto pagava alcuni dipendenti, al costo delle consulenze esterne, agli appalti, alle ferie di alcuni dipendenti e persino all’irregolare modalità di assunzione d’alcuni collaboratori tra cui la moglie di un suo assessore.
Da pochi giorni ha permesso, giusto per non smentirsi, l’installazione di un enorme ripetitore di telefonia a ridosso delle scuole e del centro sportivo a poche decine di metri da un quartiere popoloso del paese.
Anche quest’ultimo, come tutti gli altri eventi negativi per il Sindaco, è stato oggetto d’articolo su “l’operese”, l’organo di informazione del Gruppo della Lega che l’Amministrazione non riesce proprio a mandare giù.
Ettore Fusco è tranquillo ed entusiasta del lavoro degli ispettori ministeriali e rileva che il mandato ai legali sarà come sempre molto oneroso per gli operesi, almeno come i precedenti, e ciò rende ancora più evidente ai cittadini stessi come sono gestiti male i loro soldi.
Adesso Ramazzotti si attacca ad ogni pretesto per cercare di gettare fango sul leghista Fusco che è accusato di qualsiasi banalità avvenga in paese, persino le goliardie sono addebitate “al clima di tensione che qualche politico locale avrebbe alimentato dal 21 dicembre in poi”; e quel politico locale sarebbe il capogruppo del Carroccio Ettore Fusco.
Con l’ultima sua iniziativa Ramazzotti ha toccato il fondo e si è permesso di spendere altro denaro pubblico per dare “mandato a dei legali di verificare la sussistenza di reati quali la calunnia aggravata a mezzo stampa in quanto - secondo il Sindaco Ramazzotti - si danneggia l’immagine della città”.
La colpa di Fusco sarebbe quella di avere reso pubblico attraverso il giornalino del gruppo consiliare della Lega, “l’operese”, l’esito di una verifica ministeriale che l’Amministrazione ha tenuto nascosta ai consiglieri comunali d’opposizione e persino di maggioranza.
Ramazzotti considera calunnie le parole di Fusco che ha semplicemente riportato ai cittadini la notizia - vera - che gli ispettori del Ministero hanno contestato alla sua Amministrazione decine d’irregolarità nella gestione contabile - amministrativa del Comune di Opera.
Pochi giorni fa, dopo un mese d’attesa, siamo finalmente venuti in possesso della relazione di cui eravamo in ogni modo a conoscenza in anticipo e di cui non si era voluto dare alcuna spiegazione, in Consiglio Comunale, nonostante si dovesse approvare un bilancio preventivo che ripropone le medesime infrazioni segnalate dagli ispettori del Ministero delle Finanze.
Il Sindaco Ramazzotti può anche essere affranto per quanto gli capita in questi ultimi mesi, la sua immagine sta decisamente crollando in seguito al comportamento che ha tenuto portando i rom ad Opera, rilasciando interviste calunniose per gli operesi ed i loro rappresentanti politici che manifestavano contro il campo, affiggendo in tempi differenti tre diversi manifesti ovunque per sostenere con arroganza le sue ragioni, capeggiando una manifestazione dei centri sociali che hanno cercato di smobilitare il presidio dei cittadini ed in ogni suo comportamento legato a quella vicenda.
Le sue disgrazie non sono però cessate grazie all’allontanamento dei rom, anzi, ha messo in vendita il terreno delle case di cooperativa chiedendo ai proprietari delle abitazioni cifre doppie rispetto a quanto si paga a Milano e 800 famiglie sono scese sul piede di guerra, è intervenuto nella compravendita dei 750 appartamenti di proprietà dell’Enpam agli inquilini di Noverasco ed altrettante famiglie sono in subbuglio, ha ricevuto questa batosta dal Ministero delle Finanze che gli ha riscontrato irregolarità a proposito di quanto pagava alcuni dipendenti, al costo delle consulenze esterne, agli appalti, alle ferie di alcuni dipendenti e persino all’irregolare modalità di assunzione d’alcuni collaboratori tra cui la moglie di un suo assessore.
