Opera: il meteo

lunedì 29 dicembre 2008

sabato 1 novembre 2008

COMUNICATO STAMPA: La Magistratura perseguita il Sindaco Fusco.

Opera, 1 novembre 2008
Nel giorno dei Santi mi domando seriamente a quale io debba votarmi per vincere la persecuzione della Magistratura.
Sono stato prosciolto per non avere commesso il fatto, nel giorno di San Valentino dello scorso febbraio, da un Gup di Milano che ha scrupolosamente esaminato la montagna di prove che il PM Barbaini aveva cercato di montare a mio carico. Successivamente la mia gente ha dimostrato di amare il suo attuale primo cittadino ribaltando qualsiasi previsione elettorale ed assicurandomi lo scranno del Borgomastro. Quanto ancora devo aspettare per poter dimostrare la mia estraneità a qualsiasi accusa mossa nei miei confronti?
Forse devo aspettare l’arrivo dei Santi Innocenti, il 28 dicembre nel giorno del mio trentanovesimo compleanno, quando si ricordano i bambini che a Betlemme di Giuda furono uccisi dall’empio re Erode, perché insieme ad essi morisse il bambino Gesù che i Magi avevano adorato?
La sentenza del Gup milanese non era stata rovesciata dalla Corte d’Appello, che rigettò il ricorso del PM, ma che dovette inoltrarlo su richiesta dello stesso alla Corte di Cassazione.
La Corte romana invece, nonostante l’avvocato di Fusco l’Onorevole Matteo Brigandì avesse persuaso la Procura di Cassazione a chiedere la conferma dell’assoluzione, si è espressa nel giorno del Capodanno Celtico con il rinvio ad un Giudice di Milano per riesaminare l’intero caso e decidere se mandare a giudizio, e quindi processare, il Sindaco di Opera per un reato che sarebbe già troppo considerarlo d’opinione.
Il Sindaco Ettore Fusco apprende serenamente questa decisione che, visto il clima che si respira nelle aule dove si amministra la giustizia, non lo stupisce più di quanto fu meravigliato dal proscioglimento che arrivò nonostante la pressione mediatica sul Giudice milanese Marco Maria Alma.
Il fatto che la Procura della Cassazione, rappresentata da Mauro Iacoviello, avesse comunque dato ragione all’allora Consigliere Comunale della Lega Nord e che la stessa Corte abbia invece scelto l’incredibile strada dell’accoglimento del ricorso del PM è degno di nota poiché si presentano adesso scenari inquietanti:
Il caso di Fusco torna ad essere esaminato preliminarmente a Milano ed un altro Giudice potrà decidere nuovamente di non rinviarlo a giudizio. Cosa succederà a quel punto? Il PM potrà ricorrere un'altra volta per rimettere in circolo la macchina della magistratura fino a trovare un altro giudice finalmente disposto a perseguitare un cittadino già assolto da un magistrato e dal voto popolare che lo ha fatto salire sulla poltrona del primo cittadino nel suo paese? E quando finalmente Fusco sarà rinviato a giudizio, e quindi sottoposto alla gogna di un processo, per quale ragione il Cittadino di Opera non potrà ricorrere a quella sentenza? Quale giustizia amministrata nel nome del Popolo, e che si possa definire uguale per tutti, ha la sfacciataggine di considerarsi realmente equa a questo punto?
Ai posteri l’ardua sentenza ed al Ministro della Giustizia l’onere di provvedere affinché tali vessazioni non abbiano a ripetersi in futuro.
Ettore Fusco – Sindaco di Opera

venerdì 31 ottobre 2008

HANNO PROPRIO DECISO DI PERSEGUITARE IL SINDACO FUSCO

ETTORE FUSCO AVRA' UN NUOVO PROCESSO, INVITO' CITTADINI AD OCCUPARE CAMPO NOMADI
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - Ettore Fusco, il sindaco leghista di Opera, nell'hinterland milanese, dovrà essere riprocessato per istigazione a delinquere in relazione alla devastazione del campo rom di Opera, avvenuta il 21 dicembre del 2007. Lo ha disposto la Prima sezione penale della Cassazione che con la sentenza 40684 depositata oggi spiega il perchè, lo scorso 16 ottobre, ha annullato l'assoluzione accordata a Fusco, all'epoca dei fatti consigliere di opposizione della Lega Nord, dal gup di Milano lo scorso 14 febbraio. Fusco, durante una seduta consigliare, era intervenuto parlando alla folla esasperata, più di cento persone, che aveva invaso l'aula e li aveva invitati ad occupare la tendopoli realizzata dal comune per ospitare un campo nomadi. Successivamente si era pure affacciato dalla finestra del palazzo comunale e con un megafono aveva ribadito la necessità di spostare la protesta al campo nomadi.
La protesta era degenerata tanto che i manifestanti diedero alle fiamme le tende destinate ad accogliere i rom sfrattati pochi giorni prima dal campo di Via Ripamonti a Milano. Ne era scaturita una denuncia a Fusco per il reato previsto dall'art. 414 c.p., accusa dalla quale era stato assolto lo scorso 14 febbraio. Secondo il gup, Fusco non andava condannato perchè aveva semplicemente invitato gli operesi "a occupare il campo nomadi senza mai fare riferimento ad azioni violente e con lo scopo di tutelare gli interessi dei cittadini".Contro l'assoluzione, la Procura di Milano ha fatto ricorso con successo in Cassazione, sostenendo che "l'istigazione posta in essere da Fusco conteneva quel corredo di modalità concrete dell'azione che faceva trasmodare la manifestazione del pensiero nell'istigazione".
Piazza Cavour ha accolto il ricorso del pm e ha sottolineato che per fare scattare una condanna per istigazione a delinquere basta che "sia posta in essere in pubblico la propalazione di condotte che configurino precise azioni delittuose, con rappresentazioni di azioni concrete che possano indurre altri alla commissione di tali fatti". Un'analisi, ha precisato ancora la Cassazione rinviando il caso al gup di Milano, che "deve essere condotta in relazione alla situazione concreta per verificare quale forza persuasiva e suggestiva potevano avere le frasi pronunciate ai fini istigatori della condotta". La Procura della Cassazione, rappresentata da Mauro Iacoviello, aveva chiesto di confermare l'assoluzione all'attuale sindaco di Opera.
(Dav/Gs/Adnkronos) 31-OTT-08 16:22

mercoledì 22 ottobre 2008

DIFESA PERSONALE: II CORSO

TUTTI I VENERDI' DALLE ORE 19.15 ALLE ORE 20.15
RIPRENDE:
VENERDI' 7 NOVEMBRE 2008
PRESSO LA PALESTRA DELLA
SCUOLA ELEMENTARE DI VIA EMILIA
ISCRIZIONI SUL POSTO:
Adulti: 15 euro al mese
Bambini (fino a 11 anni): gratuito

venerdì 3 ottobre 2008

Operazione condotta dalla Polizia Locale di Opera nella zona industriale dello Zerbo: scoperti clandestini extracomunitari che vivevano e lavoravano

Opera, 2 ottobre 2008,
alle ore 7.30 il Sindaco Ettore Fusco, il Comandante della Polizia Locale ed una pattuglia di agenti si sono recati nella zona industriale, al quartiere Zerbo, per verificare un’attività che durante i sopralluoghi di verifica del territorio era risultata anomala. Infatti, durante i controlli si era riscontrata una attività lavorativa notevole presso un capannone industriale, dove però all’esterno non si evidenziavano segnali o presenze di persone.
L’operazione di questa mattina ha permesso di verificare, e agire poi di conseguenza nelle misure di legge, che alcuni locali, sopra l’area di produzione, erano adibiti a dormitorio e cucina. Spazi esigui che 23 extracomunitari, tutti cinesi ed in buona parte clandestini, condividevano in condizioni igieniche assolutamente precarie. Grazie all’intervento degli agenti alcuni di essi, stranieri senza permesso di soggiorno, sono stati allontanati per accertamenti. I responsabili dei lavoratori regolari sono stati invece invitati a garantire le norme di sicurezza igienico sanitarie obbligatorie e ad effettuare gli opportuni adeguamenti al fine di ospitare persone nei locali sopra al capannone. Naturalmente i titolari dell’azienda, con regolari commesse per conto di marche famose, saranno adesso chiamati nelle sedi opportune per spiegare la situazione di estrema illegalità riscontrata.
All’operazione si sono aggiunti anche due ispettori dell’INPS che sono intervenuti per la loro parte, i tecnici del Comune a verifica del rapporto spazio/persona e del rispetto delle norme edilizie ed infine è sopraggiunta, a supporto degli agenti di Polizia Locale, una pattuglia di Carabinieri.
“Al momento del bliz c’è stato un fuggi fuggi generale ed una certa tensione - sono le prime parole del Sindaco Fusco intensamente impegnato sin dall’irruzione - poiché da ogni angolo sbucava fuori qualche disperato sorpreso nel sonno dalla nostra visita. Dietro le porte, alcune chiuse a chiave, delle camere ricavate con pareti mobili, legni e cartoni, vi erano persone più sorprese che impaurite e molti hanno provato a fuggire nella confusione.
L’aver rilevato le pietose condizioni in cui queste persone sono costrette a vivere per guadagnarsi 50 euro a settimana lavorando giorno e notte - conclude il Sindaco - ci induce a forzare la mano ed a perseguire con tutti i mezzi a nostra disposizione gli atti criminosi legati allo sfruttamento dell’immigrazione che in certi casi diventano persino riduzione in schiavitù”
Da parte del Sindaco Ettore Fusco, che pochi giorni fa rincorse e fece arrestare una scippatrice, un encomio alla Polizia Locale di Opera, abilmente guidata dal Comandante De Tommaso, composta da personale qualificato, formato e motivato che anche in questa occasione ha dimostrato al primo cittadino di poter contare su agenti che non risparmiano energie quando c’è da lottare contro la criminalità.
dall'Ufficio Stampa del Comune di Opera
(foto: in alto una delle stanze adibite a dormitorio; in basso la procedura dell'identificazione)

mercoledì 3 settembre 2008

COMUNICATO STAMPA: MILANO "BONIFICHI" LA VIA RIPAMONTI

Opera, 3 settembre 2008
Dopo l’arrivo di 130 Carabinieri nella Provincia di Milano e l’intervento dell’Esercito a presidiare la città del Sindaco Moratti qui a Opera ci domandiamo come mai le prostitute che “battono” la Via Ripamonti a confine con il nostro paese continuino ad aumentare.
Se dal sud Milano i sindaci si adoperano per ripulire le strade dalla piaga della prostituzione sembra invece che il Comune di Milano sia più interessato alla divisione dei finanziamenti per l’Expo che non a fare fruttare le nuove norme per la sicurezza nelle città.
E’ indecoroso che una città candidata a primeggiare nel mondo, e che rappresenta la capitale morale della nostra nazione, mostri di se un tale degrado. Campi nomadi, immigrati clandestini, spacciatori di droga e prostitute in bella mostra… non vogliamo certo che la vetrina dell’Expo che la Moratti offrirà ai suoi visitatori sia questa.
Chiediamo al Sindaco di Milano ed al Vicesindaco De Corato, Assessore con delega alla sicurezza, di intervenire quanto prima per restituire una parvenza di legalità agli occhi di quelle migliaia di cittadini che quotidianamente percorrono la strada che collega la metropoli al sud Milano.
Da troppi anni subiamo le angherie degli amministratori milanesi che disattendono le aspettative degli operesi e di tutti quei cittadini costretti a subire oltre il traffico in entrata alla città, a causa della Via Ripamonti ad una corsia nonostante sino ai confini operesi si giunga con la Valtidone che attraversa il nostro paese con due corsie per senso di marcia, anche il dilagare della criminalità organizzata con manovalanza straniera.
Diciamo basta alle prostitute che affollano il ciglio delle nostre strade e facciamo presente che i clienti delle lucciole causano quotidianamente incidenti, anche mortali, che nel “migliore” dei casi bloccano per ore l’unica via di accesso a Milano.
Quella Milano che dal primo gennaio ha imposto persino una tassa per chi entra in città con l’auto, non senza avere fatto prima un safari nella fauna della prostituzione periferica.
Il Sindaco di OPERA Ettore Fusco

venerdì 29 agosto 2008

COMUNICATO STAMPA: STOP AI VANDALI

Opera, 29 agosto 2008
La notte scorsa il parco giochi di Via F.lli Cervi nei pressi del Cimitero è stato oggetto delle attenzioni dei soliti vandali che, forse in preda ad alcool e droghe, hanno divelto i cestini, spezzato rami degli alberi ed infine si sono accaniti sulle altalene dei bambini.
Siamo stanchi di assistere impotenti alla vigliaccheria di vandali che nella notte devastano l’arredo urbano ed in particolare i giochi dei bimbi.
Un giro di vite aspetta questi incivili che con i loro schiamazzi notturni disturbano la quiete pubblica e con le loro bravate costano all’Amministrazione decine di migliaia di euro ogni mese.
Un costo, quello delle devastazioni dei bulli di periferia, che si ripercuote prima di tutti sui bambini che per riavere i propri giochi nei parchi pubblici devono aspettare anche dei mesi.
Per questo è allo studio un piano di intervento, con la Polizia Locale e l’Ufficio Tecnico, grazie al quale basterà utilizzare impropriamente altalene e scivoli, vicino alle quali vi saranno cartelli recanti l’età delle persone ammesse all’utilizzo, per pagarne le conseguenze.
In arrivo ci sono anche altre telecamere, collegate ad una centrale operativa, attraverso le quali comincerà l’identificazione dei responsabili dei danni e quindi l’avvio di procedure per il recupero del costo delle manomissioni.
Queste soluzioni, purtroppo, denotano un’altra sconfitta della società incapace a formare il cittadino per il quale, oramai, difficilmente basterà ripristinare l’ora di educazione civica ed il voto in condotta per sopperire alla debolezza del potere educativo della famiglia ed alla perdita dei valori da trasmettere ai giovani sostituiti, grazie anche alla troppa televisione spazzatura, da errati modelli di vita che si manifestano con il bullismo ed il vandalismo.

Il Sindaco di OPERA Ettore Fusco

mercoledì 27 agosto 2008

TEMPI DURI PER I CLIENTI DELLE PROSTITUTE

Opera, 27 agosto 2008
La sicurezza è ancora al centro dell’attività amministrativa del Sindaco Ettore Fusco.
Nella lotta alla prostituzione il primo cittadino operese, come preannunciato a ferragosto quando un centauro perse la vita sulla S.S. Valtidone, firma l’ordinanza che di fatto colpisce i clienti delle prostitute. Bersaglio del Sindaco sono tutti quegli automobilisti che, fermandosi anche solo a trattare con le lucciole, mettono a rischio l’incolumità di chi transita sulle strade dove i cercatori di compagnia a pagamento si rendono troppo spesso autori di manovre azzardate che nel corso degli anni si sono rivelate mortali in troppe occasioni.
Il Comune di Opera, con la sua rigida politica a favore della sicurezza e del decoro, non ha prostitute sul suo territorio ma purtroppo ne conta alcune sulle strade confinanti, in particolare quelle di competenza del Comune di Locate di Triulzi, dove sono sempre di più le prostitute che prendono servizio senza che l’Amministrazione intervenga per porre fine alla vergognosa pratica. Questo nonostante le richieste di Opera ripetutamente fatte al collega locatese Preli sin dall’insediamento del Sindaco Fusco e dopo alcuni interventi fatti di concerto tra la Polizia Locale operese ed i Carabinieri al confine tra i due comuni.
Purtroppo con la nostra ordinanza non avremo comunque la possibilità di garantire l’incolumità dei nostri cittadini in quanto l’eventuale sanzione sarebbe commessa sul territorio di Locate ma, apponendo i cartelli in prossimità di quelle aree che confinano con le nostre, contiamo di dissuadere gli automobilisti dal caricare a bordo le prostitute e quindi fare si che queste si trasferiscano altrove preservando gli operesi dai rischi provocati dalle inversioni di marcia improvvise e dalle altre manovre azzardate.
Con questa ordinanza ci siamo rafforzati, qualora qualche lucciola riprovasse ad insediarsi sul suolo operese, con un arma in più per legittimare l’intervento della nostra efficiente Polizia Locale che necessità, per agire con determinazione, degli strumenti idonei che grazie al Ministro Maroni, ed alla politica del Viminale sulla sicurezza, stanno giungendo ai comuni attraverso i maggiori poteri ai sindaci.
Adesso ci aspettiamo un analoga determinazione da parte del Sindaco locatese al fine di risolvere una volta per tutte questa vicenda e lasciare che i nostri agenti possano dedicarsi al mantenimento dell’ordine ed alla prevenzione dei crimini sul territorio anziché dover pattugliare le zone limitrofe a quelle del nostro paese per cercare di limitare i danni del meretricio sul comune confinante.
La sanzione prevista dall’ordinanza, a chiunque si fermi a contrattare con le prostitute, è pari a €500,00 ed alla denuncia penale che può implicare fino a tre mesi di carcere.
Comunicato stampa del Sindaco Ettore Fusco

martedì 24 giugno 2008

CONTRO I CLANDESTINI ED I LORO AGUZZINI: BLITZ NOTTURNO DEI CARABINIERI A OPERA

Opera (24 giugno 2008) - Sarà una coincidenza, ma gli effetti del giro di vite deciso a livello nazionale dal governo di centrodestra, con il ministro degli Interni della Lega Nord, si vedono anche a livello locale. Soprattutto quando il pressing di un sindaco, sempre del Carroccio, fa alzare il livello di attenzione sui temi della sicurezza urbana.
Nel corso della notte, infatti, i militari dell'Arma dei carabinieri hanno messo a segno una nuova operazione di contrasto al lavoro clandestino. Con funzionari dell'ispettorato del lavoro di Milano, i carabinieri hanno eseguito due blitz, in altrettante aziende meccaniche di Opera, nella periferia sud di Milano, identificando 25 clandestini e denunciandone due.
Poche ore dopo, Palazzo Madama dava il via libera al disegno di legge di conversione del decreto approvato nei giorni scorsi dal Governo Berlusconi.L'operazione è frutto di un lungo lavoro investigativo partito alcuni mesi fa, quando la polizia locale di Opera ha fermato e identificato tre stranieri clandestini che avevano dichiarato di essere impiegati in aziende del territorio.
“L'operazione – spiega il sindaco di Opera, Ettore Fusco – è il risultato della serie di incontri che nei giorni scorsi ho avuto con il Prefetto di Milano e il comandante provinciale dell'Arma. Da entrambi avevo ottenuto rassicurazioni che il presidio e le attività investigative di contrasto alla clandestinità sul territorio di Opera sarebbero aumentate e così è stato. La nostra attenzione e impegno sulla sicurezza proseguiranno a 360 gradi, nella speranza di avere anche la collaborazione dei Comuni confinanti, al fine di debellare altri problemi di fronte ai quali i cittadini chiedono, alle istituzioni, risposte concrete. Tra questi, vi sono sicuramente in cima alla lista la prostituzione e lo spaccio di stupefacenti”.
Il controllo dei carabinieri, sia del nucleo operativo di Corsico sia della stazione di Opera ai quali il sindaco ha rivolto i complimenti per l'ottimo lavoro svolto, è scattato intorno alla mezzanotte in due aziende, nelle vie Trebbia e Staffora. Entrambi i titolari, uno italiano e l'altro egiziano, sono stati denunciati per sfruttamento di manodopera clandestina.
I militari hanno fermato e identificato presso la questura di Milano 25 clandestini, provenienti dall'est europeo (moldavi, ucraini, romeni), ma anche egiziani senza permesso di soggiorno, documenti e, ovviamente, contratto di lavoro. Dopo gli accertamenti, due clandestini sono stati denunciati per non aver ottemperato alle disposizioni normative in tema di permanenza sul territorio italiano.
L'ispettorato del lavoro ha, invece, provveduto a mettere i sigilli alle due aziende che probabilmente lavoravano come terziste per imprese molto conosciute a livello nazionale.
Ufficio stampa Comune di Opera

mercoledì 18 giugno 2008

SICUREZZA: Vertice Fusco - Lombardi, no ai campi rom nel sud Milano

Opera (17 giugno 2008) – Potenziamento dell'organico dei carabinieri, operatività della stazione 24 ore su 24, spostamento della caserma nel centro cittadino e una nuova sede per la Polizia stradale: sono i punti affrontati nel corso del vertice tenutosi in mattinata tra il sindaco Ettore Fusco, il vicesindaco Antonino Nucera, il Prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi e il comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri, colonnello Sergio Pascali a palazzo Diotti.

“Un incontro utile – sottolinea il sindaco – non solo per fare il punto sulla situazione e analizzare insieme i problemi di sicurezza sul nostro territorio, in particolare legati allo spaccio e alla prostituzione. È stata, infatti, l'occasione per analizzare alcune proposte, verso le quali sia il Prefetto sia il comandante provinciale dell'Arma hanno mostrato particolare attenzione, dando la loro disponibilità ad analizzare possibili interventi. Già nei prossimi giorni, infatti, il colonnello Pascali verrà a Opera per verificare sul campo la situazione, confrontandosi con i comandanti della Polizia locale e dei carabinieri di Corsico, da cui dipende la stazione operese”.