Da pochi giorni ha permesso, giusto per non smentirsi, l’installazione di un enorme ripetitore di telefonia a ridosso delle scuole e del centro sportivo a poche decine di metri da un quartiere popoloso del paese.
Anche quest’ultimo, come tutti gli altri eventi negativi per il Sindaco, è stato oggetto d’articolo su “l’operese”, l’organo di informazione del Gruppo della Lega che l’Amministrazione non riesce proprio a mandare giù.
Ettore Fusco è tranquillo ed entusiasta del lavoro degli ispettori ministeriali e rileva che il mandato ai legali sarà come sempre molto oneroso per gli operesi, almeno come i precedenti, e ciò rende ancora più evidente ai cittadini stessi come sono gestiti male i loro soldi.
venerdì 4 maggio 2007
COMUNICATO STAMPA: FIACCOLATA A POASCO 6 MAGGIO 2007
Opera è con i poaschesi che domenica 6 maggio sfileranno per la loro cittadina per chiedere al Prefetto Lombardi, ed alle istituzioni tutte, maggiore sicurezza a Poasco.
Insieme all’europarlamentare On. Mario Borghezio ed ai cittadini di Poasco e dintorni sfileranno anche gli operesi che hanno vinto la battaglia per la legalità nel proprio paese ottenendo l’allontanamento dei rom insediatisi, nel dicembre scorso, pochi giorni dopo l’incendio del primo campo destinato ad accoglierli. La protesta dei poaschesi è la stessa che gli operesi hanno dovuto mettere in atto per due mesi, passando giorni e notti al gelo, prima di vincere contro l’arroganza e la prepotenza delle istituzioni che si sono sempre dimostrate sorde alle richieste dei cittadini. Per questo siamo solidali con chi presidia Poasco ed effettua passeggiate notturne per preservare la sicurezza delle proprie famiglie dal pericolo sempre più reale di vedersi vanificare anni di sacrifici o, peggio ancora, rischiare la vita dei propri cari per l’attitudine a delinquere di certe persone che vivono, all’interno dei campi nomadi, nell’illegalità e nella più assoluta impunità.
Nella zona sud di Milano ci sono ben quattordici campi nomadi tra quelli abusivi e quelli autorizzati. Uno di questi è posto sul territorio milanese a confine con Poasco vicino alle abitazioni dei poaschesi. Poasco ed Opera sono divise solo da qualche centinaio di metri di campagna e, pertanto, la loro lotta è anche la nostra. Domenica sera alle 21 saremo anche noi alla fiaccolata, come tutti i giorni lo siamo al presidio fisso, per gridare a gran voce no ai campi nomadi, si alla sicurezza.
Insieme all’europarlamentare On. Mario Borghezio ed ai cittadini di Poasco e dintorni sfileranno anche gli operesi che hanno vinto la battaglia per la legalità nel proprio paese ottenendo l’allontanamento dei rom insediatisi, nel dicembre scorso, pochi giorni dopo l’incendio del primo campo destinato ad accoglierli. La protesta dei poaschesi è la stessa che gli operesi hanno dovuto mettere in atto per due mesi, passando giorni e notti al gelo, prima di vincere contro l’arroganza e la prepotenza delle istituzioni che si sono sempre dimostrate sorde alle richieste dei cittadini. Per questo siamo solidali con chi presidia Poasco ed effettua passeggiate notturne per preservare la sicurezza delle proprie famiglie dal pericolo sempre più reale di vedersi vanificare anni di sacrifici o, peggio ancora, rischiare la vita dei propri cari per l’attitudine a delinquere di certe persone che vivono, all’interno dei campi nomadi, nell’illegalità e nella più assoluta impunità.