In particolare, il sindaco di Opera si è fatto interprete della preoccupazione dei cittadini, perché il numero dei carabinieri presenti nella locale stazione sono troppo pochi. “L'organico – ha detto Fusco – è fermo a quindici anni fa. Però, negli anni, il paese e, di conseguenza, la popolazione sono cresciuti. Mi è stato assicurato che verificheranno la possibilità di destinare a noi una parte del nuovo contingente di 130 militari dell'Arma previsto per Milano e provincia o, comunque, una riorganizzazione tale da consentire più agenti sul territorio operese”.

Il comandante provinciale dell'Arma ha accolto con favore la proposta di spostare la caserma, attualmente al confine con Milano, verso il centro di Opera. “Si raggiungerebbe – precisa il sindaco – il doppio obiettivo di avere i carabinieri più vicini ai cittadini, ma anche un maggior controllo, grazie al fatto che le pattuglie dovranno necessariamente passare per le vie del centro durante gli spostamenti da e verso la caserma”.

L'attuale stazione verrebbe invece destinata alla Polizia di Stato. Anche su questo aspetto c'è stata una convergenza di vedute tra il sindaco e il prefetto. Insieme hanno ipotizzato la possibilità di destinare la palazzina a un nucleo specializzato nel controllo e nel recupero delle auto rubate.

Il sindaco ha chiesto rassicurazioni affinché, soprattutto in vista dell'Expo, non vi sia un piano per spostare Rom e prostitute verso l'hinterland. “Gian Valerio Lombardi – precisa Ettore Fusco – mi ha assicurato che non sono previsti, in alcun modo, spostamenti sul nostro territorio. Sono quindi fiducioso che, grazie anche ai poteri di commissario ricevuti dal Governo, il prefetto saprà garantire quell'ordine e quella sicurezza che i cittadini, e io con loro, chiedono con forza”.

sabato 7 giugno 2008

Blitz antidroga delle “pattuglie per la sicurezza”

Opera (7 giugno 2008) – Operazione antidroga delle “pattuglie per la sicurezza” volute dal sindaco Ettore Fusco per presidiare il territorio anche durante le ore serali. L’intervento è avvenuto ieri sera nelle vicinanze dell’Abbazia di Mirasole, lungo la strada sterrata che porta in campagna in direzione Rozzano. Qui si erano assembrate una settantina di persone giunte da ogni parte della Lombardia per acquistare cocaina e hashish. Il blitz di due pattuglie della polizia locale e di una di quella provinciale ha provocato un fuggi fuggi generale. Sono state fermate, identificate e denunciate cinque persone per detenzione e uso di sostanze stupefacenti.

“Il luogo dove è stato eseguito l’intervento – spiega il sindaco – è stato da me segnalato già un anno fa sia al Prefetto sia al Questore. Dopo circa un mese mi era stato risposto che, pur intensificando i controlli, non era risultato alcunché. L’operazione compiuta ieri sera dimostra il contrario e conferma che le mie segnalazioni sono ancora attuali. Diventa quindi fondamentale un maggior presidio della zona da parte delle Forze dell’Ordine. Inserirò anche questo problema nell’agenda dell’incontro con il Prefetto che sto aspettando da circa un mese”.

L’operazione di controllo è scattata nella tarda serata di ieri, quando la polizia locale ha ricevuto la segnalazione di un’auto sospetta nei pressi dell’Abbazia di Mirasole. Qui le persone che vi abitano hanno più volte evidenziato un problema di sicurezza e la paura di uscire la sera proprio per assembramenti di individui dediti allo spaccio. Una segnalazione che il sindaco Ettore Fusco ha fatto sua e sulla quale intende andare fino in fondo, chiedendo un maggior coinvolgimento dei Carabinieri.

Nell’automobile si trovava una persona seminuda che si stava probabilmente drogando. L’uomo si è barricato dentro e c’è voluto un po’ di tempo prima che gli agenti riuscissero a convincerlo ad aprire il veicolo. All’interno sono state trovate alcune bottigliette di metadone. Nel frattempo, alle pattuglie si sono avvicinati due agenti in borghese della polizia penitenziaria, che hanno segnalato l’assembramento di tossicodipendenti poco distanti dall’Abbazia. Immediatamente è scattato il blitz. È partito l’inseguimento. Un’auto e un motorino sono finite in un fosso. Abbandonata anche una moto rubata utilizzata sicuramente dagli spacciatori, tutti di origine magrebina.

Gli agenti sono riusciti a bloccare cinque ragazzi, italiani provenienti dal lodigiano, dal pavese e dal bergamasco. Avevano con sé alcune bustine di hashish per uso personale. Sono stati denunciati alla Procura della Repubblica e segnalati alla Prefettura. Rischiano il ritiro della patente e altri provvedimenti amministrativi.

“Credo sia fondamentale – sottolinea Ettore Fusco – una maggiore sinergia tra chi si occupa di sicurezza sul nostro territorio. Perché l’obiettivo è contrastare il dilagare della criminalità con interventi di prevenzione prima di essere costretti ad agire con la repressione”.

Ufficio stampa Comune di Opera

domenica 25 maggio 2008

ESPULSI DAL PAESE IMMIGRATI CLANDESTINI

Opera (24 maggio 2008) - "Siamo soddisfatti che le forze dell'ordine siano attente al fenomeno della clandestinità e, con l'infessibilità che deve contraddistinguere la loro azione mirata a garantire sicurezza ai cittadini, intervengano laddove rilevino situazioni irregolari": così il sindaco di Opera, Ettore Fusco commenta il blitz compiuto ieri dai carabinieri, con l'ausilio della polizia locale, alla sede operese della "Brera Cerniere srl", in via Piemonte 14/16. La ditta progetta e realizza cerniere per elettrodomestici da oltre quarant'anni.Un'ispezione, iniziata alle 9 e proseguita fino alle 18, alla quale hanno preso parte anche funzionari dell'Inps. Identificate dieci persone, provenienti dall'Ucraina e dalla Moldavia, senza permesso di soggiorno. Denunciate a piede libero, è stato notificato loro un provvedimento di espulsione."L'episodio - evidenzia il sindaco - che ha coinvolto un'azienda storica della nostra città, mette in evidenza quanto abbia preso piede il fenomeno dello sfruttamento della clandestinità, nei confronti del quale non bisogna quindi abbassare la guardia".A Opera, infatti, prosegue il progetto "pattuglie per la sicurezza", voluto dal sindaco per intensificare il presidio del territorio da parte degli agenti della Polizia locale, sia in auto sia a piedi. I primi risultati si sono già registrati, con l'allontamento di alcune straniere che si prostituivano lungo strade cittadine di elevata percorrenza.
CTR Comunicazione

giovedì 15 maggio 2008

IL PREFETTO VUOLE MANDARE I ROM IN PERIFERIA?

TROVERA' UNA DURA OPPOSIZIONE A OPERA!
Sembra che il Prefetto Gian Valerio Lombardi non abbia ben capito come utilizzare i poteri speciali demandatigli dal Ministro dell'Interno Roberto Maroni e così, investito della nuova carica di Commissario straordinario per l'emergenza campi nomadi, ha pensato bene di ventilare una distribuzione dei campi nell'hinterland di Milano.
Opera non ha bisogno di sprecare parole in merito: ZERO CAMPI NOMADI è la parola d'ordine. E nessuno provi a violare la volontà degli operesi.
Con il Sindaco Fusco siamo tranquilli.

lunedì 5 maggio 2008

ANCORA PROSTITUTE A OPERA

Dopo essersi attivato presso la Polizia Locale ed i Carabinieri di Opera il nostro nuovo Sindaco e riuscito a fare arrestare e tenere lontano per alcuni giorni una prostituta dall'ingresso del paese.
Per tutta risposta, ad una settimana di distanza, l'immigrata è tornata alla sua postazione con tanto di socia in affari.
Dato che la strada dove lavorano le prostitute è sul territorio di Locate di Triulzi, il Sindaco Fusco si era rivolto anche al suo collega del paese confinante che, anzichè collaborare, ha pensato bene di declinare l'invito a fare il proprio dovere e così un'agente della Polizia Locale operese, intervenuta su richiesta del suo primo cittadino, è stata ferita nell'operazione congiunta con i Carabinieri che ha portato all'arresto dell'albanese.
Adesso la straniera è in possesso di un foglio di via che vale per il Comune di Opera ma, essendo lei a dieci metri dal confine cittadino sul territorio locatese, è difficile allontanarla se ad intervenire non sono proprio le autorità di Locate.
Al Sindaco Preli, di Locate di Triulzi, conviene fare il proprio dovere ed intervenire prima di andare a Radio Hinterland Binasco a confrontarsi sul tema della sicurezza con il nostro primo cittadino sabato 10 maggio alle ore 11.
La sicurezza passa infatti anche dal presidio del proprio territorio ed all'ordine che si fa rispettare su tutta la sua superficie. Soprattutto al confine con OPERA!!!
11 maggio 2008
Inspiegabilmente ieri non è andata in onda la prevista trasmissione sulla sicurezza a cui avrebbero dovuto partecipare i sindaci di Opera e Locate di Triulzi. Forse qualcuno ha temuto il confronto? Siamo sicuri che qualche spiegazione potranno darcela.

venerdì 18 aprile 2008

VITTORIA!

Ettore Fusco SINDACO.

martedì 15 aprile 2008

CONSULTA I DATI ELETTORALI DI OPERA IN DIRETTA

http://www.comune.opera.mi.it/
Lo spoglio inizia alle ore 14 di martedì 15 aprile 2008

martedì 1 aprile 2008

IN TEMA DI SICUREZZA LA SINISTRA DI OPERA PERDE UN ALTRO "PUNTO"

Ecco la Fiat Punto di un malcapitato operese della Via Moneta che ieri mattina ha trovato l'amara sorpresa oramai all'ordine del giorno per i nostri concittadini.
L'Amministrazione operese a favore dei campi rom e dell'insicurezza, diventata famosa lo scorso anno per gli scontri con i cittadini in occasione del rogo del campo nomadi voluto dal Sindaco di sinistra Alessandro Ramazzotti e dal suo Assessore Riccardo Borghi, purtroppo non sta facendo nulla per garantire un minimo di sicurezza agli operesi.
Persino il campo nomadi abusivo che stava riappropriandosi dell'area destinata loro da Ramazzotti e che provocò l'ira dei cittadini è stato sgomberato nei giorni scorsi, su sollecitazione dei rappresentanti di Opera Sicura, nel disinteresse più assoluto della Giunta che permetteva risse serali e razzie nelle case degli operesi e nelle aziende.
Ogni notte sono svaligiate decine di attività industriali e di abitazioni delle famiglie operesi; all'ordine del giorno ci sono quotidiani scippi e rapine impunite per la difficoltà di dimostrarne i responsabili.
Tutto questo con la demagogica risposta della sinistra operese secondo cui va sempre tutto bene e le rotonde fioriscono arricchendosi di colorate violette.
Ad un paio di settimane dal voto amministrativo si pensava che il candidato sindaco della sinistra, Assessore in carica, potesse fare qualcosa per la sicurezza in paese invece, come ha dimostrato anche in passato, l'unica preoccupazione del centrosinistra è quella di dare una parvenza di calma apparente con rotonde fiorite ed i classici cantieri aperti in campagna elettorale.
La coalizione di centrodestra che candida FUSCO a ricoprire il ruolo di primo cittadino propone invece agli elettori un radicale cambiamento volto a rendere sicuro il paese più famoso d'Italia in tema di resistenza ai campi nomadi.
Ettore Fusco si impegna a battersi per i suoi cittadini affinché la caserma dei Carabinieri di Noverasco, dietro lo svincolo della tangenziale lontana anche dalla stessa frazione di Opera, sia trasferita in paese con il vantaggio di avere gli agenti dell'Arma sempre presenti, a piedi, all'interno del centro abitato. L'edificio che adesso li ospita lontani dalla gente potrebbe cambiare gestione, come del resto era previsto nella sua destinazione iniziale, ed essere occupato dalla Polizia Stradale.
Più agenti, più strutture ed anche una Polizia Locale efficiente ed attenta alla sicurezza dei cittadini che si occupi meno di multare le ambulanze, in sosta vietata nell'ambito dei servizi di soccorso, e più alla prevenzione di atti criminosi.

sabato 29 marzo 2008

DOMENICA 30 MARZO L'ASSESSORE BONI A OPERA

L'Assessore all'urbanistica della Regione Lombardia DAVIDE BONI sarà a OPERA Domenica 30 marzo presso il gazebo con grigliata davanti allo Sporting Mirasole di Noverasco che avrà inizio alle ore 16.30

martedì 18 marzo 2008

MARTEDI' 18 MARZO: FUSCO A TELEPADANIA

Questa sera alle ore 21.10 dopo il TG Nord su Tele Padania intervista a Ettore Fusco candidato Sindaco per Opera con la lista di centrodestra insieme a Unione di Centro, Popolo delle Libertà e Lega Nord.

lunedì 17 marzo 2008

SENZA PAROLE...

Un articolo tutto da leggere...
http://letterealoperese.blogspot.com/2008/03/i-fantasmi-di-opera-nellurna-di-aprile.html
questi comunisti hanno toccato il fondo e adesso, dopo averci dato dei razzisti, leghisti, fascisti e xenofobi (specificando sempre che venivamo da fuori) dopo il presidio di Opera contro il campo nomadi... provano a parlare di "razzismo bipartizan" per accattonare quattro voti.
Vogliono essere razzisti, leghisti ecc ecc proprio come noi!!
Simpatico anche il siparietto dell'Assessore Armelloni sotto scorta perche "amico degli zingari e con moglie straniera".
Ma chi lo conosce questo "collaborazionista"?
Infine vi ricordo che Il Manifesto, giornale comunista vicino all'Assessore di cui sopra, ha sempre parlato di un rogo delle tende con dentro trenta bambini... DENTRO!

venerdì 7 marzo 2008

OPERA SICURA IN PIAZZA DOMENICA 9 MARZO

Insieme ai partiti che compongono la coalizione di centrodestra a Opera ci si trova DOMENICA 9 MARZO alle ore 16.00 per un gazebo conoscitivo dei programmi e dei candidati della lista del candidato Sindaco ETTORE FUSCO.
Dopo l'aperitivo, alle ore 18.30, salamelle per tutti gli intevenuti. Il luogo dell'evento è la PIAZZA XXV APRILE sede del MERCATO.

martedì 4 marzo 2008

QUESTIONE PASSAGGIO A LIVELLO VIA ROMA. LA LEGA NORD PRONTA A SCENDERE IN PIAZZA.

La sezione locale della Lega Nord di Pieve Emanuele scende in campo in merito all’annosa questione della chiusura del passaggio a livello di Via Roma che ha di fatto chiuso una via di accesso al comune di Pieve Emanuele impedendo ai cittadini residenti oltre al passaggio a livello di poter raggiungere il paese. “Non siamo stati informati dall’amministrazione riguardo la chiusura del passaggio a livello in questione , sbotta il referente locale della Lega Nord Pier Paolo Antonelli, e tali decisioni vanno studiate e valutate con maggiore attenzione e collegialmente non solo tra le varie rappresentanze politiche della giunta, ma anche con i partiti politici, come la Lega Nord, che non sono rappresentati in consiglio comunale ma che hanno appoggiato con fermezza la coalizione di Centro-Destra alle ultime elezioni amministrative di Pieve Emanuele. Lo avevamo promesso ai cittadini in campagna elettorale, prosegue Pier Paolo Antonelli, e ancora una volta è necessario ribadirlo. Il carroccio rappresenta il sigillo di garanzia della coalizione di Centro-Destra, appoggia l’amministrazione nel caso di scelte politiche nell’interesse della cittadinanza ma allo stesso tempo è pronta a scendere in piazza nel caso di scelte politiche che a nostro avviso ledono gli interessi comuni. E’ opinione del carroccio che la viabilità interrotta con la chiusura del passaggio a livello di Via Roma vada ripristinata il prima possibile o con la riapertura dello stesso o con soluzioni alternative. Sono in attesa quindi di risposte concrete ed immediate da parte dell’attuale amministrazione. Siamo pronti a scendere in piazza per tutelare gli interessi della cittadinanza pievese”. La presa di posizione della Lega Nord che già in passato aveva preso posizione sulla questione T-Red di Fizzonasco rende ora davvero infuocato il clima politico pievese mentre i cittadini aspettano di sapere come il Sindaco e l’amministrazione risponderanno a tale problematica.
Opera Sicura è con la Lega Nord operese ed i loro colleghi di Pieve Emanuele in prima fila nella lotta per il rispetto della volontà popolare. Su quella strada si interessino per eliminare prostituzione e campi rom abusivi e non blocchino la libera circolazione degli abitanti del posto che la usano per evitare la trafficata provinciale Binasco - Melegnano.
Siamo con i pievesi per evitare la chiusura di una via di comunicazione ed allo stesso tempo con i locatesi che a breve vedranno chiudere l'ultimo dei tre passaggi a livello presenti sul loro territorio che li collega a Opera.
Alla Fontana infatti si riversano oggi migliaia di locatesi che saranno costretti ad immettersi sulle trafficatissime Valtidone o Binasca anche per fare spostamenti di pochi kilometri.
Chiudere anche questo passaggio a livello è una follia e l'appoggio del nostro gruppo è assicurato a chiunque si muova con forme di protesta per bloccare l'ennesimo errore di programmazione.

sabato 23 febbraio 2008

COMUNICATO STAMPA: SUD MILANO / ALTO PAVESE, IL POPOLO VINCE ANCORA

E' con grande soddisfazione che prendiamo atto dell'intervento da parte della Regione Lombardia che ha messo un freno allo sviluppo di logistiche nel Comune di Landriano.
Il "decreto" 1474 del 19 febbraio 2008 con il quale la direzione generale territorio e urbanistica della Regione Lombardia, grazie all'interessamento particolare dell'assessore Davide Boni e del Consigliere Demartini, entrambi della Lega Nord, ed al lavoro svolto da chi ha prodotto tutte le note al progetto, ha prescritto che la realizzazione della logistica in località Cascina Cirano, richiesta dai committenti POZZI-ZENITH-BAIMMOBIL, sia assoggettata alla procedura di VALUTAZIONE D'IMPATTO AMBIENTALE.
Questa presa di posizione è la diretta conseguenza della rivolta di popolo che ha portato in piazza il 19 gennaio scorso oltre mille manifestanti tra cui tantissimi cittadini di Landriano e dei comuni limitrofi, i militanti di Opera Sicura, alcuni esponenti territoriali della Lega Nord pavese e dei paesi della provincia di Milano, come Pierpaolo Antonelli di Pieve Emanuele, ed alcuni sindaci capitanati dai primi cittadini di Vidigulfo e Torrevecchia Pia.
La protesta era nata in seguito alla scelta dell’area dove il Sindaco Aguzzi di Landriano vorrebbe insediare una nuova logistica, in pratica un centro di smistamento e stoccaggio di merci, adiacente alle zone di consolidamento dei caratteri naturalistici della valle del Lambro con una forte valenza di salvaguardia paesaggistica a cui stanno lavorando anche i paesi limitrofi per la realizzazione di un parco sovracomunale.
La logistica in questione sarebbe la quarta nel solo territorio comunale di Landriano e non la vogliono i comuni e gli abitanti della zona con i quali si sta instaurando un clima di inimicizia che potrebbe portare addirittura al naufragio dell’Unione dei Comuni.
Per il Comune di Opera lo sviluppo di altre logistiche a pochi km di distanza causerebbe certamente un aggravio ulteriore alla precaria viabilità locale per il traffico di mezzi pesanti che si dirigerebbero alle tangenziali ed in ingresso alla Città di Milano.
Opera è già in una morsa di traffico tale da non permettere che gli operesi possano assistere in silenzio a questo ulteriore scempio.
Infatti, alla manifestazione che ha indotto la Regione ad intervenire con decreto per fermare il Sindaco di Landriano hanno partecipato il candidato Sindaco del centrodestra a Opera Ettore Fusco ed il gruppo di Opera Sicura mentre l'attuale Sindaco Alessandro Ramazzotti, con il suo collega di poltrona e partito Severino Preli della vicina Locate Triulzi, hanno preferito fingere di non saperne nulla e di fatto avallare la scelta del loro compagno che amministra Landriano.
Un'altra vittoria del Popolo resa possibile dal Comitato dei Cittadini No Log.s e dall'interessamento della Lega Nord.