Nella zona sud di Milano ci sono ben quattordici campi nomadi tra quelli abusivi e quelli autorizzati. Uno di questi è posto sul territorio milanese a confine con Poasco vicino alle abitazioni dei poaschesi. Poasco ed Opera sono divise solo da qualche centinaio di metri di campagna e, pertanto, la loro lotta è anche la nostra. Domenica sera alle 21 saremo anche noi alla fiaccolata, come tutti i giorni lo siamo al presidio fisso, per gridare a gran voce no ai campi nomadi, si alla sicurezza.
mercoledì 2 maggio 2007
COMUNICATO STAMPA: PRESIDIO FISSO A POASCO
Ieri sera, primo maggio, fin oltre le due di notte una decina di operesi ha partecipato al presidio fisso di Poasco che si batte per il rispetto della legalità sul territorio della frazione di San Donato Milanese diviso dal nostro solo dalla tangenziale. Almeno mille persone, provenienti da Poasco e Chiaravalle in particolare, hanno dimostrato la propria contrarietà al campo nomadi posto praticamente a Poasco ma su terreno di competenza del Comune di Milano. Una situazione che di fatto grava su Poasco stessa che in questi ultimi tempi si sente poco sicura al punto di aver dovuto organizzare passeggiate serali di cittadini che in caso di avvistamenti sospetti provvedono ad avvisare le forze dell'ordine. Opera Sicura è con i Poaschesi, con i milanesi di Chiaravalle e con i cittadini della vicina Sesto Ulteriano esasperati dalla mancanza di sicurezza dovuta anche alla presenza di molti campi nomadi in zona ma, soprattutto, da quello di Poasco che il presidio fisso intende fare rimuovere dal Prefetto a cui è stato chiesto un incontro. Saremo presenti con i presidianti, al presidio fisso di Poasco, fino all'ottenimento della vittoria anche di questa battaglia a favore della legalità. La vicenda di Opera ci ha insegnato che la partecipazione, la tenacia ed il coraggio dei cittadini è indispensabile a fare si che le istituzioni imparino a rispettare il popolo e che questo sia tenuto a protestare con ogni mezzo lecito le proprie legittime aspettative di sicurezza nella propria terra. Per questo rinnoviamo un appello a tutti gli operesi che hanno lottato per difendere Opera dallo scempio che il Sindaco Ramazzotti voleva fare dell'area circense destinandola a campo nomadi: difendiamo la legalità anche nella vicina Poasco poichè per essere liberi dobbiamo essere padroni in casa nostra ma se vogliamo anche essere sicuri dobbiamo fare si che i nostri vicini lo siano in casa propria.
martedì 1 maggio 2007
OGGI PRESIDIO A POASCO
Oggi i cittadini di Poasco e Chiaravalle hanno organizzato un presidio alle ore 21 per dimostrare alle istituzioni che i campi nomadi sono soluzioni sbagliate ed illegali che non possono fare altro che causare il proliferare di situazioni di degrado per i territori che li ospitano. Attorno ai campi rom prolifera la delinquenza ed i fatti di Appignano del Tronto, se ve ne fosse stato bisogno, hanno dimostrato quanto possono diventare problematiche quelle che i sindaci italiani e le istituzioni di Roma definiscono soluzioni provvisorie per il governo della questione nomadi.
La nostra opinione, per risolvere una volta per tutte il problema, consiste nel chiudere tutti i campi nomadi ed autorizzare coloro che li abitano a vivere come facciamo noi, onestamente, dando loro pari diritti e, soprattutto, pari doveri. Chi accetta resta in Italia mentre chi non accetta e continua a delinquere trova alloggio nelle patrie galere oppure vince un bel foglio di via con destinazione il paese di provenienza.
APPUNTAMENTO A POASCO QUESTA SERA ALLE ORE 21. PRESIDIO CITTADINO CONTRO L'ILLEGALITA'.
La nostra opinione, per risolvere una volta per tutte il problema, consiste nel chiudere tutti i campi nomadi ed autorizzare coloro che li abitano a vivere come facciamo noi, onestamente, dando loro pari diritti e, soprattutto, pari doveri. Chi accetta resta in Italia mentre chi non accetta e continua a delinquere trova alloggio nelle patrie galere oppure vince un bel foglio di via con destinazione il paese di provenienza.
APPUNTAMENTO A POASCO QUESTA SERA ALLE ORE 21. PRESIDIO CITTADINO CONTRO L'ILLEGALITA'.
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