giovedì 21 febbraio 2008

COMUNICATO STAMPA: NON SOLO CARCERE, OPERA HA BISOGNO DI ALTRO

Opera, 20 febbraio 2008
Sembra che Opera sia il luogo dove nascondere le cose peggiori.
Dopo il carcere, lo smaltimento dei rifiuti tossici, l’inceneritore ed il campo nomadi adesso dobbiamo anche assistere impotenti alla trasformazione in carcere duro di una buona parte del complesso che sorge a confine tra Opera e Milano.
Quando costruirono la prigione in questa cittadina del sud Milano, all’epoca tranquilla, ci promisero in cambio il tram 24 fino al nostro paese e l’allargamento della Via Ripamonti.
Inoltre garantirono che Opera non sarebbe stata più disturbata con questioni tanto rilevanti.
Invece, dopo il campo nomadi dello scorso anno, il Comune di Milano e la Provincia sono tornati alla carica con un inceneritore vicino ai nostri confini ed ora vi è questa volontà del Governo di trasformare il Carcere di Opera in un Istituto specializzato nel regime di carcere duro per la detenzione di boss mafiosi.
Nella frazione di Noverasco, dove sorge l’istituto di pena, i quasi tremila residenti sono preoccupati per la vicinanza alle case e per la vendita degli immobili Enpam che, non essendo stata calmierata da un intervento del Comune di Opera, non sarà a riscatto come si sperava ma produrrà un esodo di persone che lasceranno libere molte abitazioni.
Il timore e che proprio in quel quartiere si possa insediare un quartier generale della mafia nel Nord Italia.
Gli operesi raccoglieranno delle firme per chiedere il rispetto da parte delle istituzioni, anche per le altre questioni ancora aperte come l’allargamento della Ripamonti, ed una dislocazione più intelligente dei sottoposti a carcere duro da distribuire in più istituti.

COMUNICATO STAMPA: OPERA HA BISOGNO DI ALTRO

Opera, 20 febbraio 2008
Sembra che Opera sia il luogo dove nascondere le cose peggiori.
Dopo il carcere, lo smaltimento dei rifiuti tossici, l’inceneritore ed il campo nomadi adesso dobbiamo anche assistere impotenti alla trasformazione in carcere duro di una buona parte del complesso che sorge a confine tra Opera e Milano.
Quando costruirono la prigione in questa cittadina del sud Milano, all’epoca tranquilla, ci promisero in cambio il tram 24 fino al nostro paese e l’allargamento della Via Ripamonti.
Inoltre garantirono che Opera non sarebbe stata più disturbata con questioni tanto rilevanti.
Invece, dopo il campo nomadi dello scorso anno, il Comune di Milano e la Provincia sono tornati alla carica con un inceneritore vicino ai nostri confini ed ora vi è questa volontà del Governo di trasformare il Carcere di Opera in un Istituto specializzato nel regime di carcere duro per la detenzione di boss mafiosi.
Nella frazione di Noverasco, dove sorge l’istituto di pena, i quasi tremila residenti sono preoccupati per la vicinanza alle case e per la vendita degli immobili Enpam che, non essendo stata calmierata da un intervento del Comune di Opera, non sarà a riscatto come si sperava ma produrrà un esodo di persone che lasceranno libere molte abitazioni.
Il timore e che proprio in quel quartiere si possa insediare un quartier generale della mafia nel Nord Italia.
Gli operesi raccoglieranno delle firme per chiedere il rispetto da parte delle istituzioni, anche per le altre questioni ancora aperte come l’allargamento della Ripamonti, ed una dislocazione più intelligente dei sottoposti a carcere duro da distribuire in più istituti.

martedì 19 febbraio 2008

COMUNICATO STAMPA: NON SOLO A OPERA IL 41 BIS

Opera, 18 febbraio 2008
Opera non può diventare la capitale del 41 bis ed ospitare tutti i più pericolosi boss mafiosi d’Italia. Il nostro paese rischierebbe di diventare crocevia della malavita organizzata ed assistere impotente al radicarsi di certe famiglie ed interessi che niente avrebbero a che fare con la realtà operese.
Il pericolo lo avvertiamo ancora di più in considerazione del fatto che il Sindaco di sinistra Alessandro Ramazzotti non sta facendo nulla per opporsi e soprattutto non ha assolutamente aiutato gli inquilini del vicino quartiere di Noverasco a riscattare le proprie case dall’Enpam.
Adesso che molti residenti non acquisteranno si libereranno tanti appartamenti a prezzi favorevoli e correremo il rischio che ad occuparli giungano persone dell’entourage di questi boss che si vengono a trovare nel carcere del nostro paese.
Teniamoci le donne carcerate e non trasformiamo Opera nella capitale della mafia.

venerdì 15 febbraio 2008

COMUNICATO STAMPA: ADESSO LIBERATE GLI ALTRI OPERESI

Fusco libero, adesso tocca agli altri otto imputati che ancora sono sotto processo per alcuni fatti connessi alle vicende del 21 dicembre 2006 quando ignoti diedero fuoco alle tende che la protezione civile stava montando nella nostra Opera per insediare un campo nomadi.
Otto operesi innocenti vittime come Ettore Fusco fino a ieri, quando ha trovato sulla sua strada un Giudice capace ed imparziale da prendere come esempio per la sua categoria, di una macchinazione tesa a non lasciar passare una legittima reazione di popolo ed evitare che potesse essere presa ad esempio da altri cittadini ingiustamente vittime di soprusi.
La colpa di Fusco era infatti solo quella di avere sostenuto la necessità di protestare, pacificamente e legittimamente, contro una violazione del proprio territorio.
Il fatto che qualche persona abbia poi voluto strafare non è certo colpa di chi ha comunque saputo aiutare i suoi concittadini attuando quanto già proponeva nella sera del 21 dicembre in Consiglio Comunale, ossia un presidio a cui abbiamo preso parte tutti noi e che ha dimostrato allo Stato che non si impongono con la forza le proprie volontà.
Concordiamo sulla necessità di trovare i responsabili del rogo, l'unico delitto consumato quella sera, ma non possiamo assistere impotenti all'accanimento giuridico, mediatico e politico nei confronti di persone le cui uniche prove di colpevolezza, non certo per l'incendio a cui sono estranei, sono delle confidenze, le testimonianze rese spontaneamente da un cittadino onnipresente che ha visto ed udito solo quello che serviva alle indagini per incriminare determinate persone, le deposizioni rese ai Carabinieri dal Sindaco Ramazzotti, da qualche suo assessore ed altri del loro partito.
Siamo disgustati, ed ora lo possiamo dire serenamente, per come persino le Forze dell'Ordine abbiano trattato la vicenda.
Accanto al contributo determinante degli agenti presenti quella sera, quindi testimoni dei fatti, si è distinto il servilismo istituzionale da parte di chi ha avallato le menzogne necessarie ad incriminare Fusco fornendole al Pubblico Ministero, responsabile dell'indagine, e rendendole vere e credibili proprio per la provenienza di cui non si dovrebbe dubitare mai.
Nonostante questo non perdiamo la stima ed il rispetto per chi si batte difendendo la sicurezza dei cittadini. Opera Sicura auspica però dei provvedimenti disciplinari verso chi si è distinto in tal senso.
Ufficio Stampa Opera Sicura

mercoledì 13 febbraio 2008

AFGHANISTAN: UCCISO UN MILITARE ITALIANO

ANSA - Un militare italiano e' stato ucciso vicino Kabul ed un altro soldato e' ferito. I due militari, entrambi dell'Esercito, sono rimasti coinvolti in un attacco con armi da fuoco portatili mentre stavano svolgendo una missione nel distretto di Uzeebin, a circa 60 chilometri da Kabul. Lo scontro a fuoco, ricostruisce lo Stato maggiore della Difesa, è avvenuto alle 15 locali (le 11.30 in Italia), nei pressi della località di Rudbar, nella zona di responsabilità italiana. "Militari italiani della Task Force Surobi, in attività di cooperazione civile e militare e sostegno sanitario alla popolazione, sono stati fatti segno di alcuni colpi di arma da fuoco portatili da parte di elementi armati ostili a cui i militari italiani hanno risposto", si legge in una nota dello Stato maggiore della Difesa. "A seguito dello scontro - aggiunge il comunicato - un militare italiano è deceduto mentre un secondo risulta leggermente ferito". E' in corso il trasporto presso l'ospedale militare francese di Camp Warehouse, a Kabul.
Opera Sicura è con i militari italiani in missione in Afghanistan e partecipa al cordoglio dei familiari e dell'intera Nazione.

lunedì 11 febbraio 2008

COMUNICATO STAMPA: OPERA SICURA ADERISCE AL CENTRODESTRA OPERESE

Opera, 11 febbraio 2008
Il gruppo Opera Sicura, associazione nata a salvaguardia della sicurezza degli operesi, appoggia il candidato Sindaco del centrodestra Ettore Fusco e la lista dei candidati che si presenterà alle elezioni di aprile.
L’apporto di Opera Sicura alla lista del centrodestra sarà sostanziale ed addurrà alla coalizione la determinazione propria della nostra associazione che si è distinta in questo suo primo anno di attività per l’efficacia con cui si è sempre messa al servizio del cittadino al fine di garantirne sicurezza e libertà.
Mai come in queste elezioni sarà determinante nei programmi elettorali la voce sicurezza; Opera Sicura aderendo con il centrodestra a questo processo di cambiamento si fa garante di un mutamento sostanziale nell’interesse degli operesi.
Più sicurezza significa maggiore libertà e come diceva Carlo Cattaneo “per essere liberi bisogna essere prima di tutto padroni in casa propria”; un motto in cui tutto il centrodestra si riconosce e proprio per questo Opera Sicura è con la lista dei candidati di Ettore Fusco per Opera.


Ufficio Stampa OPERA SICURA.
Il responsabile Renato Colombo.

sabato 2 febbraio 2008

COMUNICATO STAMPA: L’INCENERITORE A OPERA NON SI FA

Opera, 2 febbraio 2008
Questo inceneritore a Opera non si fa, lo assicura Ettore Fusco.
Provincia, Regione e Amsa ne hanno preso atto grazie alle mille firme dei cittadini operesi, solo perché non abbiamo ritenuto servisse raccoglierne ancora, ed orienteranno i progetti di espansione futuri su altre zone di Milano e del suo hinterland.
Nonostante la posizione piuttosto morbida del Sindaco operese uscente, Alessandro Ramazzotti, le istituzioni prendono atto del moto di protesta che Opera Sicura ha controllato traducendolo in un primo atto pubblico rappresentato dalle sottoscrizioni di un perentorio diktat popolare: “No ad un nuovo inceneritore a Opera o nelle zone limitrofe”.
Questa volta la Regione ha saputo ascoltare i cittadini e si è consapevolmente orientata su altre possibilità, sollecitando Provincia e Comune di Milano a fare altrettanto, lasciando valida la soluzione del sud Milano solo ed esclusivamente se avallata dai residenti dei comuni interessati attraverso una consultazione popolare.
Mancano pochi mesi al cambio di Governo nel Comune di Opera. Sarebbe stato assurdo prendere decisioni di tale importanza accordandosi con l’attuale scalcinata Giunta destinata a fare le valigie proprio per alcune decisioni prese senza avere il consenso popolare.
Le nuove classi dirigenti devono prendere un impegno concreto, quando giungono a ricoprire ruoli decisionali, in virtù del fatto che certe scelte fatte oggi sono di un impatto territoriale tale da modificare usi, costumi e stili di vita, oltre che condizionare in misura più o meno grave la salute pubblica.
Adesso aspettiamo solo che le istituzioni tranquillizzino i cittadini operesi, allarmati per quanto da loro avvertito come il pericolo imminente di una nuova imposizione alla nostra cittadina, che si è già dimostrata in passato essere popolata da gente orgogliosa e determinata.

lunedì 28 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: MAI A OPERA L’INCENERITORE DI PENATI E RAMAZZOTTI

Opera, 28 gennaio 2008
Penati, la Moratti e Formigoni raggiungono l’accordo sul nuovo termovalorizzatore ma Opera dice no.
Nei giorni scorsi Filippo Penati ha annunciato querele a quei giornalisti che parlavano di disponibilità della Provincia a costruire nuovi termovalorizzatori. Eppure oggi ancora si dice d’accordo.
Il Sindaco di Opera, Alessandro Ramazzotti, ha invece rincarato la dose smentendo le voci che davano un possibile interessamento per l’area sud milanese parlando di “bufala”.
Oggi apprendiamo che Comune, Provincia e Regione sono tutti d’accordo a costruire un nuovo impianto sul territorio e visto l’affannarsi di Penati e Ramazzotti nel tranquillizzare il sud Milano abbiamo la certezza che la coppia che portò il campo nomadi a Opera voglia oggi giocarci lo scherzo dell’inceneritore.
Formigoni ha parlato di “localizzazione del termovalorizzatore con grande rispetto del territorio” e della gente, aggiungiamo noi.
Il Governatore della Lombardia ascolti gli operesi perplessi sulla questione del termovalorizzatore.
Il Consigliere Ettore Fusco, portavoce di Opera Sicura, ha raccolto già un migliaio di firme di persone contrarie all’ipotesi di costruire un inceneritore nella zona sud di Milano e si rende disponibile a trattare per mediare soluzioni più appropriate rispetto a quelle di Opera e Nosedo, le uniche di cui abbiamo sentito parlare.
Si faccia chiarezza smettendo di rilasciare dichiarazioni poi puntualmente smentite o ritrattate al fine di confondere i cittadini ed evitare proteste e prese di posizione da parte dei rappresentanti del popolo.
Opera vuole capire ed il Sindaco operese, Alessandro Ramazzotti, sta esagerando come fece ai tempi del campo nomadi quando, causa la sua mancanza di comunicazione, la presunzione ed arroganza, provocò la forte protesta popolare sfociata nel terribile rogo del campo nomadi.
Lo tengano presente le istituzioni.

venerdì 25 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: RAMAZZOTTI E PENATI SEGUANO PRODI

Opera, 25 gennaio 2008
Il Sindaco operese Alessandro Ramazzotti continua a smentire le voci sulla realizzazione di un inceneritore in prossimità di Opera nel sud di Milano.
“Si continua a fare terrorismo con le parole - afferma Ramazzotti - invece di affrontare con serietà un problema che richiede attenzione e sul quale la Regione Lombardia, che sta esaminando il piano provinciale dei rifiuti, è chiamata ad esprimersi”.
Il primo cittadino operese prosegue poi “non vi sono le condizioni tecniche per la realizzazione di un impianto di termovalorizzazione nel sud di Milano. Motivazioni delle quali sia la Regione sia l’Amministrazione comunale milanese sono perfettamente al corrente”.
Sembra invece che Ramazzotti abbia a cuore semplicemente la strenua difesa della Provincia del suo compagno di partito Filippo Penati, che l’11 gennaio annunciava di aver dato mandato ai suoi legali per procedere con la querela al Giornale che parlava di “termovalorizzatore di Penati a Opera” e delle opposizioni interne alla sinistra, da parte dei consiglieri provinciali Patta per rifondazione comunista e Gaiardelli per i Verdi, con tanto di dichiarazioni degli stessi.
Eppure a due settimane scarse di distanza ancora dichiarazioni di Penati a rimescolare le carte in tavola: Il Corriere della sera titola infatti “Si all’inceneritore, ma più differenziata. La Provincia apre sul termovalorizzatore. Dovrebbe sorgere ai confini con Opera o a Nosedo”.
All’interno dell’articolo del quotidiano si legge “Filippo Penati rilancia: Abbiamo fatto le nostre verifiche e ci siamo resi conto che il semplice potenziamento degli impianti di termovalorizzazione non è sufficiente. Ci vuole un nuovo termovalorizzatore”.
Successivamente il Sindaco operese Alessandro Ramazzotti continua a lanciare salvagenti al suo compagno di sventura nella sfortunata, per loro, vicenda del campo nomadi a Opera ed accusare inutilmente Comune di Milano e Regione Lombardia guidate invece dal centrodestra.
Il Sindaco di Opera conclude con l’ennesima uscita propagandistica dichiarando: “All'azione strumentale di Milano noi risponderemo con un ordine del giorno che porteremo in Consiglio comunale e al quale mi auguro aderiscano anche tutte le forze politiche di centrodestra".
Spieghi il primo cittadino operese per quale ragione non ha voluto votare la mozione presentata al Consiglio Comunale del 27 novembre, dal Capogruppo della Lega Nord Ettore Fusco, tanto semplice quanto chiara ed inoppugnabile, che recitava unicamente queste parole:
“Alla luce delle ultime notizie relative al pericolo concreto che sul territorio operese o di un comune limitrofo sia edificato un inceneritore o termovalorizzatore, il Comune di Opera esprime parere sfavorevole a qualsiasi insediamento che tratti rifiuti urbani, di qualsiasi genere, sul territorio operese o di un comune confinante”.
Tutta questa confusione intorno all’argomento spazzatura… ci puzza!
Ramazzotti e Penati sono già stati delegittimati dalla politica portata avanti sul territorio, che attuano senza che sia condivisa dai cittadini, e l’azione di Governo della loro parte politica è malamente fallita con la caduta del Premier Romano Prodi: cosa aspettano a dimettersi? Non si rendono conto di essere già invisi alla popolazione?

giovedì 24 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: MENTRE I SINDACI DI SINISTRA SMENTISCONO L'INCENERITORE VICINO A OPERA...

Il comunicato stampa dell'11 gennaio scorso, diffuso dall'ufficio del Sindaco Alessandro Ramazzotti di Opera, recitava:
“Una minestra riscaldata e ormai ammuffita”. Usano una metafora i sindaci di Rozzano, Massimo D'Avolio, di Opera, Alessandro Ramazzotti e di Locate di Triulzi, Severino Preli replicando alle provocazioni degli ultimi giorni dell'assessore milanese Maurizio Cadeo, il quale insiste nell'affermare che nel sud Milano sorgerà un termovalorizzatore. E che a volerlo sarebbe il presidente della Provincia. Una “notizia falsa” precisa, in una nota stampa, Filippo Penati.
“Una notizia chiaramente strumentale – aggiunge Ramazzotti – e sono dispiaciuto e un po' meravigliato che Forza Italia di Milano e l'assessore Maurizio Cadeo preferiscano la strada del clamore e degli annunci invece di dare un contributo serio al tema del trattamento rifiuti, soprattutto ora che è in corso l'esame, da parte della Regione, del Piano provinciale. Mi risulta che non sia previsto alcun impianto nel Parco sud o, più genericamente, nel sud milanese, come tra l'altro ha chiaramente ribadito nel suo comunicato stampa diffuso oggi lo stesso presidente della Provincia di Milano”.
“Il problema rifiuti è troppo serio – sostiene il sindaco di Rozzano, Massimo D'Avolio – per utilizzarlo come forzatura e occasione di scontro politico”.“L'impegno dei Comuni della provincia verso la raccolta differenziata – sottolinea il sindaco di Locate di Triulzi, Severino Preli - evidenzia la volontà di affrontare con determinazione il problema, senza inventarsi cose che nel Piano non sono contenute. Perché compito di un amministratore pubblico non è quello di fare dichiarazioni, ma di presentare proposte concrete”.
VERGOGNA!
Oggi il Corriere della Sera riporta nuovamente la notizia dell'inceneritore nel nostro paese oppure, alla meglio, al confine di Milano con Rozzano ad un paio di kilometri da Opera.
A quanto pare Filippo Penati, Presidente della Provincia, si è reso conto che "il potenziamento degli impianti esistenti di termovalorizzazione non basta" e quindi si incontrerà nei prossimi giorni con la Moratti e Formigoni per formalizzare la decisione.
Questo vergognoso gioco delle parti sta facendo si che da quasi dieci anni ci si scambino colpe e responsabilità da un ente o istituzione all'altra in modo tale da giungere al momento dell'edificazione senza che i cittadini possano dire la propria ed identificare un "colpevole".
Noi però lo abbiamo identificato, principalmente, nel Sindaco di Opera Alessandro Ramazzotti che ha vissuto tutti questi anni da primo cittadino e che ha sempre smentito che qualcuno volesse piazzare un termovalorizzatore a Opera.
Incredibili le sue ultime parole diffuse a mezzo comunicato stampa non più di dieci giorni fa che, anziché essere allarmate, smentivano come sempre ogni voce che riguardasse la nostra zona ed anche le parole di chi, come il suo compagno Filippo Penati Presidente della Provincia di Milano ed ex Sindaco della Stalingrado d'Italia, lavora invece proprio in questa direzione.
Penati infatti ribadisce oggi che l'inceneritore si deve fare ed incontrerà nei prossimi giorni il Comune di Milano e la Regione per definire, con ogni evidenza, l'esatto punto che sembra possa distare non più di qualche kilometro in linea d'aria dal nostro paese.
Ramazzotti ha fatto questa politica farraginosa per dieci anni e prima che se ne vada, per non rischiare che il prossimo sindaco faccia invece gli interessi della propria comunità, sta agevolando le trattative per dare la possibilità a Provincia, Regione e Comune di Milano di fare tutto il necessario senza che i cittadini operesi possano aprire bocca.
Noi non ci stiamo ed annunciamo una mobilitazione contro il Comune di Opera, che non tutela i propri cittadini, e denunciamo pubblicamente questa vergognosa politica del Sindaco Alessandro Ramazzotti che copre responsabilità sue e del suo partito, come ha fatto smententendo le parole di Penati ed affermando, ancora dieci giorni fa, "mi risulta che non sia previsto alcun impianto nel sud milanese".
Dopo aver portato un campo nomadi a Opera ed averlo difeso strenuamente, fino a trascinare un Consigliere Comunale ed altri otto cittadini in tribunale, adesso Ramazzotti raschia il fondo fingendo di non sapere nulla di inceneritori ed addirittura smentendone sempre qualsiasi voce al riguardo.
Intanto a mettere a tacere "la voce di Opera" ci pensa Filippo Penati, Presidente della Provincia di Milano, che ha pensato bene di costituirsi parte civile nel processo contro il Capogruppo della Lega Nord operese Ettore Fusco, sotto processo per istigazione a delinquere, in seguito alla vicenda che ha visto i cittadini operesi prevalere sulle istituzioni facendo allontanare il campo rom dal proprio paese.
Sicuramente avrà concordato questa politica con il suo compagno operese Sindaco Ramazzotti ma non ha fatto i conti con l'orgoglio di questa cittadina del sud Milano.
Non sarà una richiesta di risarcimento danni, e neppure un'eventuale condanna penale, a bloccare l'onorabilità di certe persone.
Soprattutto nessuno bloccherà l'orgoglio di essere operesi e di lottare per difendere l'integrità del proprio territorio, la propria salute e la terra che lasciamo ai nostri figli.
Opera è ancora una volta con noi, contro l'inceneritore e contro chiunque ne agevoli la costruzione. Se lo mettano in testa Penati e Ramazzotti.
Per quanto riguarda Formigoni, non cada nella trappola che i "compagni" gli stanno tendendo.
Il Governatore lombardo ha dimostrato di essere persona equilibrata, federalista ed autonomista, quindi non può avallare alcuna scelta di tale rilevanza senza che sia condivisa dai cittadini.
Auspichiamo un suo intervento in tal senso chiamandolo a farsi garante dei diritti degli operesi.

mercoledì 23 gennaio 2008

CHE SIA PROCESSATO PENATI. NON GLI OPERESI.


Nello stesso giorno in cui la Provincia di Milano chiede ai nove operesi, sotto processo per il rogo delle tende ed il presidio cittadino che lo scorso anno evitò un campo nomadi a Opera, un risarcimento danni materiali e di immagine pari a 25 mila euro firma un protocollo che impegna Palazzo Isimbardi a stanziare 1 milione di euro per la sicurezza intorno ai campi nomadi.

Il Comune di Milano e la Provincia di Filippo Penati insieme stanziano 3 milioni di euro per sostenere il patto sulla sicurezza a Milano. Serviranno a migliorare i controlli.

In particolare i finanziamenti saranno utilizzati per intensificare presenza e impegno delle forze di Polizia nell'attività di vigilanza ai campi nomadi, anche nelle ore serali e notturne, e per lo sgombero degli alloggi occupati abusivamente dai rom che imperversano negli edici Aler non assegnati.

25 mila euro per un danno prodotto da quegli operesi che hanno chiesto che le istituzioni non allestissero un campo nomadi nel proprio paese per compensare un danno d'immagine e risarcire il costo delle tende danneggiate quando, e questa è solo una goccia di quanto viene sperperato del nostre denaro, nello stesso giorno in cui la Provincia fa questa richiesta si permette di depauperare 1 milione di euro per vigilare sui rom che a Opera hanno controllato i cittadini, senza spese per la collettività, e per riparare ai danni che questi provocano occupando abitazioni e commettendo crimini.

Naturalmente invochiamo l'intervento della magistratura affinché sia imputato Filippo Penati per reati legati al razzismo ed alla discriminazione razziale, visto che stanzia 1 milione di euro per combattere la cultura di una minoranza etnica che chiede di vivere a modo suo, e chiediamo l'intervento della Corte dei Conti perché valuti la spesa di Penati, solo un tassello del mosaico degli sprechi legati alla gestione dei campi nomadi, spropositata ed inutile in quanto senza alcun progetto duraturo per la sicurezza dei contribuenti.

1 milione di euro, che si somma ai due stanziati dal Comune di Milano, che forse l'ex Sindaco della Stalingrado d'Italia oggi Presidente della Provincia non si rende conto che rappresenta un danno d'immagine ben superiore a quello presunto per cui chiede 10 mila euro agli operesi e che rappresenta un danno infinitamente più grande di quello delle tende danneggiate quantificato in 15 mila euro.

Il milione di euro di Penati lo paghiamo anche noi operesi.

Se Penati vuole fare passare questo messaggio, che con 25 mila euro si risolve il problema nomadi in un paese dell'hinterland di Milano che alla Provincia costa invece 1 milione, la magistratura e la Corte dei Conti devono intervenire quanto prima per fermare il progetto xenofobo pregno di istigazioni a delinquere ed all'odio sociale e razziale che con questo provvedimento la Provincia diffonde nell'opinione pubblica.

sabato 19 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: LANDRIANO ED IL SUD MILANO PER DIRE NO LOGISTICA

Opera, 19 gennaio 2008
Si è svolta oggi sabato 19 gennaio 2008 a Landriano, tra un nutrito schieramento di forze dell'ordine e giornalisti, la manifestazione promossa dal comitato No. Log. s. a cui hanno aderito anche gli esponenti locali del Carroccio, Luigi Codazza per il territorio di Landriano e dei comuni limitrofi, Pier Paolo Antonelli per Pieve Emanuele ed Ettore Fusco per Opera e Locate di Triulzi.
La partecipazione imponente della popolazione, che ha protestato contro l’insediamento della nuova logistica previsto sul terreno agricolo circostante la cascina Maiera, ha sottolineato l’importanza di tale avvenimento al quale non sono mancati i Sindaci di Vidigulfo e Torrevecchia Pia.
I primi cittadini di Locate di Triulzi, Opera e Pieve Emanuele hanno invece snobbato l’evento popolare promosso dal comitato cittadino No. Log. s.
Nello specifico l’area in cui dovrebbe insediarsi la nuova logistica, in pratica un centro di smistamento e stoccaggio di merci, è adiacente alle zone di consolidamento dei caratteri naturalistici della valle del Lambro pertanto con una forte valenza di salvaguardia paesaggistica a cui stanno lavorando anche i paesi limitrofi per la realizzazione di un parco sovracomunale.
Il corteo, composto da circa un migliaio di partecipanti, ha percorso le vie del paese fino a giungere in Piazza Garibaldi dove una delegazione si è recata dal Sindaco, non presente in municipio, per la consegna delle firme raccolte tra la cittadinanza contro il progetto della logistica.
Si mettono a repentaglio sia il proprio territorio, sia la salute e la sicurezza dei cittadini che non sono mai stati coinvolti dal Sindaco su questa scelta così come sulle altre importanti decisioni urbanistiche che hanno snaturato il volto del Comune di Landriano e dei nostri paesi del sud Milano.
Gli strumenti come la Valutazione d’Impatto Ambientale sono stati istituiti proprio per determinare l’impatto sul territorio di impianti e opere edilizie.
Perché saltare invece questo importante passaggio che garantisce i cittadini, flora, fauna e storia?
Se la Valutazione di Impatto Ambientale darà un parere contrario a quello dato dal Comune, chiediamo fin da ora che venga ripristinato e restituito alla comunità di Landriano il territorio che questa amministrazione, che solo a chiacchiere si dimostra ecologista, ha già deturpato a sufficienza.

domenica 13 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: NO SPAZZATURA, NO INCENERITORE. FORMIGONI COME BASSOLINO.

Opera, 13 gennaio 2008
I due governatori sono accomunati da un comune denominatore chiamato spazzatura. Bassolino in Campania permette che questa non sia smaltita regolarmente e Formigoni in Lombardia decide di aprire le porte dei nostri impianti per aiutare il suo collega reo di aver malgestito la sua Regione e l’emergenza rifiuti sia da Sindaco di Napoli e Presidente della Campania che nei tre anni e mezzo in cui era Commissario Straordinario su mandato del governo nazionale.
Nonostante la manifesta indisponibilità dei giorni scorsi a ricevere rifiuti campani oggi sembra sia cambiato qualcosa ed allora si aprono nuove prospettive e aperture verso la possibilità di incenerire sul territorio lombardo rifiuti provenienti dalla regione meridionale.
Il Presidente della Lombardia, quasi più federalista dei leghisti quando c’è da prendere i voti, di tanto in tanto si ricorda di essere ancora un uomo della vecchia Democrazia Cristiana e quando il suo collega Bassolino, uomo del vecchio PCI, chiede aiuto in nome del consociativismo, che consente ai due di resistere sulla cresta dell’onda da oltre quindici anni, il vecchio saggio bianco del Pirellone risponde solerte.
Intanto Antonio Bassolino afferma che ‘‘... in questi anni nella nostra regione sull’opposizione ai termovalorizzatori e alle discariche si sono costruite carriere politiche e fortune elettorali‘‘.
Chissà dov’era il Governatore campano in questi anni di malefatte. Da otto anni alla guida della Regione e dal 1993 Sindaco di Napoli. Tre anni e mezzo come Commissario per l’emergenza rifiuti… ed oggi parla di colpe non sue?
Negare, negare ed ancora negare. Può anche starci bene per Bassolino ma che Formigoni soccorra il suo collega d’oltrePo’ non lo accettiamo ed allora non mandiamo a dire al Presidente lombardo quel che pensiamo… lo facciamo direttamente: Opera non accetterà mai un inceneritore vicino ai suoi confini solo poiché inetti amministratori (inetti, quando va bene. n.d.r.) si prendono la libertà di non fare il proprio dovere e qualcuno decida sulle nostre teste di andare in soccorso di questi arrecando un danno ai propri amministrati, nonché elettori, creando una necessità di aumento della capacita di smaltimento rifiuti.
Opera dice no ai rifiuti campani e no a qualsiasi ipotesi di inceneritori. Opera chiede che Formigoni riveda ogni eventuale apertura ad operazioni che non abbiano il consenso popolare.
Se incenerire i rifiuti napoletani, non trattati per i nostri inceneritori, era nel programma faccia quel che preferisce altrimenti la faccia finita e tenga a bada l’AMSA che vuole costruire nuovi impianti tra cui uno nel sud Milano vicino al nostro Comune.
I consiglieri regionali del centrodestra sono avvertiti: votare insieme alla sinistra in Consiglio Regionale per salvare oggi Bassolino (e domani poi cosa cambierà?) significa tradire i propri elettori ed i propri principi.
Opera è attenta!

venerdì 11 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: OPERA NON ACCETTA LA SPAZZATURA

Opera, 11 gennaio 2008
Opera ha già detto no all’inceneritore vicino al proprio confine territoriale ed impone a chiunque volesse edificarne uno di interpellare innanzitutto i cittadini operesi di cui siamo già in possesso di duemila firme contrarie alla realizzazione di un termovalorizzatore.
Il fatto che il nostro sia un piccolo paese non significa che la Provincia di Milano ci possa utilizzare come zerbino sotto cui nascondere la propria spazzatura.
Lo scorso anno Penati ed il Comune di Milano ci provarono con il campo nomadi, che trovò il favore il Sindaco operese Ramazzotti di sinistra come il Presidente della Provincia, ma i cittadini rispedirono gli ospiti indesiderati al mittente.
Adesso non ricominciamo con la storia dell’inceneritore senza pensare quanto meno di interpellare gli operesi attraverso un referendum.
A Milano non serve un nuovo inceneritore, procedano con l’ampliamento di Silla 2 se i rifiuti dei milanesi aumentano ma la si finisca di fare un business della combustione dei rifiuti.
Ciascuno incenerisca quanto produce in casa sua e Bassolino si tenga la sua spazzatura.
Siamo profondamente amareggiati per l’atteggiamento di Forza Italia e di Alleanza Nazionale che in provincia non solo non si oppongono a nuovi inceneritori ma addirittura si apprestano, condividendo la posizione di Filippo Penati, a fare da stampella al centrosinistra diviso su questo tema.
Auspichiamo un ravvedimento del centrodestra a palazzo Isimbardi affinché sia considerata la volontà dei comuni vicini ad eventuali nuovi impianti termovalorizzatori che rappresentano strutture con un impatto che può essere devastante nel caso di piccole comunità come quella operese che, nel suo recente passato, ha già mostrato di non essere disposta a subire imposizioni.
La Lega Nord operese invita a valutare l’allargamento di Silla 2 solo se indispensabile a smaltire i rifiuti prodotti nella provincia di Milano senza accollarsi l’onere di incenerire per denaro spazzatura proveniente da fuori provincia e chiede, qualora fosse indispensabile costruirne uno nuovo, una consultazione popolare al fine di conoscere la volontà dei cittadini.
Solo in questo modo si potrà parlare legittimamente di scelta condivisa e quindi accettata dalla gente.

giovedì 10 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: OPERA CHIEDE SICUREZZA

Opera, 10 gennaio 2008
Nel tardo pomeriggio di ieri c’è stato un altro evento delittuoso grave sul nostro territorio.
Dopo i molti furti negli appartamenti, che hanno caratterizzato il periodo delle vacanze natalizie, una rapina al punto Snai di Via Di Vittorio è terminata con un colpo di pistola esploso contro la vetrata dell’agenzia scommesse posta in una zona dove abitualmente passano molte persone che si recano alle proprie abitazioni.
Fortunatamente non ci sono feriti ed i malviventi, che hanno utilizzato la stessa modalità degli ultimi rapinatori dell’Eurospin di Noverasco, si sono presentati casco in testa ed armi in pugno portandosi a casa la somma di 2.800 euro.
Opera è stanca di lamentare l’aumento della criminalità e sentirsi come risposta da parte del Sindaco Alessandro Ramazzotti, lo stesso che un anno fa difendeva a spada tratta l’insediamento del campo rom contro il parere dei cittadini che ne hanno presidiato l’ingresso fino ad ottenerne lo smantellamento, che la città può dormire sonni tranquilli e le forze dell’ordine presidiano egregiamente il territorio.
Nessuno mette in dubbio l’efficienza degli agenti presenti nelle locale stazione dei carabinieri ma cosa possono fare due agenti di pattuglia su un mezzo che deve controllare un paese di quasi quindicimila abitanti? Cosa possono fare gli stessi due agenti che di notte si trovano il compito di pattugliare anche altri cinque comuni dell’hinterland milanese?
E’ una vergogna che Opera non ha una caserma operativa ma che alle dieci di sera neppure in caso di guerra i militari dell’arma possono oltrepassare il cancello della loro “residenza”.
Per quanto riguarda la Polizia Locale operese non vi è alcun dubbio che il Sindaco Ramazzotti ed il suo sottoposto Comandante De Tommaso hanno deciso di farne uso esclusivamente per multare le mamme che aspettano i propri bambini davanti alle scuole e fare le imboscate con l’autovelox all’ingresso del paese o sulle vie più scorrevoli dove è facile colpire il cittadino che supera di due km/h il limite di velocità.
Vogliamo più agenti, più sicurezza. Gli uomini e le donne della Polizia Locale devono vigilare giorno e notte pattugliando tutte le vie cittadine e l’amministrazione ne deve potenziare l’organico che, peraltro, è solo grazie all’intervento del Consigliere Ettore Fusco della Lega Nord se sono già dotati di armi per dissuadere i criminali dal compiere atti illeciti.
La locale caserma dei Carabinieri deve diventare operativa e gli agenti con la fiamma sul berretto li dobbiamo vedere in giro per il paese a presidiare almeno le zone maggiormente a rischio.
Così facendo possono anche fermare qualche “faccia strana” ogni tanto e non solo alzare la paletta per controllare i documenti alle facce conosciute.
Siamo stanchi, siamo stufi. Un Sindaco che non si batte per la sicurezza dei propri cittadini, ma anzi ne è causa di maggiori paure ed insicurezze, dovrebbe spiegare ai concittadini quale pensa che siano i compiti di un primo cittadino, quali pensa che debbano essere gli interessi di chi amministra una comunità. Non una comunità qualsiasi, la Città di Opera.
La Lega Nord chiede al Sindaco Ramazzotti di non aspettare il morto per prendere provvedimenti, sarebbe troppo tardi.

giovedì 3 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA: DUE PESI E DUE MISURE.

Opera, 3 gennaio 2008
I cittadini campani che presidiano a Pianura l’area della discarica stanno mettendo in ginocchio le istituzioni e facendo traboccare d’immondizia intere città.
Il pericolo è anche per la salute pubblica visto i continui incendi dei cumuli di spazzatura che producono quantità di diossina tali da superare ogni soglia di sicurezza legalmente istituita.
Intanto, e non discutiamo sulla legittimità o meno di questa scelta, dei cittadini napoletani impediscono il passaggio ai camion che dovrebbero portare le immondizie alla discarica, prodotte dagli stessi cittadini campani, per cercare di ridurre l’emergenza che costerà alla nazione addirittura sanzioni comunitarie e che sicuramente ha fatto ricadere il popolo napoletano in un baratro di pregiudizi e luoghi comuni che si stavano superando. Primo fra tutti quello sul decoro e la pulizia.
In nessun’altra regione d’Italia i cittadini arriverebbero ad essere sommersi dalla spazzatura e, del resto, i napoletani sono diventati famosi per essere quelli che gettavano la spazzatura in strada dalle finestre… in tempi di non emergenza.
Persino i calabresi odiano i campani per avergli rovinato, a loro dire, le bellissime coste invase dai vacanzieri partenopei e lasciate sporche e devastate come dopo il passaggio di Attila.
Ma non vogliamo disquisire su queste vicende che non ci riguardano. Noi lombardi non tolleriamo neppure un pacchetto di sigarette o l’escremento di un cane lasciato sul marciapiede quindi non potremo mai giungere a situazioni d’emergenza continentale come quelle provocate dalla politica fallimentare di Bassolino e dalla Iervolino.
Quello che però ci sorprende è sentire un cittadino, forse un assessore di sinistra della Giunta napoletana, che parla di due pullman con le ruote bucate che ostruiscono il passaggio ai camion che devono portare l’immondizia alla discarica.
Un interruzione di pubblico servizio, con implicazioni gravissime sulla salute e l’immagine dei cittadini di un’intera regione, che è liquidata da chi parla davanti alle telecamere con la solidarietà a chi ha bloccato la strada.
Infine, sempre in merito alla vicenda, un Capitano dell’Arma che riconosce lo stato di illegalità prodotto dai cittadini e lascia presagire che nessun intervento sarà attuato per ripristinare il rispetto della legge né tanto meno per punire i colpevoli di un reato. Una scena questa, vista sempre alla televisione, che termina proprio con l’abbraccio materiale dei cittadini al militare, come riconoscimento per l’omertà mostrata, ed un sorriso soddisfatto sui volti di tutti i presenti.
Lo Stato “complice dei sovversivi” come forse avremmo voluto vedere anche a Opera dove un anno fa un altro presidio protestava civilmente contro un campo nomadi.
Un presidio, quello della cittadina lombarda, iniziato con un rogo del campo rom in allestimento che però non ha mai trovato, forse anche giustamente, il favore dei militari che anzi hanno subito provveduto, questo però ingiustamente, a preconfezionare falsità sulla presenza del Capogruppo della Lega Nord Ettore Fusco alla testa della spedizione punitiva culminata con l’incendio del campo.
Due pesi e due misure: Ettore Fusco è un Consigliere della Lega Nord di un Comune della Lombardia e pertanto va perseguito, per il reato d’istigazione a delinquere, non avendo fatto altro che dare il proprio sostegno ai presidianti operesi che pretendevano il rispetto della legalità osteggiando un campo nomadi.
Ettore Fusco è andato contro la sinistra della Provincia di Milano e quella di Opera che invece volevano imporre il campo stesso.
A Pianura si tratta invece di gente di sinistra che difende la mala gestione politica di giunte regionali, provinciali e comunali sempre di sinistra.
Razzismo politico ed etnico allo stesso tempo. Il meridionalismo assistenzialista di sinistra che vince sulla richiesta di rispetto della legalità voluto dai padani. Due pesi e due misure, ed a farne le spese un amministratore leghista che il 22 gennaio sarà davanti al giudice.
Il Governatore della Campania Bassolino, il Sindaco napoletano Iervolino, chi ha fatto apologia di reato, approvando in solido il blocco della discarica, ed il militare apparentemente compiacente invece la faranno franca. Magari sollecitando la costruzione del già discusso inceneritore a Opera dove fare trasportare, dalla camorra infiltrata evidentemente anche nelle istituzioni locali, tutti i rifiuti campani.
Troppi interessi che non sono quelli del popolo… padano soprattutto. E la gente resta a guardare.